In “Tutto l’universo obbedisce all’amore” Franco Battiato canta “Ed è in certi sguardi che si intravede l’infinito”. Questo versetto mi è venuto in mente oggi pomeriggio leggendo questo pezzetto dell’Antologia di Spoon River
«Il bottaio deve intendersi di botti.
Ma io conoscevo anche la vita,
e voi che gironzolate fra queste tombe credete di conoscere la vita.
Credete che il vostro occhio abbracci un vasto
orizzonte, forse,
in realtà vedete solo l’interno della botte.
Non riuscite a innalzarvi fino all’orlo
e vedere il mondo di cose al di là,
e a un tempo vedere voi stessi.
Siete sommersi nella botte di voi stessi –
tabù e regole e apparenze
sono le doghe della botte.
Spezzatele e rompete l’incantesimo di credere che la botte sia la vita!
E che voi conosciate la vita!».
(Edgar Lee Masters, Griffy il bottaio, in Antologia di Spoon River)


