“Ho conosciuto una persona, pensavo di aver vinto la lotteria, tutto il mondo sembrava più luminoso, più interessante, più divertente.
Mi sono sentita la sola al mondo, per poi sentirmi sola nel mondo. Non lo trovo necessariamente un male, infatti la mia gemma sono io. Mi sono resa conto di quanto negli anni io sia cambiata, questo grazie anche all’influenza positiva o negativa che più persone che ho incontrato negli ultimi anni hanno avuto su di me.
Non sono riuscita a trovare niente di abbastanza importante o significativo per me in questo momento della mia vita se non me stessa. Quando qualcosa va male, sono la mia spalla, quando le cose vanno meglio, non mi sento di condividerle per il terrore di sentirmi dire che non sono abbastanza interessanti, perciò gioisco tra me e me.
Non sono mai riuscita ad apprezzarmi, avevo questa voce nella testa che mi ripeteva che avevo bisogno sempre di qualcuno al mio fianco che mi valorizzasse, quando in realtà mi sono resa conto che mi facevano sentire solo peggio.
Nessuno mi ascolta e mi capisce meglio di me e alla fine dei conti sono felice di come sono andate le cose, perché mi ha permesso di rendermi conto di quanto in realtà valgo e di sentirmi più a mio agio” (C. classe quinta).
Gemma n° 2254

“Come gemma ho deciso di portare questo CD che ha segnato la mia infanzia. Infatti è stata mia mamma a comprarlo 10 anni fa dopo aver sentito una canzone dell’artista, Lana Del Rey, che veniva data alla radio. Lei ha detto che si è innamorata subito della voce dell’artista, che è unica, e del CD. Così ogni volta che eravamo in macchina lo metteva su e lo ascoltavano insieme.
Crescendo mi sono dimenticata completamente di quest’album e dell’artista in generale, pensando non avesse fatto altri successi dopo quell’album. Anche il CD pensavo fosse andato perso e quindi non mi è mai passato per la mente di riascoltare le sue canzoni.
Poi, durante la quarantena del 2020, mi sono imbattuta in un suo video e risentirla per la prima volta dopo anni mi ha fatto riaffiorare una marea di ricordi. Anche solo l’immagine della copertina per me è significativa e me la ricordavo anche solo avendo riascoltato una canzone. Sono finita a riascoltare tutto l’album e ho realizzato che sapevo ancora tutte le canzoni. Magari non le parole, ma le melodie le riconoscevo tutte.
Quindi sono andata a cercare il CD per tutta la casa e alla fine l’ho trovato.
Adesso lo ascolto sempre con mia madre quando siamo in macchina e ogni volta ci sembra ad entrambe di tornare indietro di 10 anni e rivivere quei momenti.
Spero, un giorno, di poter andare ad un suo concerto insieme a mia madre”.
(E. classe seconda).
Gemma n° 2253

“La mia gemma quest’anno è un braccialetto con un significato importante: è stato il regalo di Natale da parte della famiglia di una persona a cui tengo molto. Il bracciale mi piace perché mi fa sentire apprezzata da quella famiglia e per questo lo porto sempre con me” (G. classe seconda).
Gemma n° 2252

“Come gemma ho deciso di portare la mia migliore amica G. Io e lei ci conosciamo fin da piccole, da quando avevamo 2 anni… all’inizio eravamo solo amiche ma quasi 2 anni fa cominciai a rendermi conto di non avere una migliore amica vera, perché ero sempre quella messa per seconda scelta, e così capii che l’unica vera amica che avevo era G. Lei è l’unica persona che riesce veramente a capire come mi sento, la persona con la quale posso sfogarmi veramente (e anche lei con me), l’unica persona di cui posso fidarmi ad occhi chiusi. Nei miei momenti più bui lei era la luce. Quando sto con lei riesco a liberarmi dai pensieri che ho in testa, a lasciare i brutti momenti e i brutti ricordi alle spalle: diciamo che sto proprio bene. Lei è sempre stata al mio fianco e io lo sarò sempre per lei. Sento che questa amicizia non finirà mai, lo spero, perché è una di quelle amicizie fortissime che anche se ci sono dei momenti brutti non si spezzano ma si rafforzano” (S. classe prima).
Gemma n° 2251

