Gemma n° 2532

“Quest’anno ho deciso di portare come gemma una foto che rappresenta il finale dello spettacolo della compagnia di danza a cui ho preso parte ad agosto dell’anno scorso. Ho avuto l’opportunità di svolgere l’audizione in un momento di difficoltà in cui avevo bisogno di nuovi stimoli. Dopo aver passato una settimana a Nizza, una volta al mese svolgevamo uno spettacolo in diverse città del nord e centro Italia. Fare quest’esperienza mi ha cambiato molto come persona. Ho conosciuto ballerine di diverse città italiane e ho avuto l’opportunità di confrontarmi con loro. Spesso la danza come tanti altri sport é un ambiente molto competitivo e seppure si lavori in gruppo si cerca sempre di esaltare  il proprio potenziale, di conseguenza spesso si tendono a creare dei fraintendimenti. In questo progetto non è stato così però, in una settimana e nel corso delle diverse tappe ci siamo confrontate molto sugli ambienti in cui balliamo, sulle nostre debolezze e abbiamo cercato dei modi per abbatterle. Viaggiare senza i miei genitori mi ha portato ad avere molta indipendenza e al contempo mi ha fatto diventare più responsabile. Il fatto che gli spettacoli fossero sempre in posti piuttosto lontani, da una parte poteva essere pesante perché le ore di treno erano parecchie, ma dall’altra la lontananza da casa e da scuola mi faceva bene per staccare la mente temporaneamente dalle difficoltà e dai problemi che dovevo affrontare, permettendomi così di impegnarmi nella danza appieno” (K. classe quarta).

Gemma n° 2531

“Per la gemma di quest’anno ho deciso di portare questa fotografia dell’appartamento in cui ho passato alcune settimane nelle estati passate. L’appartamento rappresenta qualcosa di molto importante per me poiché ci convivevo con la mia migliore amica, con cui ho uno splendido rapporto ma purtroppo ci vediamo poco. Lo considero emblematico della nostra amicizia, che nonostante tutti gli anni e i trascorsi, non fa altro che rafforzarsi ogni giorno di più e anche se il tempo che passiamo insieme non è molto, rimaniamo comunque inseparabili e qualsiasi cosa accada lei sarà sempre la prima a cui vorrò raccontarlo, per piangere o ridere che sia”(S. classe quarta).

Gemma n° 2530

“Come mia prima gemma ho deciso di portare il legame che ho con la mia nonna materna. Da quando sono piccola mia nonna mi è stata sempre accanto, in ogni situazione e si è presa cura di me quando mia mamma era al lavoro e non poteva tenermi. Durante l’estate andavo a casa sua e mi divertivo sempre tanto perché le cose da fare con lei non finivano mai. Andavamo nell’orto, facevamo gli gnocchi fatti in casa una volta alla settimana e giocavamo insieme. Circa quattro anni fa si è sentita male e abbiamo dovuto portarla in ospedale. I medici avevano detto che le rimanevano pochissimi giorni di vita e che se volevamo avere qualche speranza di salvarla dovevamo farla operare. Ho avuto veramente tanta paura di perderla ma fortunatamente l’operazione è andata bene, ma i medici hanno detto che non poteva più vivere da sola perché bisognosa di essere aiutata in molte cose. Da tre anni ormai mia nonna vive a casa mia.
Qualche volta ci litigo ma mi rendo conto che sono veramente fortunata ad averla a casa e mi rendo conto che non ho ancora molto tempo da passare con lei e devo vivere appieno questi momenti. Le voglio veramente tanto bene e spero che resti con me ancora per molto” (F. classe prima).

Gemma n° 2529

“Come gemma ho scelto la collana di mia nonna R., che è venuta a mancare quando ero piccola, avevo solo due anni e purtroppo non ho molti ricordi di lei, ma so che mi voleva molto bene. Lei indossava sempre questa collana, così quando ci ha lasciati io e mia mamma abbiamo pensato di farla dividere in due braccialetti. In questo modo avremmo potuto portare qualcosa di suo con noi, come se stesse sempre con me e mi tenesse la mano. Questo braccialetto è per me molto importante, perché unisce me, mia mamma e mia nonna; quando lo tolgo per fare sport sento che mi manca qualcosa, quando sono in ansia lo tengo stretto e mi fa sentire meno sola nei momenti più difficili” (C. classe prima).

