
“Quest’anno ho deciso di tornare a parlare del mio sport del cuore.
Il nuoto è molto più di un semplice sport per me. So che può sembrare banale dare così tanta importanza a qualcosa che potrebbe sembrare solo un hobby o un passatempo, ma per me è stato molto di più. Attraverso il nuoto, ho conosciuto alcune delle persone più importanti per me, con cui ho condiviso tantissimi momenti indimenticabili.
Dedicare 14 anni della mia vita a questo sport è stato un impegno incredibile, e ora, dire addio a tutto ciò senza avere voce in capitolo è una sfida difficile da affrontare. Chi non ha vissuto questa stessa passione non può comprendere appieno l’importanza che uno sport può avere per qualcuno. Per me nuotare mi ha dato e tolto altrettanto, ma ha plasmato chi sono oggi.
Lo sport agonistico richiede di credere nelle proprie capacità e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte. Un elemento chiave è non avere paura della fatica, difatti le ore di allenamento e il duro lavoro per una gara che dura meno di un minuto possono sembrare sproporzionate, ma è la guerra contro se stessi che rende il nuoto così significativo.
Ciò che fa veramente male, è quando piano piano inizi a ottenere più delusioni che soddisfazioni dalla disciplina alla quale hai dedicato tanto tempo e impegno per colpa di un semplice infortunio.
Ogni volta che qualcuno mi fa domande riguardo la spalla o riguardo a quando tornerò a nuotare, dentro di me sento come una sensazione di vuoto, perché mi tornano in mente tantissimi ricordi. È vero che ci sono molte altre cose nella vita, ma il nuoto è stato il mio mondo per così tanto tempo che perderlo è stato come perdere una parte di me stessa.”
(E. classe quinta).
