
“Quest’anno come gemma mi sento di portare G. Lo so che è ormai il terzo anno di fila in cui porto una persona come gemma, ma la trovo la cosa più adeguata a cui attribuire così tanta importanza. Mi spiego meglio: credo di non poter porre così tanta importanza in un unico oggetto che mi ricordi questa persona, rispetto a quanto io possa recarne nella persona stessa.
Perciò quest’anno porto G., il che potrà sembrare banale a chi qua dentro mi conosce meglio.
Mi sento di dire che grazie a lui sono molto maturata, ma non lo dico per rendere la gemma più accattivante o come banalità, ma è proprio così: vedo le cose da più punti di vista senza giudicarle dal principio e dandogli una possibilità, cosa che prima non facevo, e ora so quando e con quale scopo vale la pena intraprendere una discussione e quando invece è solo per sfogare un po’ di rabbia repressa contro qualcuno che non l’ha causata. Ho scoperto che i litigi servono, non accadono solo perché “la relazione sta per finire”, ma hanno lo scopo di risolvere problemi che a lungo termine potrebbero avere un pessimo impatto sulla relazione in sé.
Se ora mi mettessi a parlare del significato della parola “innamorata” o “amore”, oltre ad essere abbastanza banale, non saprei che dire a riguardo. Le trovo due parole con un significato così profondo che si può notare ed esprimere tramite i gesti piuttosto che a parole. Una volta G. mi disse che nessun bacio di quelli che ci saremmo mai dati sarebbe stato privo di significato, poiché a suo parere sono il gesto più bello fra tutti. Dunque, se vi dovessi dire cos’è per me l’amore, vi direi che è ogni bacio datomi da G., che mi regala sempre le stesse emozioni del primo.
Tirando le fila del discorso, mi dispiace se vi ho annoiati, dato che alla fin fine non ho parlato granché di lui come persona, ma l’unica cosa che c’è da sapere quando si parla di me e lui è che è una relazione inaspettata (o almeno lo è per me) ma è la cosa migliore che potesse mai capitarmi. Mi dispiace cadere nel banale con queste frasi, però non trovo modo migliore per esprimere ciò che penso”.
(V. classe terza).

