Gemma n° 2749

“Questo è il primo anno che porto una gemma ed ero all’inizio molto indecisa su cosa portare. Ho deciso di portare il mio sport: la danza.
Io pratico un tipo di danza molto particolare che in tanti non conoscono e si chiama danza latino-americana.
Sono molto legata a questo sport perché è da 5 anni che lo pratico e mi ha insegnato che la perseveranza è sempre la risposta per ottenere risultati.
Da piccola, ero letteralmente incantata da questi bellissimi abiti indossati dai ballerini che mi sono imposta l’obiettivo di diventare anche io così e adesso posso dire di avercela fatta!
Ѐ emozionante salire sul palco davanti a tante persone per mostrare a tutti che sai ballare e, alla fine, prendersi gli applausi: una bella sensazione che ti fa guadagnare sicurezza e ti rende orgogliosa dei passi che hai esercitato a lungo.
Durante le gare, invece, sei molto nervoso perché è una competizione e hai paura di sbagliare, di andare fuori tempo, che ti cada l’acconciatura, che la musica si inceppi. Con il tempo, però, capisci che l’unica cosa che ti serve per ballare bene è la passione che ci metti.
Me lo dicono da quando sono piccola: la passione è tutto nella danza, perché con quella ti diverti e segui in modo più sciolto la musica.
Sono stata molto fortunata a trovare i migliori compagni e insegnanti che qualcuno potesse desiderare: loro ti supportano (e sopportano), ti fanno ridere e rilassare e non smettono mai di rialzarti se cadi.
Sicuramente ci sono stati alti e bassi, momenti sereni e di fatica, sudore e lacrime (e ancora ci saranno), ma ne è assolutamente valsa la pena perché sono orgogliosa del percorso che ho fatto, delle scelte che ho fatto, dello sport che faccio.
Ballare è qualcosa di liberatorio per me e non lo cambierei per nulla al mondo.
Ѐ la mia seconda casa e la mia seconda famiglia!”
(A. classe prima).

Gemma n° 2727

“Quest’anno, essendo l’ultima gemma, ho deciso di portare un balletto che ho fatto l’anno scorso per il saggio di fine anno accademico della mia scuola di danza. Per me danza è sinonimo di casa, famiglia, risate, consiglio e supporto. Per una ragione o per l’altra questo o probabilmente il prossimo saranno gli ultimi anni di danza e pensare che una cosa così importante per me, che c’è da sempre nella mia vita da quando ho tre anni, non ci sarà più, fa male. La mia insegnante di danza è solita fare un balletto per il gruppo di moderno avanzato, cioè il gruppo composto da ragazzi che dovranno affrontare l’ultimo anno di superiori e ragazzi che hanno già fatto l’ultimo anno di superiori e quindi devono andare all’università o comunque andranno a lavorare e prenderanno un’altra strada. Il balletto è sempre composto da un significato di augurio per la vita, augurio di continuare a sognare, di seguire i propri sogni e di non smettere mai di lottare per ciò che si vuole. Fare questi balletti è sempre molto dura a livello emotivo anche durante l’anno perché comunque sai che si avvicina sempre di più il momento di allontanarsi come gruppo di danza in sala e quindi è sempre difficile. Allora, il balletto che ho portato si intitola “Sogna ragazzo sogna” e ha come canzone quella di Vecchioni. È un balletto che porterò sempre nel cuore. Questa registrazione era dell’ultima serata, quindi l’ultima volta che ballavamo insieme questo pezzo per noi importante. Il balletto non è venuto perfetto però nonostante magari ci fossero alcune imperfezioni, ci siamo goduti il momento e alla fine dello spettacolo, quando si sono spente le luci, ci siamo emozionati insieme” (A. classe quinta).

