“Ho scelto la canzone Canzoni alla radio degli Stadio perché è una canzone che mi ricorda la mia infanzia: era la canzone che cantavo sempre in macchina con mio papà e che ancora cantiamo. Lui mi prende sempre in giro dicendomi che quando ero piccola volevo sempre mettere quella canzone ma ora è lui che ogni volta che siamo assieme si diverte a cantare e a ballare con me in macchina o per strada diverse canzoni.
Ha un significato molto profondo questa canzone perché rappresenta il rapporto fantastico e molto stretto che ho da sempre con mio papà, che è e sempre sarà l’uomo più fantastico ed importante della mia vita.
Ho scelto poi questo video in particolare perché è l’esibizione a Sanremo del 1986, quindi quando mio papà aveva 16 anni e lui aveva scoperto questa canzone in quel periodo quindi quando aveva la mia stessa età. E questo accresce il nostro legame con questa canzone” (M. classe quarta).
Gemma n° 2073

“Quando rifletto su una parola che mi possa rappresentare penso alla creatività.
Io sin da piccola sono stata una ragazza che non sta mai ferma o con le mani in mano, che preferisce spendere il suo tempo ad esprimersi … come?
Ho diversi modi per farlo, ma i due che preferisco di più sono ballare e disegnare.
Ho iniziato a ballare danza classica e moderna a 3 anni e non ho mai smesso. Anche sotto la doccia o davanti allo specchio mi piace ascoltare musica senza badare a chi mi sta vicino.
Quando ballo posso definirmi me.
Quando ballo non m’interessa cosa possa accadere in quel momento, io continuerò ad essere me stessa. Di certo non ho paura di sbagliare, perché anche se sbagliassi saprei che quell’errore farebbe parte di me.
Ora mi ritrovo in una situazione in cui non posso utilizzare le punte, ma nonostante questo la mia passione per la danza non è svanita.
Ballare trasmette pensieri e idee senza parole. La creatività di questa disciplina sta nel credere in tutti questi pensieri e idee attraverso il cuore e l’anima.
Questo, di sicuro, è valido per qualsiasi passione che ognuno ha.

Anche il disegno è una passione che porto con me da bambina e non mi sono mai stancata a prendere la penna per sprigionare le mie emozioni. Un aspetto che mi piace di questa attività è di poter prendere qualsiasi cosa astratta e renderla concreta.
Ogni volta che finisco un disegno sono soddisfatta e felice, perché nella fase d’opera mi diverto a scoprire nuove tecniche e colori (proprio come una bambina).
Credo che la creatività sia il modo migliore per esprimermi, spero di non perderla per strada” (G, classe prima).
Gemma n° 1993

“Ho portato le punte da danza classica perché rappresentano la mia passione, anche se non le ho usate molto. Le ho utilizzate all’inizio, poi mi sono presto diventate piccole. Il sogno da piccola era danzare sulle punte e riuscire a starci sopra è già un gran risultato: è stato molto più difficile di quanto pensassi!”
Per commentare la gemma di S. (classe prima) riporto la frase di un filosofo che ballerino non è stato pur citando spesso la danza nei suoi scritti, Friedrich Nietzsche: Il ballerino ha le orecchie sulla punta dei piedi.
Gemma n° 1921
“Questa canzone di Sia doveva essere quella di un passo a due che dovevo fare con una mia compagna di danza per il saggio 2020 che poi, per ovvie ragioni, non abbiamo potuto fare. Ogni volta che la ascolto mi dà la speranza che tutto questo finisca e si possa tornare a ballare normalmente senza distanza”.
Non ha fatto una diretta correlazione tra le sue parole e il significato di Elastic heart A. (classe seconda). Però quella pelle resistente, quel cuore elastico, quel combattere ancora… tutte armi messe in campo per far fronte a questi due anni. E l’ammissione della debolezza “sono come un elastico fino a quando non lo tiri troppo”. Sia non lo dice, ma ad un elastico troppo teso possono succedere due cose: rompersi in due pezzi o allungarsi, perdere elasticità e diventare corda. Combattiamo ancora…
Gemma n° 1903

