Seminare rose bianche e raccogliere rose rosse

Scrive Giampietro Baresi sul numero di Nigrizia che ho appena prelevato dalla cassetta della posta. “Se rose.jpgun giardiniere interra una semente di rose bianche e poi vede nascere rose rosse, la sua sorpresa è grande… Chi è incaricato di gestire la nomina di persone destinate a occupare posti importanti nei quadri ecclesiastici, usa tutti i mezzi per realizzare il programma stabilito, senza il rischio di sgradevoli sorprese. Il più delle volte, la cosa funziona. Talora, si registrano piccole sorprese, che però non creano seri problemi. Altre volte, invece, le sorprese sono notevoli, ma, se sono in linea con il programma, sono bene accolte, perché aiutano a raggiungere più speditamente gli obiettivi prefissati. Molto, molto di rado, ci sono sorprese “storiche”, tali cioè da spiazzare del tutto i programmatori. Nel non breve periodo della mia vita, ne ho registrate solo due: papa Giovanni XXIII e dom Oscar Romero.”

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Verso la primavera

Aprire le finestre, annusare fuori l’arrivo della primavera e vedere arrivare davanti agli occhi del ricordo queste parole

“Io posso anche non vederlo il Signore: lui, mi vede sempre, non può non vedermi. Io posso scantonare, lui no. L’amore si ferma e viene inchiodato dalla pietà. (…) Quando l’amore si ferma davanti all’inamabile, e , in luogo d’inorridirne, si china, l’amore prende il nome di pietà. Io guardo e mi scandalizzo, guardo e giudico, guardo e condanno, guardo e tiro dritto: lui mi guarda, si ferma e si muove a pietà. (…) La pietà riscopre e riveste. La primavera è la pietà che passa sui campi e sugli alberi e li riveste di erbe, di foglie e di fiori. La speranza è la pietà che passa attraverso le tombe e scrive su ognuna: “Io sono la risurrezione e la vita: chi crede in me, anche se morto, vivrà”.” (Primo Mazzolari)

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