Gemma n° 2528

“Non ero sicura di cosa portare per la mia gemma, ci ho pensato a lungo e la risposta era alla fine quella più banale. Ho deciso di parlare delle mie amiche: L., H. e B..
Spesso quando ero alle medie mi chiedevo se arrivata alle superiori avrei trovato delle amiche e dal primo giorno di scuola ho capito che sarebbero state loro.
Non ci conosciamo da molto quindi, ma per me sono molto importanti e mi ritengo molto fortunata ad averle come amiche, per me sono ormai una parte fondamentale e spero che questa amicizia possa durare a lungo.
Quando sto con loro i miei problemi sembrano sparire e anche se sono triste riescono a farmi sorridere.
Non sono brava ad esprimermi a parole e non dico spesso che voglio loro bene, anzi forse non l’ho mai detto, ma spero che con questa gemma lo capiscano”.
(A. classe prima).

Gemma n° 2527

“Pensavo fosse semplice trovare una gemma che mi rappresentasse, non perché non abbia  persone a cui voglia bene ma perché ognuna di loro rappresenta per me qualcosa di importante, per cui è stato difficile scegliere chi per me è la mia gemma. Sfogliando un album di fotografie ho rivisto quest’immagine che ha scatenato in me dei ricordi molto forti e da questa ho capito che la mia gemma era proprio la zia. A dire la verità era la mia prozia, zia della mamma, ma tutti, io e i miei fratelli, la chiamavamo nonna. Infatti la mia mamma è rimasta orfana dei suoi genitori all’età di 5 anni, per cui io non ho mai conosciuto i miei nonni. La zia G. era una nonna perfetta, allegra, giocherellona, spiritosa, severa al punto giusto e soprattutto era una meravigliosa consigliera. Lei sapeva sempre darmi quel sorriso che dava sicurezza. Si, la zia G. è proprio la mia gemma; mi manca non poter parlare con lei, non avere il suo sostegno e il suo consiglio, ma so che lei mi supporta e mi guida anche da lassù e quando guardo il cielo, sono sicura che lei è la stella più luminosa” (L. classe prima).

Gemma n° 2526

Fonte

“Io faccio la gemma su mio nonno, che è la persona che sinceramente mi è stata più vicina prima che morisse. Quando avevo 2 anni mia madre mi ha portato da mia nonna e io con qualche capriccio riuscivo a farmi portare invece da mio nonno. Era sempre occupato con il lavoro e perciò quando riusciva mi portava con lui; ricordo anche quando mi ha portato in aeroporto per ritornare in Italia, la scena più dolorosa che mi viene in mente se penso a lui. Queste sono le poche cose che ricordo di lui, ma sono molto importanti per me” (B. classe prima).

Gemma n° 2525

“Ho scelto come gemma la mia felicità, precisamente qualcosa di irreale. L’ho scelta perché vedo la gemma come un qualcosa di prezioso, difficile e doloroso da ottenere.  Non penso che in molti abbiano mai provato e vissuto una vera e propria felicità, tra questi ci sono anche io. Ho passato molto tempo a pensare alla felicità degli altri trascurando la mia persona, cambiando la mia personalità per la mia famiglia e gli amici (non ci sono riuscita); ed è stata la cosa più sbagliata e dolorosa che potessi fare. Anche se mi ha fatto soffrire, mi ha insegnato la preziosità delle piccole cose e che non otterrò mai felicità da cose materiali o dal fatto di quante persone hanno ammirazione verso di me, ma tutto parte da noi stessi, dobbiamo trovare il tempo per lavorare su noi stessi e trovare la nostra felicità anche se non è facile. E la mancanza di felicità ha influenzato molto il mio atteggiamento, infatti posso essere la persona più gentile e simpatica che tu possa conoscere se voglio ma il giorno in cui mi farai sentire meno di quello che sono veramente dimenticati di me perché non tornerò più. La vita è troppo corta per perdere tempo con persone che non ti meritano e vi assicuro che ho perso moltissimo tempo con persone che pensavo mi amassero e a loro ho dato fino all’ultima goccia della mia dignità, fino a ritrovarmi da sola, arrivata ad un punto in cui pensavo di essere una nullità.
Se mi aveste chiesto che sogni avevo fino a un mese fa vi avrei risposto che non ne avevo, che avevo rinunciato; beh, ho cambiato idea, me ne sbatto, scusi per il termine, di quello che pensano gli altri, non sanno quello che ho passato, quello che mi sono sentita dire e le personalità che ho dovuto recitare per sentirmi dire anche solo una parola positiva sul mio conto, quindi non rinuncerò a quello che potrebbe rendermi felice per gente che a malapena sa come mi chiamo. Ricordate, la vita è una e corta, non rinunciate alla vostra felicità per qualcuno che non riconosce il vostro valore.
C’è una canzone che fa “riferimento” a quello che penso: 100 messaggi di Lazza; potrebbe non essere una canzone bellissima ma ha un significato che per me ha grande rilevanza.”
(M. classe prima).

