Oggi basta questo. Pace.
«Chi crede che l’altro sia per definizione nel torto non ha chiaramente alcun interesse ad ascoltare un punto di vista opposto al proprio. Un dialogo non è il faccia a faccia di un gruppo contro l’altro, in cui ognuno crede di dover dire noi e non io, e di avere la missione di difendere una volontà di potenza contro un’altra. Un dialogo diventa serio
quando il rispetto reciproco va al di là della semplice civiltà, e quando, come diceva Paul Tillich, «il dialogo con l’altro è anche un dialogo con se stessi». Quando si è tanto generosi o lucidi da capire che gli elementi che sono nell’altro sono, potrebbero o avrebbero potuto essere anche in noi stessi. Siamo lontani dal political training, per cui agli indigeni del Sud e dell’Est hanno insegnato a pensare e parlare bene come nella metropoli. Niente a che vedere nemmeno con le intimazioni imprecatorie e rancorose per le quali solo il Nord è colpevole, e di tutto. Qui siamo solidali e corresponsabili, per fare in modo di rendere questo mondo comune, nonostante e con tutte le nostre differenze, un po’ meno omicida di quanto non lo sia già». (Regis Debray)