Gemma n° 2714

“È arrivato quell’anno che tanto speravo non arrivasse, l’anno in cui alla domanda della mia maestra “questo è l’anno dell’attestato?” risposi di sì. Durante questi anni ho sempre cercato di conciliare danza e studio, perché per quanto sia difficile non volevo rinunciare alla mia passione più grande. Quest’anno però è diverso, ho preso la decisione di non andare all’università vicino alla mia scuola di danza, e inevitabilmente questo sarà il mio ultimo anno lì. Probabilmente non sarà l’ultimo anno in cui ballerò in assoluto però sarà l’ultimo in questa scuola e con queste persone, che sono diventate per me come una seconda famiglia. Queste foto sono state scattate l’anno scorso durante i giorni del saggio di danza, che rappresentano momenti che rivivrei all’infinito. Ogni secondo di quei di giorni è magico; l’adrenalina prima di salire sul palcoscenico, gli applausi del pubblico, il panico del non ricordare la coreografia due secondi prima di entrare in scena, le risate e la complicità dietro le quinte e nei camerini, il truccarsi a vicenda, i mazzi di fiori che ricevi dopo lo spettacolo, il riscaldamento nella platea del teatro, le prime prove con il tutù, i pezzi di coppia con B, l’amica con cui ballo da quando ho 4 anni, le bambine piccole che ti ammirano con quegli occhi incantati, gli stessi che io rivolgevo alle ragazze più grandi quando ero piccola, gli abbracci alla fine di ogni spettacolo in cui puntualmente si piange sono momenti che mi fanno bene al cuore e che so che mi mancheranno come non mai. La danza è sempre stata fondamentale per me, un porto sicuro a cui aggrapparmi, una valvola di sfogo dallo stress, dove posso essere me stessa. È strano pensare che tra qualche mese non sarà più parte della mia quotidianità. Sarò sempre grata per tutti i momenti che mi ha regalato; mi ha reso chi sono oggi e sarà sempre una parte di me” (G. classe quinta).

Gemma n° 2694

“La mia gemma, quest’anno, è aver ritrovato me stessa attraverso la danza.
Dopo un lungo periodo in cui per ragioni di salute non mi era stato possibile ballare, il mio corpo ha potuto nuovamente muovere i suoi passi verso la felicità.
Sento che la danza va ben oltre la coreografia e la tecnica. Mi permette di esprimermi senza bisogno di parole e di affrontare stress, ansia e tristezza, trasformandoli in energia positiva.
E’ un modo per connettermi alla parte più profonda di me, di incontrare gli altri, di creare legami e condividere esperienze.
“In choreis, anima libertatem invenit”, “Nella danza, l’anima trova la libertà”. Questa frase descrive a pieno come mi sento quando salgo sul palco: leggera.
Il corpo si muove sulla musica, finalmente libero da ogni vincolo e libero di esprimere la forza e l’essenza di quello che sono. La danza regala la libertà più grande che possa esistere: mostrare la persona che si è senza inibizioni, fragilità e paure. La danza é stata la mia piú grande passione fin da quando ero piccola, mi fa sentire viva”.
(E. classe seconda).

Gemma n° 2610

“Quest’anno ho deciso di portare come gemma una foto di me bambina, quella del mio primo saggio di danza. Come si può vedere dalla mia espressione, ero davvero felice, e questa immagine rappresenta perfettamente come mi sento quando ballo. La danza è sempre stata una parte fondamentale di me, il mio posto sicuro, il luogo dove il mondo intorno smette di esistere. Fin da piccola, quando sentivo la musica, tutto diventava più chiaro; potevo chiudere gli occhi e sentire che, attraverso la danza, potevo essere me stessa, senza paura e senza giudizio. A tre anni, ricordo che dissi a mia madre che volevo fare “il ballo delle danze”. Inizialmente, era solo un modo per divertirmi e stare con le mie amiche, ma col passare del tempo è diventato il mio rifugio. Quando ero triste, ballare mi aiutava a liberarmi; quando ero felice, era il mio modo di esprimere una gioia che non riuscivo a contenere. Con il tempo, ho capito che la danza non era solo un passatempo: era il mio linguaggio segreto, quello che mi permetteva di raccontare chi ero, anche quando le parole non ci riuscivano. Negli ultimi anni, mi rendo conto di quanto sia importante nella mia vita, soprattutto quando iniziano ad accumularsi i problemi e le paranoie. Quando ballo, riesco a dimenticarmi di tutto, come se i problemi non esistano più per quel lasso di tempo. Mi ha insegnato ad ascoltare il mio cuore e a fidarmi di ciò che sento. È la mia compagnia più fedele, il posto dove tornare ogni volta che ho bisogno di ritrovarmi” (B. classe terza).