Gemma n° 2524

“Parto col dire che non sono brava né a scrivere né ad esprimere a parole i miei sentimenti ma ammetto che per me è stato facile decidere l’argomento della mia gemma. Il mio pensiero è andato subito a mia sorella.
Credo che sia una delle uniche certezze della mia vita, la persona che mi consola dopo una crisi, quella a cui mi rivolgo in un momento difficile. Lei c’è, c’è stata e ci sarà sempre.
Sa quando mi dà fastidio qualcosa, quando non voglio dire a nessuno cosa c’è che non va, quando sono triste o arrabbiata. Lei sa cosa fare in tutte queste situazioni e cerca sempre di aiutarmi, a costo di fare piccoli sacrifici per rendermi contenta. E io sento di non fare nulla per lei, di non trattarla come si meriterebbe, di non dirle ti voglio bene abbastanza.
La sento vicina ma allo stesso tempo capisco che si sta allontanando da me. Dall’anno prossimo quando lei se ne andrà niente sarà più lo stesso. Né la casa né la famiglia né la semplice normalità. Come se si staccasse un pezzo di me, che in tutto questo tempo ho ritenuto scontato e di cui solo adesso capisco appieno l’importanza. Lei significa tanto per me, è un punto di riferimento da cui prendere spunto sempre.
So che si cresce e che l’università è un passo importante, soprattutto per lei che ha grandi sogni per il suo futuro e perciò io la devo appoggiare.
Ma il mio sogno adesso sarebbe solo tornare indietro a quando eravamo bambine per rivivere tutto il nostro rapporto come fosse la prima volta”.
(L. classe prima).

Gemma n° 2523

“All’inizio avevo parecchie idee per la gemma di quest’anno ma credo che questa immagine mi rappresenti maggiormente.
L’osservazione delle costellazioni e della luna è sempre stata un attività piacevole sin da bambina.
Credo che questa passione mi sia stata tramandata da mio nonno poiché anche lui adorava passare intere ore ad osservare il cielo.
In questi due anni ho conosciuto 3 persone davvero importanti per me: i miei migliori amici. In estate usciamo ogni sera insieme e andiamo nel campo sportivo di C. Io e la mia migliore amica portiamo dei teli da adagiare sull’erba così possiamo distenderci e osservare le stelle.
Qualche volta nascono dei battibecchi perché confondiamo le costellazioni e allora nasce una guerra su chi ha più ragione ma sono litigate divertenti che si risolvono in fretta.
Un’altra mia passione è la luna. Fortunatamente ho ereditato il telescopio di mio nonno e qualche notte d’estate la passo con mio papà in giardino a guardare la luna. Questa estate mio papà mi ha raccontato che alla mia età lui osservava la Luna con mio nonno proprio come io faccio con lui. Questa frase mi ha sempre resa contenta e possedere il telescopio di mio nonno, che è mancato qualche anno prima della mia nascita, mi gratifica. Per me è l’unica fonte sicura che abbiamo entrambi la stessa passione. Mi piace guardare le stelle anche per ricordarlo e sentirlo così accanto a me. Spero che questa mia passione non si interrompa mai poiché mi lega con tantissime persone e i ricordi con esse sono indelebili nel mio cuore” (A. classe prima).

Gemma n° 2522

Come mia prima gemma, ho deciso di parlare di un album, il mio preferito di Tyler, the creator: IGOR. In ogni album, Tyler presenta un personaggio diverso, e in questo presenta IGOR.
Ho voluto parlare di questo album perché penso che rappresenti un poco una parte di noi che tutti abbiamo dentro, quella dell’amore non corrisposto. Questo album parla di IGOR che si innamora di un ragazzo, che allo stesso tempo è innamorato di un’altra ragazza. Quest’album si può dividere in due parti, la prima dove il personaggio si innamora del ragazzo, e la seconda, dove realizza che l’amore non è corrisposto. Questo è un album che mi ha cambiato, perché quando si riesce a collegare i punti, riesci a capire molte più cose. La composizione può non piacere a molti, ma personalmente penso che sia uno degli album dell’hip hop moderno più musicalmente perfetto e con la trama migliore.

