Gemma n° 2663

“Come gemma di quest’anno ho deciso di portare la Polonia, il Paese d’origine dei miei genitori. In questi anni mi sono sempre chiesta se sia anche il mio Paese d’origine o meno. Tutta la mia famiglia vive lì, ci passo ogni vacanza di Natale e parte delle vacanze estive e a casa parlo polacco con i miei genitori; sicuramente le mie origini sono legate alla Polonia ma non ho mai capito se quello fosse mai stato il mio posto o meno. Per questo ho sempre avuto un rapporto di amore e odio con il fatto di vivere in Italia e avere una diversa nazionalità. Questo stile di vita mi ha sempre creato molta confusione riguardo a quello che sarà il mio futuro. Non credo che riuscirò mai ad attardarmi allo stile di vita che c’è lì, e in particolare al freddo e all’alimentazione; per me è un posto dove posso andare in vacanza, visitare i miei parenti e prendermi una pausa terapeutica dalla mia vita qui in Italia. Pur sentendomi molto meglio in Italia, mi ricorderò sempre delle mie radici perché mi hanno aiutata tanto ad avere una sensibilità e una prospettiva più ampia riguardo a certe cose, a prendere in considerazione due modi di vivere molto diversi nelle mie scelte future” (K. classe quinta).

Gemma n° 2303

“Porto questa foto perché vivere a Roma credo sia stata l’esperienza più bella che per ora io abbia fatto: mi ha regalato tante emozioni e mi ha fatto conoscere molte persone che porto nel mio cuore, mi ha mostrato una realtà diversa da quella che ho sempre vissuto e di questo sarò sempre grata. Ho lasciato un pezzo del mio cuore in quella città che purtroppo ho imparato ad apprezzare troppo tardi” (B. classe terza).

Gemma n° 2300

“Come gemma quest’anno ho deciso di portare Sappada, un posto dove ho trascorso tutta la mia infanzia, dove ho sciato per la prima volta e che mi ricorda i miei nonni, a cui ero molto legata. Questo posto ha il mio cuore per sempre ed è difficile anche descrivere cosa provo quando sono lí: mi sento davvero in pace con me stessa e sento che non dovrei essere in nessun altro posto se non lì.
Mi ricorda le lunghe camminate che facevo in estate con i miei nonni, tutte le volte che sono stata alle terme sotto casa con mio papà o a prendere il pane la mattina presto con mia nonna; tutti momenti fondamentali della mia vita che non posso dimenticare, neanche volendo.
Nonostante io abbia trascorso 18 anni della mia vita lí e in inverno passi tutti i weekend per lo sci,  ogni volta che ritorno è come se fosse la prima volta e sono sempre tanto emozionata. Questa è una delle sensazioni più vere che io abbia mai provato ed auguro a chiunque di trovare “il proprio posto nel mondo”.” (E. classe quarta).

Gemma n° 2046

“Come gemma di quest’anno ho deciso di portare una targhetta con sopra incisa la traccia di Spotify di Home Sweet Home e la relativa canzone dei Mötley Crüe, che mi ha regalato G., la mia ragazza. 
Da quando una delle prime volte lei è venuta a casa mia e abbiamo visto il film autobiografico, The Dirt uscito a marzo 2018 su Netflix, della band, è diventata la nostra canzone. La targhetta è legata al mio mazzo di chiavi di casa, perché casa tua è dove si sta bene e io con G. sto da Dio, lei è il mio posto dove rifugiarmi e ripararmi in caso di tempesta, la mia unica e vera home sweet home”  (S. classe quarta).

Gemma n° 1953

“Ho deciso di portare un posto, che io e mia sorella chiamiamo ‘la roccia’: è un luogo che ho scoperto da un anno, più o meno, e mi fa stare proprio bene quando ho bisogno di andare via da casa un attimo e pensare, oppure parlare e consultarmi con mia sorella. Prendiamo e andiamo lì e stiamo lì quanto ci serve, un’oretta o due. Ci piace andare sempre quando è buio, è come essere in un altro mondo, è una cosa a parte, ci siamo solo noi e ci fa stare bene. Qui mi sento a casa, ci vado quando ho bisogno di andare via da tutto e lo condivido solo con mia sorella. Non c’è un appuntamento fisso, quando abbiamo bisogno ci andiamo, quando vogliamo parlare di cose di cui a casa non parli andiamo lì; certo, potremmo parlarci anche a casa, ma è più magico parlarne lì”.

Cesare Pavese scrive: “Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa” (La bella estate, 1949). Penso sia questo uno degli aspetti affascinanti messi in rilievo dalla gemma di C. (classe seconda): luoghi che ad alcuni dicono nulla, ad altri tutto.