Gemma n° 2176

“Come gemma ho scelto di portare la danza, non tanto lo sport in sé stesso, ma il perché mi rappresenta. La pratico fin da quando ero piccola, come testimoniano il body e il gonnellino rosa nella foto, e mi ha sempre appassionato molto. La danza è una disciplina in cui non c’è solo il divertimento, ci sono delle regole da seguire e ci vogliono, oltre che passione, impegno, sacrificio, serietà e soprattutto costanza. Queste caratteristiche rispecchiano una parte del mio carattere perché sono una persona seria, costante e nelle cose ci metto impegno. Da un anno finalmente siamo riuscite a mettere le punte e da quel momento il mio desiderio si è avverato perché quando alle prove o alle esibizioni guardavo le ragazze dei gruppi più grandi speravo, un giorno, di diventare come loro e avere la stessa opportunità. Sicuramente non è una passeggiata e ci vuole molto sacrificio, ma questo non mi ha scoraggiato e al primo balletto mi sono sentita orgogliosa di me stessa. Ballare, per me, non è solo fare dei passi con i piedi e dei movimenti con le braccia, ma è un modo per esprimermi, è un momento di svago, in cui libero la mente, anche solo nell’ora e mezza di lezione. Per me è anche importante condividere una cosa che mi piace con le persone che mi circondano, per questo ho instaurato un bellissimo rapporto con le mie compagne, fatto sì di risate, ma anche di impegno, a lezione e altrettanto nelle uscite. Non sono orientata a diventare una ballerina in futuro, ma i numerosi incontri con ballerini famosi e la danza in tutte le sue forme, classica, moderna e perché no hip hop, rimarranno sempre parte di me e costituiranno un tassello che ha contribuito a farmi diventare ciò che sono adesso” (A. classe prima).

Gemma n° 2054

“Queste sono due mie scarpe di danza; una è “vecchia” perché oramai non pratico più danza classica, mentre l’altra è “nuova” perché ora ballo. Ho portato questi due oggetti come gemma perché grazie a loro ho potuto e posso concedermi una pausa dai pensieri e dallo studio. Ho smesso danza classica dopo 8 anni che la praticavo ed ho iniziato a ballare il genere del latino-americano. Siccome non potevo continuare a fare due sport ho dovuto fare una difficile scelta che mi ha portato a smettere di danzare sulle amate e dolorose punte. Ovviamente mi manca il classico ed il contemporaneo ma, quando ballo, non ci penso!” (M. classe prima).

Gemma n° 2035

“La gemma che ho deciso di condividere non è la maglia che si vede in foto, bensì le persone che ne indossano una: il mio gruppo di danza. 
Questo era un capo del nostro outfit il giorno in cui abbiamo partecipato allo spettacolo di fine anno della nostra scuola di danza e ho deciso di portarlo perché mi fa riaffiorare alla mente molti ricordi condivisi con persone a dir poco stupende, da cui ho e sto tuttora imparando molto. La mia gemma consiste nel ricordo indelebile dei miei amici che ormai considero come una seconda famiglia e dell’insegnante che avevamo in quel periodo, alla quale sono riconoscente per avermi insegnato parte delle cose che mi rendono la ballerina che sono. Concludo dicendo che sono grata ad ognuno di loro per le risate condivise, le esperienze affrontate durante gli anni e per il tempo che passeremo ancora insieme” (M. classe terza).

Gemma n° 1903

“Ho portato una foto di me mentre ballo al mio primo saggio di quattro anni fa. Ho deciso di portare questa perché è da qui che è nato tutto, sia i concorsi a cui ho partecipato col mio gruppo, sia la stessa passione per la danza che sta diventando parte della mia vita”.

Non sono mai andato del tutto d’accordo col mio corpo che balla. Di certo non come B. (classe prima). Penso che una parte della colpa sia legata alle vacanze estive della prima liceo: in quei tre mesi sono passato da 181 cm a 193 cm. Un’altra parte della colpa risiede nel Ballo di Simone e in tutte quelle simpatiche volte che hanno tentato di mettermi in mezzo alla stanza per farmelo ballare. L’esperienza più positiva è stata sicuramente quella di un corso di salsa e merengue: ecco, lì sono riuscito a divertirmi. Ma è del tutto evidente che quello di cui ha parlato B. sia tutt’altra cosa, pertanto lascio spazio alle parole di Shirley Maclaine: “Ballare significa confrontarsi con se stessi. È l’arte dell’onestà. Si è completamente allo scoperto quando si balla. La propria salute fisica è allo scoperto, la propria autostima è allo scoperto. La propria salute psichica è allo scoperto, è impossibile ballare senza essere se stessi. Quando si balla si dice la verità. Se si mente, ci si fa male.”