“Come gemma ho deciso di portare il mio cane. Si chiama Lilly e ha 8 anni, ho pensato di portare lei come gemma perché è una parte fondamentale della mia vita. Lei è il mio primo cane ed ha un posto speciale nel mio cuore, non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei. Ogni volta che torno a casa dopo una giornata lunga e stancante di scuola lei è la prima che mi viene vicino con la sua coda scodinzolante pronta a rallegrarmi la giornata. Non molto tempo fa, a causa di un forte temporale il cancello del mio giardino si è aperto e lei è uscita, non siamo riusciti a trovarla per giorni e in quel periodo ho sentito un vuoto dentro di me perché quando tornavo a casa non c’era nessuno ad aspettarmi pronto a venirmi incontro, avevo paura di non riuscire a poterla rivedere ma fortunatamente i vicini l’hanno vista e ce l’hanno riportata sana e salva. Per questo dopo quel giorno sono grata di poter ancora andare a farle fare delle passeggiate o anche solo di poterla salutare prima di andare a scuola. Ho sempre pensato che un cane o comunque un animale domestico debba essere una parte fondamentale nella vita di tutti perché l’affetto che si prova nei confronti di un animale è un sentimento stupendo ed io non smetterò mai di volerle bene” (S. classe prima).
Gemma n° 2250












“Come gemma quest’anno ho deciso di portare alcune foto di tramonti che scatto quando ho l’occasione. Un paio di giorni fa stavo riguardando alcune foto vecchie nel mio telefono e ho trovato molte foto di tramonti scattate durante tutto l’anno. Queste foto non hanno nessun significato particolare, quando sono per strada o in macchina, quando sono a fare una camminata oppure quando semplicemente mi sporgo dalla finestra e vedo un tramonto scatto una foto. Come ho detto, i tramonti non hanno un significato particolare, nonostante ciò mi danno una calma pazzesca e rimarrei a guardarli per ore. Non ho moltissime foto proprio perché secondo me lo scatto deve essere spontaneo e naturale e non fatto apposta altrimenti perde tutta la magia” (V. classe quarta).
Gemma n° 2249

“Quest’anno come gemma ho deciso di portare due momenti di quest’estate per me molto significativi. La prima foto mostra l’alba ripresa dalla spiaggia di Lignano. Quest’estate infatti io e i miei amici siamo andati a vedere l’alba alle 5 la mattina di Ferragosto in spiaggia. Abbiamo deciso proprio questa data perché in quel giorno, circa 7 anni fa, ci siamo conosciuti in quello stesso posto, l’ufficio 17 di Lignano Sabbiadoro. Vedere il sorgere del sole con degli amici che vedo solo 2 settimane all’anno data la distanza è stato un momento veramente magico e indimenticabile che porterò nel cuore.

Quest’estate ho avuto anche l’opportunità di assistere a un paio di concerti, in particolare quello di Irama. Irama da quando sono in seconda media è il mio cantante preferito è l’anno scorso sono finalmente riuscita ad andare ad un suo concerto.
La prima volta che ho ascoltato La ragazza con il cuore di latta è stata nel 2019 quando ha partecipato a Sanremo con questa canzone. Al primo ascolto mi sono stupita per il significato profondo che possiede, ma poi quando sono andata a leggere il testo parola per parola e ho cercato la vera storia che c’è dietro a questa canzone mi sono commossa. Quando l’ha cantata al concerto ho provato le stesse emozioni di quella volta, rimanendo stupita dall’intensità del brano e dal coinvolgimento emotivo che mi dà ad ogni ascolto.”
(S. classe terza).
Gemma n° 2248

“Ho portato tre foto polaroid con i miei cugini e le mie cugine. Sono cresciuta con loro: sono gli unici ad esserci sempre e per me sono i migliori amici e le migliori amiche.
Ho deciso di portare anche questa canzone perché riguarda il trovare speranza nei giorni più bui; nei giorni in cui sono stata male per amore o altre ragioni, grazie ai miei cugini ho realizzato che di giornate belle ce ne sono e che sarebbe meglio non sprecare la nostra gioventù e divertirci quanto possiamo” (J. classe quarta).
Gemma n° 2247

