Gemma n° 1864

“E’ una gemma doppia. La prima la collego a mia madre, è una frase di Anna Frank che dice Sii gentile, abbi coraggio. Fin da piccola, ogni volta che succedeva qualcosa che mi buttava giù il morale oppure ero triste o arrabbiata per qualcosa che non andava nel verso giusto e magari dicevo delle cose che era meglio che non dicessi, mia madre mi metteva in un angolo, mi tranquillizzava e mi ripeteva questa frase aggiungendo di farmi amare da tutti, di non provare mai odio, un sentimento che non porta da nessuna parte. La seconda è collegata a mio padre ed è Alice nel paese delle meraviglie: quand’ero piccola avevo l’abitudine di vedere un film della Disney ogni sabato con lui e questo era il suo preferito e cercava di propormelo ogni volta. In qualche modo è diventato anche il mio preferito anche perché per carattere e modo di fare mi rivedo molto in Alice. Ho voluto portare la prima canzone”.

Non penso che debba scrivere di cosa parli il libro Wonder (e il film derivatone). Vi è contenuto un concetto molto caro a Palacio, l’autrice: “Bisogna essere più gentili di quanto ci viene richiesto. Il motivo per cui amo questa frase, questo concetto, è perché mi rammenta che portiamo con noi, in quanto esseri umani, non solo la capacità di essere gentili, ma prima di tutto la gentilezza come vera scelta di vita.”

E per completezza della gemma proposta da C. (classe seconda) lascio qua una delle mie frasi preferite di Alice nel paese delle meraviglie

Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.
«Che strada devo prendere?» chiese.
La risposta fu una domanda: «Dove vuoi andare?»
«Non lo so», rispose Alice.
«Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza».

Gemma n° 1755

“Ho deciso di portare il Diario di Anna Frank perché l’ho letto in terza media e sono rimasta molto colpita dal modo in cui scriveva: aveva la mia età ed ha espresso cose molto profonde e piene di significato. L’ho letto durante la quarantena e mi ha molto aiutato quand’ero triste. L’ho portato anche per un altro motivo: alcune persone dicono che quei momenti siano da dimenticare, oppure vadano tolti dalla storia o addirittura non siano mai esistiti. Penso ciò sia molto brutto e non vorrei proprio che potesse accadere di nuovo il verificarsi di tali eventi. Ricordare questa ragazza che ha passato due anni in un rifugio senza poter uscire e soltanto guardando il cielo da uno spiraglio della sua finestra penso sia importante. Il libro mi è piaciuto molto e mi ha colpito profondamente”.

I. (classe seconda) ha illustrato così la sua gemma. Mi piace stendere qui uno dei passaggi secondo me più belli e “difficili” da mettere in pratica: “Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”.