Gemma n° 2290

“Questo bigliettino mi è stato dato da una persona molto importante e speciale per me: il mio ragazzo, F.
Lui non è friulano: è veneto, ma ha imparato il friulano sia per passione linguistica che per amore (io sto cercando di fare lo stesso con la lingua veneta).
La nostra è una relazione a distanza (anche se riusciamo, per fortuna, ad incontrarci), ma nonostante ciò siamo legatissimi.
Questo bigliettino mi è capitato tra le mani in una giornata nuvolosa di metà aprile, al termine di una partita a briscola (persa da me) sugli scalini di piazza San Giacomo a Udine. F. mi aveva già annunciato che, durante la gita a Bolzano, mi avrebbe preso un regalo, e così è stato. Vedermi recapitare un bigliettino contenente una frase in tedesco e un testo in friulano PERFETTO è stato qualcosa di meraviglioso, un pensiero tenero che ancora adesso mi fa sorridere tanto. Mi ritengo una persona fortunata: ho al mio fianco un ragazzo d’oro, una perla rara dall’animo gentile e dal sorriso e dallo sguardo più dolci che io abbia mai visto.
Vorrei passare il resto della mia vita al suo fianco…”
(A. classe quinta).

Gemma n° 2289

“Come gemma ho deciso di portare lo spettacolo “Incantamenti” a cui ho preso parte con il mio gruppo di danza a Cividale del Friuli nel 2021. Lo spettacolo verteva sulle statue mitologiche dell’artista Alessandro Romano, a cui noi abbiamo fatto da cornice con musiche epiche ispirate ai vari personaggi e con coreografie rappresentative. Ho amato questo spettacolo in particolare perché ho sentito l’ispirazione del progetto veramente viva. Ho passato con il gruppo di danza alcune settimane in cui la scuola di danza era chiusa a causa del covid a coreografare nel giardino di fronte e sono stati dei momenti che mi hanno veramente rapita in particolare per le musiche e le suggestioni che ne sono venute fuori. Per esempio, una coreografia era ispirata al cosmo e alle costellazioni, una alla forza brutale del Minotauro e un’altra all’ipnosi di Medusa. Inoltre è stato il primo spettacolo dopo la pausa dal Covid, e tornare ad esibirsi in piazza a pochi metri dalle persone con quelle luci meravigliose è stata un’emozione inspiegabile” (E. classe quarta).