“Ciao piccola G.,
finalmente sei maggiorenne, non è proprio come te lo eri immaginato ma infondo non è così male.
Da dove cominciare? Ci sarebbero tante cose da dirti. Non abito più a Roma, inaspettato vero? sì anche per me, so che ami tanto quella città ma non hai potuto farci nulla e ti sei dovuta trasferire a Udine, sempre meglio di tutte le precedenti proposte di papà. La Germania, la Svizzera, l’Austria, l’Ungheria, la Romania anche se per quest’ultima non vale. Ci andrò questa estate, non in vacanza come al solito, bizzarro anche questo? Ricordo come piangevi perché non volevi trasferirti lì ma crescendo hai capito di dover dare un’opportunità anche a quel luogo. In fondo hai pure una casetta carina, eh sì non dobbiamo più dormire sui divani dei vari parenti. Hai trovato lì anche persone con cui ti diverti e con cui hai vissuto tante avventure. Adesso hai anche un piccolo cane, beh oddio ha 4 anni e mezzo e pesa 7kg quindi tanto piccolo non è, si chiama Ivy e nonostante tutti dicessero che ti saresti stufata è diventata letteralmente tua figlia. In primavera facciamo lunghe scampagnate con la bici e lei ovviamente è nel cestino. So che non è un periodo felice per te ma purtroppo andrà peggio. Cadrai tante volte e ti sembreranno senza uscita ma, a volte da sola, a volte con l’aiuto di alcune persone che ti hanno voluto bene, sei riuscita a superarle. Finalmente ho fatto la richiesta per la cittadinanza, specialmente per te in modo che nessuno possa più dire che non sei italiana. Ho iniziato scuola guida, sta andando benino. Ho deciso di fare l’università, contro ogni pronostico e contro l’opinione di tutti, imparando anche dallo sbaglio nella scelta del liceo. Certe cose non sono mai cambiate, il tuo amore per la neve, il mare, le passeggiate nella natura, fare gite, escursioni, visitare luoghi, i lamponi raccolti dall’orto della nonna. Purtroppo non si è mai instaurato quel rapporto che avresti voluto con i nonni, un po’ con tutti i parenti data la lontananza. La cosa più bella dopo l’arrivo di Ivy è stata sicuramente l’incontro di una persona speciale, il nostro rapporto non è perfetto come tutti i rapporti, però ho finalmente trovato una persona uguale a me che mi capisce.
Ti riscriverò tra qualche hanno per vedere come saranno cambiate le cose.”
(G. classe quinta).
Gemma n° 2246

“Ho scelto questa frase perché nonostante possa sembrare banale, secondo me ha un grande significato e la cosa più importante è che ognuno la può interpretare come vuole, perché non è troppo esplicita.
Ho sempre visto la frase “goditi il momento” come una frase sopravvalutata, detta e ridetta, un po’ come quando stai male e le persone intorno a te ti dicono di non preoccuparti, che tutto andrà bene, e nonostante noi tutti siamo i primi ad odiare il momento in cui ci viene detta questa frase, siamo i primi a ripeterla a nostra volta.
Per quanto mi riguarda penso che spesso ho messo al primo posto le mie paure, le mie paranoie o anche l’imbarazzo e la vergogna e questo molte volte mi ha bloccata, impedendomi di esprimere i miei sentimenti.
A volte passiamo più tempo a immaginarci il futuro o piangere il passato e il presente passa totalmente in secondo piano. Spesso siamo troppo preoccupati, pieni di pensieri o addirittura occupati ad evitare il dolore stesso, le cose che ci fanno più male, come il fatto di dover dire addio ad una persona. Avendolo vissuto un mese fa, ora più che mai mi rendo conto dell’importanza delle piccole cose, dei piccoli momenti e di quanto a volte le parole possano superare il valore dei fatti. Perché penso che quando arriva il momento di dire addio a qualcuno, sia più importante non avere più nulla da dire, nessun rimpianto, perché nel momento in cui è troppo tardi per esprimere i propri sentimenti è ancora più difficile andare avanti.
Una cosa mi sono promessa: non pensare sempre al passato o al futuro ed essere più presente per me e per le persone a cui voglio bene.”
(A. classe quinta).
Gemma n° 2245

