- Rispetta la diversità degli altri
- Rispetta il Dio degli altri
- Tutela sempre la dignità di vita e di morte
- Proteggi i bambini e gli anziani
- Non sprecare le risorse
- Non maltrattare gli animali
- Non abusare del tuo corpo
- Non deturpare la bellezza
- Non tradire il patto fiscale
- Non perderti nel mondo virtuale
Su «La Lettura» #285 (maggio 2017) dieci studiosi hanno proposto i sopraelencati precetti etici in sintonia con i nostri tempi.
Il secondo è esplicato da Marco Ventura, insegnante all’Università di Siena e Direttore del Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Lo si può trovare a questo link.
“Viviamo in un mondo popolato da tanti dèi. D’istinto rinserriamo le file, sventoliamo le bandiere; mobilitiamo e irrigidiamo le identità religiose. «Genti venute dall’Est credevano in un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male», cantava Fabrizio De André nel 1970. A noi, invece, hanno fatto male eccome. Perciò non siamo disposti a tollerare gli intolleranti, e tuttavia crediamo ancora nella convivenza pacifica tra le fedi. Possibile per noi, com’è stata possibile in altri tempi e spazi.
«Rispetta il Dio altrui», allora, diviene il comandamento chiave del nostro tempo. Non pretendere che chi crede in un Dio diverso dal tuo celi la propria fede, la alteri o la abbandoni; non esigere che si astenga dal praticare il proprio culto o dal seguirne i precetti, a meno che ciò non comporti un pregiudizio per qualcuno. Accetta che il Dio altrui strattoni il tuo, lo sfidi, gli chieda conto della sua divinità, della sua verità e del bene che l’uomo trae dal venerarlo e dall’obbedirgli; accetta di parlare con chi crede in un altro Dio, di sedere alla stessa mensa, nuotare nella stessa acqua, decomporti nella stessa terra, istruirti nella stessa scuola, votare nello stesso Parlamento. Non usare lo Stato, la politica, i soldi e il sesso contro il Dio altrui. Non usare il tuo Dio per dominare lo Stato, la politica, i soldi e il sesso.
In un mondo sempre più cristiano e più musulmano, devi preoccuparti anche dei piccoli dèi e dei pochi credenti, delle religioni che vengono scacciate da una foresta distrutta, delle comunità sfrattate da un dittatore; in questa società piena di dèi rigonfi, sgargianti e urlanti, abbi cura delle divinità smilze, modeste e silenziose.
Davanti ai tanti che non credono, rispetta il non Dio altrui; se non credi in alcun Dio, rispetta chi ti accusa di non averci capito niente. Se non vuoi dare un nome al tuo Dio, rispetta chi si riempie la bocca dei titoli del suo; se credi che un vero Dio gridi forte il suo nome, rispetta chi sulla carta d’identità lascia in bianco la casella religione. Quando incontri adepti del Dio del mercato, dello star system e della moda, della scienza e della tecnica, rispetta la loro fede. Se credi in quel Dio, rispetta a tua volta chi crede nel Dio dei poveri, dei refrattari al palcoscenico, degli allergici all’innovazione, degli obiettori al progresso.
Nel tempo dei monoteismi, rammentati delle virtù dell’Olimpo greco e del Kailash indù; nel tempo degli idoli a prezzo scontato, ricordati che non avrai altro Dio all’infuori di me.”
Ma perché il mondo deve essere sempre dalla parte dell’America? Capisco i film statunitensi dove non si vuole mostrare il resto del mondo, ma anche gli europei…
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Non riesco a capire il nesso tra il commento e il post. Ti dispiace esplicitare un po’ di più? Grazie
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