“Ho portato una foto di me mentre ballo al mio primo saggio di quattro anni fa. Ho deciso di portare questa perché è da qui che è nato tutto, sia i concorsi a cui ho partecipato col mio gruppo, sia la stessa passione per la danza che sta diventando parte della mia vita”.
Non sono mai andato del tutto d’accordo col mio corpo che balla. Di certo non come B. (classe prima). Penso che una parte della colpa sia legata alle vacanze estive della prima liceo: in quei tre mesi sono passato da 181 cm a 193 cm. Un’altra parte della colpa risiede nel Ballo di Simone e in tutte quelle simpatiche volte che hanno tentato di mettermi in mezzo alla stanza per farmelo ballare. L’esperienza più positiva è stata sicuramente quella di un corso di salsa e merengue: ecco, lì sono riuscito a divertirmi. Ma è del tutto evidente che quello di cui ha parlato B. sia tutt’altra cosa, pertanto lascio spazio alle parole di Shirley Maclaine: “Ballare significa confrontarsi con se stessi. È l’arte dell’onestà. Si è completamente allo scoperto quando si balla. La propria salute fisica è allo scoperto, la propria autostima è allo scoperto. La propria salute psichica è allo scoperto, è impossibile ballare senza essere se stessi. Quando si balla si dice la verità. Se si mente, ci si fa male.”
Gemme n° 475
“In questo video compaiono dei ballerini che descrivono cosa sia la danza per loro; sono cose che penso anche io, come il fatto che ci siano sacrifici da fare se si vuol diventare bravi. Inoltre, un paio di loro dicono che la danza li ha salvati: lo stesso è stato per me nell’ultimo periodo in cui la danza mi ha aiutato ad essere più serena”. Questa è stata la gemma di G. (classe quinta).
Sono molte le gemme legate alla danza e alla musica. Penso sia dovuto a molteplici motivi e uno di essi a mio avviso è il legame che essi anno con qualcosa di ancestrale nell’uomo. Claude Debussy diceva: “Sono esistiti, ed esistono tuttora, malgrado i disordini che la civiltà reca, piccoli deliziosi popoli che appresero la musica con la semplicità con cui si apprende a respirare. Il loro conservatorio è: il ritmo eterno del mare, il vento tra le foglie, e mille piccoli rumori percepiti con attenzione, senza mai ricorrere a trattati arbitrari. Le loro tradizioni vivono negli antichissimi canti associati alla danza, in cui ciascuno, durante i secoli, ha rievocato il suo rispettoso contributo.”
Gemme n° 44
La gemma di S. (classe quinta) non la pubblicherò: si tratta di un video privato (in cui sono presenti anche altre persone). “Non affronto un argomento serio come hanno fatto altri. E’ un video fatto per il mio compleanno da una persona importante che conosco praticamente dalla nascita. La canzone che accompagna le immagini è significativa: l’amore è tante cose, e questa è la dimostrazione. Dentro ci sono due delle cose che amo di più: ballare e stare con gli amici.”
Desidero mettere in evidenza il testo della canzone “Terra degli uomini” di Jovanotti, l’accompagnamento del video. Riporto la seconda parte del testo:
“Nella terra degli uomini, dove suona la musica, l’amicizia si genera, dove tutto è possibile, dove un sogno si popola, la chitarra sia elettrica, e risuona gli armonici, dove ridono i salici, dove piangono i comici, e la forza si amplifica, ed il sangue si mescola, e l’amore è una trappola… Mica sempre però??? Qualche volta ti libera, e ti senti una favola, e ti sembra che tutta la vita non è solamente retorica, ma sostanza purissima, che ti nutre le cellule, e ti fa venir voglia di vivere fino all’ultimo attimo, dove suona la musica, nella terra degli uomini, dove trovi anche un posto per chi ti sorride da un angolo, fino all’ultimo attimo… fino all’ultimo attimo… fino all’ultimo attimo!!!”. Non è che S. non abbia affrontato un argomento serio: l’amicizia è un argomento serissimo, è che è stato presentato attraverso il sorriso di tutti i protagonisti del video, “sostanza purissima”!
E non posso negare che il video della canzone sia collegato con il post precedente…