“Ho deciso di portare questa “foto”, perché rappresenta per me una persona davvero da stimare, non tanto per essere la mamma della mia migliore amica, bensì per la sua forza e determinazione ai miei occhi talvolta disumane. La figura della madre infatti per me non è semplicemente un adulto autoritario unito al figlio da un legame di sangue bensì, un genitore è la figura che lotta di più per il bene e per i sogni del proprio ‘piccolo’. Lei per me rispecchia davvero tanto questa figura, incarna per me ciò che una madre è e deve fare” (S. classe seconda).
Gemma n° 2244

“Come gemma di quest’anno ho deciso di portare la radio che ho in camera mia.
Fu regalata a mia mamma nel 1984, all’età di 14 anni; si può notare infatti lo spazio per infilare le musicassette.
Nonostante io non abbia vissuto quell’epoca, mi capita spesso di provarne nostalgia, perché è qualcosa di inafferrabile, un periodo di cui non potrò mai far parte perché irripetibile. Alcune volte vorrei catapultarmi nel passato, mentre in altre sono grata di essere nata nel mondo d’oggi. I passi da gigante che la tecnologia ha fatto, pensando che, al tempo della mia radio, c’erano ancora le musicassette, mi stupisce di continuo.
La musica può rievocare momenti del passato, perché ha il potere di immortalare eventi accaduti molto tempo fa; può suscitare in noi diversi sentimenti, come anche farci avvicinare alle persone. È un linguaggio che accomuna tutte le popolazioni” (A. classe seconda).
Gemma n° 2243

“Oggi ho portato le mie prime scarpe da calcio come gemma. Le ho prese quando avevo 7 anni e, anche se non mi vanno più bene, le volevo tenere perché significano molto per me: rappresentano quella bambina di 7 anni che voleva a tutti i costi giocare a calcio, che aveva in testa solo quello sport. A volte, quando per esempio va male un allenamento, penso a quella bambina che non ha mai smesso di giocare e che non ha mollato; mi aiuta a riprovarci sempre ed a arrivare al successo. Da quando ho messo quelle scarpe ho iniziato a sognare la nazionale e la serie A, ci sto provando ancora oggi ad arrivare in alto ed essere una grande giocatrice” (E. classe prima).
Gemma n° 2242

“Ho portato questa gemma perché è stata la prima gara che ho fatto e la prima medaglia d’oro che ho vinto; soprattutto l’ho portata per due miei amici che hanno smesso di fare atletica con me e con cui ero amico anche fuori dall’ambito sportivo” (A. classe prima).
Gemma n° 2241

“La foto non rende molto ma basta per far capire quanto ci tenga a loro e quanto siano importanti per me.
Questi sono i miei migliori amici. Abbiamo fatto tutte le scuole assieme fino alla terza media, purtroppo alla fine di questo percorso abbiamo deciso di intraprendere strade differenti ma questo non ha influito sulla nostra amicizia.
Ci sono sempre stati anche dopo litigi e fraintendimenti e ovviamente io ho fatto lo stesso per loro.
Non credo a chi dice che l’amicizia tra maschi e femmine non esiste, anzi credo che sia una delle cose più vere” (R. classe prima).
Gemma n° 2240

“Come gemma ho deciso di portare una delle mie prime divise da basket della squadra.
Ormai gioco a basket da 11 anni, e non mi ha ancora stancato. La pallacanestro, per me, oltre ad essere uno dei modi per sfogarmi, è anche una famiglia, dove, insieme ai miei compagni di squadra, futuri e passati, rappresenteremo ed abbiamo rappresentato, oltre ad una semplice squadra, la nostra città” (L. classe prima).
Gemma n° 2239

