Da mezzogiorno è in rete il nuovo video della canzone Ora di Jovanotti. Non mi soffermo su di esso, una sorta di 3D senza occhialini…, ma sul testo. Lorenzo prende alcune verità o presunte verità, le elenco in ordine di apparizione:
– quando si muore poi non ci si vede più
– ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv
– ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
– quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema
– c’è solo un modo per risolvere un problema
– ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione
– ogni sognatore diventerà cinico invecchiando
– noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo
– per ogni slancio tornerà una mortificazione
La mia sensazione è che Jovanotti si chieda: ma siete proprio sicuri che le cose debbano andare in questa maniera? Non c’è proprio alternativa? “dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione per non farlo più”… Ah, ma allora c’è una possibilità, c’è la speranza di far andare le cose diversamente. Quando? “ora”! La spinta decisiva, chiara, inconfutabile arriva dall’inciso “non c’è montagna più alta di quella che non scalerò, non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò”. Mi ricorda molto quel che dice Bill Parrish a sua figlia Susan in elicottero nel film “Vi presento Joe Black”: “Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere… ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto”.