IGOR’S THEME
È un’introduzione sul personaggio di IGOR

EARFQUAKE
“Don’t leave me it’s my fault”
Probabilmente questo significa che la colpa è solo sua che questa relazione non può funzionare

I THINK
“Man, i wish you would call me by your name ‘cause I’m sorry”
In questo punto Tyler cerca disperatamente attenzioni da questo ragazzo
“I thnk i’ve fallen in love this time I think it’s for real”
e confessa a questo ragazzo i suoi sentimenti, ma già da qui inizia a prendere una accezzione più negativa
“I’m your puppet” canzone che si troverà anche dopo durante l’album

EXACTLY WHAT YOU RUN FROM YOU END UN CHAISING
IGOR sta rincorrendo questo amore che presenta un ostacolo

RUNNING OUT OF TIME
“Running out of time to make you love me”
In questo caso diventa una sfida contro il tempo, perché questa relazione sta sfuggendo, e non vuole farla svanire
“Take your mask off I need her out of the picture”
Questo “her” è la ragazza di cui il ragazzo è innamorato, quindi rifiutando l’amore di IGOR

NEW MAGIC WAND
“sometimes you gotta close a door to open a window”
Può significare che il solo modo per andare avanti è trovare una seconda strada e invece di inseguire il suo amore vuole passare avanti
“I need to get her out the picture”
In questo punto IGOR è geloso e vuole far sparire questa ragazza “like magic gone”
“she’s gonna be dead I just got a magic wand, we can finally be together […] now pick a side and if you don’t I’ll pick you both”
In questo caso ha due scelte, o restare con IGOR o li uccide entrambi

A BOY IS A GUN
In questo punto finisce la prima parte dell’album, da cui IGOR esce distrutto da questo triangolo amoroso che non può funzionare

A GUN perché l’amore suo è pericoloso per IGOR, e può significare la morte per lui
“you are so mothaf**ckin dangerous you got me by my neck”
E crede che possa funzionare nel momento giusto
“when the time’s right baby”
“I know you are the worst for me”
Capisce le sue emozioni tossiche, ma continua ad amare queto ragazzo

Qui inizia la seconda parte dell’album dove IGOR capisce tutto, e capisce che la relazione non può funzionare

PUPPET
“I’m your puppet, you control me”
Qui non riesce a stare senza questo ragazzo e vuole restare con lui, anche se capisce che non può funzionare

WHAT’S GOOD
“i see the light”
Qui capisce tutto ed apre gli occhi

GONE GONE/ THANK YOU
“At least i had it”
E qui IGOR è felice di averlo amato nel passato piuttosto che non averlo amato proprio
“Thank you for the love”
Dopo averlo amato è pronto a passare avanti

I DON’T LOVE YOU ANYMORE
“I would speak up and realize there’s more fish in the sea, I’m a re-up”
Vuole necessariamente passare avanti, avendo capito che non può funzionare in nessun modo, ma invece di essere sconosciuti, vuole restare amico con questa persona

ARE WE STILL FRIENDS
“Are we still friends? I’ve got to know”
Vuole restare amico con questa persona, ed è l’unica opzione plausibile
Ma questa amicizia farà innamorare di nuovo IGOR di questo ragazzo, facendo innamorare e disinnamorare IGOR quasi all’infinito. 

Dopo questa spiegazione, volevo far ascoltare una canzone di quest’album che più mi piace, e che più mi fa riflettere su quanto vorrei chiedere ad alcune persone se “ARE WE STILL FRIENDS”.
(D. classe prima)

Gemma n° 2521

“Oggi, come gemma, ho deciso di portare una persona molto speciale per me, mio fratello A. Per me significa molto; anche se non lo dimostro, gli voglio molto bene. Lui ha 5 anni in meno di me e quindi è difficile spiegargli molte cose, ma posso capirlo. Sono molto felice di averlo come fratello così non mi sentirò mai solo, e posso insegnargli a giocare a calcio” (W. classe prima).