“Ho deciso di portare questo coniglio di peluche. Mi è stato regalato quando ero piccola da mia zia e mia nonna e, adesso che purtroppo non ci sono più, ogni volta che lo guardo mi ricorda loro. È sempre rimasto nella mia camera da allora è non mi ha mai lasciato e anche solo guardarlo mi dà conforto e mi aiuta ad affrontare momenti difficili” (E. classe seconda).
Gemma n° 2238

“Quest’anno come gemma ho deciso di portare la gratitudine verso il mio cambiamento positivo.
L’anno scorso stavo passando un brutto periodo della mia vita: mi sentivo sola, senza nessun obiettivo e senza quella motivazione che ero solita avere, ma cercavo di nasconderlo. Facendo un giro in libreria, trovai questa raccolta di poesie di Franco Arminio, Studi sull’amore. Lessi tutte le poesie in un giorno ed evidenziai quelle che in quel periodo mi sembravano stupende.
Una di queste si chiama “Sono due giorni che soffro”:
Sono due giorni che soffro
per paura. E ho sofferto
per tutto il tempo che ho vissuto,
e qui nel petto un vago allarme,
un cuore che mi punta
e io scappo dal mio sangue,
mi faccio aria, mi nascondo
in tutte le parole che dico,
non c’è più nessun me
a cui posso appigliarmi,
c’è solo un cenno antico,
un cenno d’infanzia
fatto di neve e del petto di mia madre.
Ti prego, tienimi in vita,
stendimi al sole,
prestami un respiro.
Recentemente ho riletto il libro, per curiosità, e mi sono accorta di come tutto sia cambiato nel giro di pochi mesi. Ora sono grata per come la mia vita sia e per i miei obiettivi che sono riuscita a portare a termine anche se con molta difficoltà. Ma soprattutto sono grata per chi ho vicino: ho amici che mi supportano sempre, una famiglia che mi accetta per come sono e una persona che mi ama nonostante i miei difetti.
Come poesia di questo periodo ho scelto “Contro la morte esiste solo l’amore”:
Contro la morte esiste solo l’amore.
Le donne lo sanno meglio degli uomini,
meglio delle donne lo sa la luna,
meglio della luna lo sa il vento.
Lascia correre il tuo amore,
dentro di te e dentro gli altri.
Chi ama non esce mai di scena,
siamo tutti qui,
sangue della stessa vena.
(B. classe quarta).
Gemma n° 2237

“Come gemma di quest’anno ho scelto di portare le mie prime punte di danza, che conservo ancora oggi e simboleggiano la mia passione più grande. La danza per me non è solo un semplice sport o una disciplina ma è qualcosa di speciale, un’arte con cui poter esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. Avevo quasi quattro anni quando i miei genitori mi accompagnarono alla scuola di danza per la mia prima lezione. Mi ricordo ancora l’agitazione e l’emozione di iniziare questa incredibile disciplina che tutt’oggi rappresenta una parte integrante nella mia vita. La danza rappresenta per me un momento di svago, un momento nel quale posso davvero distaccarmi da tutto e da tutti riuscendo ad esprimere tutta me stessa, senza pensare ad eventuali difficoltà quotidiane. Danzare è una sensazione bellissima che mi permette di liberare la mente lasciandomi trasportare dalla musica. È insomma veramente importante per me e, nonostante i sacrifici e l’impegno che implica, non avrei mai pensato di poterla abbandonare” (G. classe terza).
Gemma n° 2236
“Come Gemma ho scelto di portare la canzone Merry Blues, simbolo di tutto un album di Manu Chao, “Próxima estación: Esperanza”.
Qualche mese fa mi è capitato di riascoltare per caso una di queste canzoni, e immediatamente mi sono rivista davanti agli occhi la scena di un mio ricordo d’infanzia.
Mio padre ha sempre avuto l’abitudine di mettere musica di sottofondo durante i pranzi e le cene, e in particolare quando cenavamo le domeniche sere con i nonni, lui metteva il cd dell’album nello stereo. Per questo ho voluto ricordare i momenti spensierati passati in famiglia” (V. classe quinta).