“Era una notte d’inverno, ricordo perfettamente che il cielo era limpido e c’era la luna piena. Io ero fuori sul balcone a sognare ed a fare la romanticona. Arrivò mio padre che mi porse la sua felpa enorme: così calda, con il suo profumo preferito travolgente. Ad un certo punto, il mio papà mi pose davanti agli occhi il suo telefono e mi disse queste tre parole: “Te la dedico”.
Era una canzone e mi misi ad ascoltarla.
“Viaggia insieme a me e io ti guiderò
e tutto ciò che so te lo insegnerò
finchè arriverà il giorno in cui
tu riuscirai a fare a meno di me.
Io ti porterò dove non sei stato mai
E ti mostrerò le meraviglie del mondo
E quando arriverà il momento in cui andrai,
Tu, tu guiderai,
Tu lo insegnerai
Ad un altro o un altro
Come te… “
La canzone in questione era “Viaggia insieme a me” degli Eiffel 65.
Dopo aver capito il testo mio padre chiamò il mio nome e mi girai. I suoi occhi brillavano di una luce che non avevo mai visto: forse era l’orgoglio, l’amore che un padre prova verso la figlia.
Mi disse “Nessun uomo ti amerà come ti amo io. Sì, un giorno ti dovrò lasciar andare, perché è giusto che tu faccia la tua vita. Ma ricordati che per te e per i tuoi fratelli la porta sarà per sempre aperta. Anche se un giorno non ci sarò più, non preoccuparti, perché sarò in tutte le stelle e ti darò il mio amore eterno da lassù”.
Questa è la mia prima gemma: l’amore della famiglia.
(N. classe quarta).