Gemma n° 2520

“Come gemma di quest’anno ho deciso di portare questo peluche che mi è stato donato da neonata. Si tratta di un piccolo panda regalatomi dai miei nonni pochi mesi dopo la mia nascita. Fin da subito me ne sono affezionata, era uno tra i tanti peluche che stava nel box con me però in lui ho sempre trovato qualcosa di più interessante e bello rispetto agli altri.
Forse perché ci giocavo spesso con mia nonna così da farlo diventare una parte molto importante nella vita di un neonato: infatti il nome ‘panda’ é stata la prima parola che ho pronunciato. Di preciso non so come io ci sia riuscita, non me lo ricordo ovviamente, ma secondo alcune fonti avevo sempre sotto il braccio quel piccolo panda e grazie all’aiuto di mia nonna, la quale costantemente mi ripeteva il nome di quell’oggettino, da un giorno all’altro quella parola è uscita dalla piccola boccuccia.
Si tratta di un oggetto molto importante per me non solo per il valore affettivo ma anche per il fatto che rappresenta la cura con cui i miei nonni mi hanno accolta nei miei primi mesi di vita. Sono molto grata per il dono di aver avuto dei nonni amorevoli, ho potuto sperimentare con loro la vicinanza, la tenerezza e la saggezza. Mi hanno insegnato cosa significhi essere benvenuta al mondo, fare parte di una storia familiare, una storia da custodire” (S. classe prima).

Gemma n° 2519

“Il pallone da pallavolo rappresenta lo sport che ho cominciato a praticare da settembre, il quale ha avuto una certa ricorrenza nel corso della mia vita. Con la pallavolo è sempre stato un tira e molla ma dall’inizio dell’anno scolastico ho preso la decisione di ricominciare e non smettere più una volta per tutte, combattendo così le sensazioni di inferiorità e di ansia al confronto con i miei coetanei. Ho fatto molti progressi sia psicologicamente che tecnicamente nello sport e continuerò senza più arrendermi” (A. classe quarta).

Gemma n° 2518

“Ho scelto di portare questo libro perché da piccola avevo paura della morte di mia madre, e allora mia mamma me l’ha comprato per tranquillizzarmi” (V. classe prima).

Gemma n° 2517

“Questa è la prima gemma che scrivo e ne sono orgoglioso perché vi parlerò del mio super nonno. A già un anno ho conosciuto il mio super nonno, il più forte che avevo. Quando avevo 6 anni, quando mia mamma non poteva venire a prendermi, c’era sempre lui disponibile. Dopo un po’ di anni vissuti con lui, nel 2020 ci ha lasciati in un giorno che nevicava. Appena tornato a casa dall’ultimo giorno della scuola media, dopo un po’ ho detto a mia mamma “ma il nonno?” e la mamma mi rispose “è morto” e io quel giorno mi sono detto che non lo avrei più dimenticato. Ancora oggi vado a salutare il mio super nonno e gli dico nei miei pensieri un forte grazie dal profondo del mio cuore e lo sento ancora parlare dall’alto dei cieli come se fosse vivo e vicino a me e alla nonna” (E. classe prima).

Gemma n° 2516

“Come mia prima gemma ho deciso di portare la mia cantante preferita, Mitski. Ho scelto di portare lei perché penso che le sue canzoni abbiano un significato molto profondo e in alcune di esse mi ci rivedo tantissimo. L’ho cominciata ad ascoltare qualche anno fa e tutt’ora la ascolto. Penso che sia una cantante bravissima e piena di talento, perciò mi piace” (M. classe prima).

Gemma n° 2515

“Sono sempre stata un’amante di Hello Kitty e anni fa mi è stata regalata questa sveglia.
Questo è ciò che utilizzo ogni mattina da quando vado in prima elementare e per me rappresenta il diavolo.
Tante volte da piccola ho provato a distruggerla ma ho sempre fallito. Mi ricordo di una volta in cui l’ho lanciata dalle scale e sono caduta io, invece che romperla.
La odio ma so che è l’unica cosa in grado di placare il mio sonno, nessun allarme è potente quanto il suo per me.
Il giorno in cui la romperò sarà pure il giorno in cui libererò il miei sogni da questo inferno.
Non ditemi di cambiare sveglia perché amo Hello Kitty e non lo farò” (M. classe prima).

Gemma n° 2514

“Ho portato questa maschera sia per presentarla come gemma sia per utilizzarla dopo, visto che è parte del costume che indosso nello spettacolo di fine anno e questo pomeriggio ho una presentazione di questo spettacolo. Rappresenta il corso di teatro, che sebbene sia “solo un PCTO” ha avuto un grande impatto su di me come persona e ha provocato un’importante crescita in me” (F. classe quarta).