Spezziamo le doghe

In “Tutto l’universo obbedisce all’amore” Franco Battiato canta “Ed è in certi sguardi che si intravede l’infinito”. Questo versetto mi è venuto in mente oggi pomeriggio leggendo questo pezzetto dell’Antologia di Spoon River

«Il bottaio deve intendersi di botti.
Ma io conoscevo anche la vita,
e voi che gironzolate fra queste tombe credete di conoscere la vita.
Credete che il vostro occhio abbracci un vasto
orizzonte, forse,
in realtà vedete solo l’interno della botte.
Non riuscite a innalzarvi fino all’orlo
e vedere il mondo di cose al di là,
e a un tempo vedere voi stessi.
Siete sommersi nella botte di voi stessi –
tabù e regole e apparenze
sono le doghe della botte.
Spezzatele e rompete l’incantesimo di credere che la botte sia la vita!
E che voi conosciate la vita!
».

(Edgar Lee Masters, Griffy il bottaio, in Antologia di Spoon River)

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Mai bene

Una storiellina che fa molto pensare e che dà una mano nei momenti in cui ci si sente continuamente giudicati e ci si sente di “non andar bene per nessuno”

C’era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino. Decisero di viaggiare, di lavorare e di asinello.jpgconoscere il mondo. Così partirono tutti e tre con il loro asino. Arrivati nel primo paese, la gente commentava: “Guardate quel ragazzo quanto è maleducato… lui sull’asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano”. Allora la moglie disse a suo marito: “Non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio”. Il marito lo fece scendere e salì sull’asino. Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: “Guardate che svergognato quel tipo… lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l’asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa”. Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l’asino. Arrivati al terzo paese, la gente commentava: “Pover’uomo!!! Dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull’asino… e povero figlio, chissà cosa lo aspetta, con una madre del genere!!!”. Allora si misero d’accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull’asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio. Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: “Sono delle bestie, più bestie dell’asino che li porta, gli spaccheranno la schiena!!!”. Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all’asino. Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: “Guarda quei tre idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!!!”