Gemme n° 477

Faccio danza da 10 anni e ora posso dire che la contemporanea è quella che preferisco perché non ha le leggi rigide della classica e non è commerciale come l’hip hop. Per praticarla ci vogliono una buona base fisica con impegno, costanza e preparazione. La danza mi fa sentire meglio nelle giornate no. E’ importante anche il gruppo che diventa una piccola famiglia. E’ una disciplina che mi ha fatto crescere personalmente”. Il video del saggio del 2013 è stato la gemma di S. (classe terza).
L’aula in cui S. ha mostrato il suo video era molto luminosa e le immagini mostrate dal proiettore non erano chiarissime. Un peccato perché non si è apprezzato pienamente quel che avveniva sul palcoscenico: “La danza non è spiegabile a parole e nulla di quanto se ne possa dire potrà sostituire ciò che alla fine si vedrà sul palcoscenico”. (George Balanchine)

Gemme n° 448

Ecco la gemma di M. (classe terza): “Ho portato questo video per presentare una mia passione: la danza classica. Qui, tra l’altro, si prende un po’ in giro la danza classica per eccellenza con questo famoso adagio”.
Una poesia di Rabindranath Tagore:
La stessa corrente di vita
che scorre nelle mie vene,
notte e giorno scorre per il mondo
e danza in ritmica misura.
E’ la stessa vita che germoglia
gioiosa attraverso la polvere
negli infiniti fili dell’erba
e prorompe in onde tumultuose
di foglie e di fiori”.

Gemme n° 339

danza

Ho portato due foto, una del 2010 e una del 2015: rappresentano la crescita nel ballo e nella vita. Danzare mi ha fatto crescere: ho conosciuto molte persone e tanti insegnanti e ballerini che mi hanno aiutato a superare le difficoltà. Ho fatto anche amicizie importanti. Ballando riesco a liberarmi, a esprimere le mie emozioni e spero di continuare il più possibile. E ringrazio i miei genitori che mi permettono di farlo e mi sostengono.” Questa è stata la gemma di S. (classe seconda).
Penso che le gemme legate alla danza siano le più numerose, tanto che inizio a far fatica a trovare dei commenti originali. Ma ecco che succede una di quelle cose secondo me meravigliose. Mentre scrivo ascolto musica, una raccolta appena uscita di brani di Mia Martini, Loredana Berté, Patty Pravo e Donatella Rettore. Porgo l’orecchio e resto basito alle parole di Mia Martini che calzano a pennello: “Danza sul velluto sul cristallo del tuo tempo meno bello, e qualcuno con te. Danza sulle ceneri antiche sulle ombre svanite e qualcuno con te. Se il tuo viso da ritratto scompare è che forse stai imparando a camminare. Danza nella tua casa fra le erbe e l’odore d’inverno e qualcuno con te. Danza bella donna piccola donna, distorsione del tempo e qualcuno con te…”. Segni.

Gemme n° 329

Avrei potuto scegliere qualsiasi video di breakdance. La danza negli ultimi tempi è un elemento molto importante, soprattutto dopo l’infortunio: mi fa sentire libero, mi rilassa e mi fa vedere la vita in modo tranquillo. Quando ballo non ci sono problemi o cose che mi rattristano o mi fanno arrabbiare. E poi basta il corpo, non servono strumenti o attrezzi; l’uomo è fatto bene, sentiamo una cosa venire dal cuore e ci mettiamo a seguirla”. Così T. (classe quinta) ha presentato la sua gemma.
Mentre T. parlava non ho potuto fare a meno di pensare: “Non lo so… una bella sensazione… Sto lì, tutto rigido, ma dopo che ho iniziato, allora, dimentico qualunque cosa. E… è come se sparissi. Come se sparissi. Cioè, sento che tutto il corpo cambia, ed è come se dentro avessi un fuoco, come se… volassi. Sono un uccello. Sono elettricità. Sì, sono elettricità.”

Gemme n° 308

Ho scelto questo video perché è uno dei miei team preferiti di ballerini (non è solo una crew, si tratta di una famiglia); poi, quella giamaicana è una cultura che mi appassiona. Qui si vede come loro interpretano la danza, con semplicità, per strada, a piedi nudi. Anche il paesaggio giamaicano è splendido.” M. (classe terza) ha presentato così la sua gemma.
Scrivo qui un proverbio giamaicano: “Per mangiare un uovo, è necessario rompere il guscio.” Non tutte le barriere sono fatte per resistere in eterno; a volte non aspettiamo che il momento in cui qualcuno le abbatta e cerchi di capire chi siamo realmente.

Gemme n° 283

danza

Avrei voluto portare le prime scarpette di danza classica, ma non le ho trovate. Allora ho portato delle foto di questa passione che ho dovuto lasciare per colpa della scuola e che volevo condividere con la classe”. Questa la gemma di G. (classe quarta).
Ballare: mi sento inadeguato, imbranato, inadatto, innaturale. Però mi affascina guardare persone che ballano, vederle rapite, ammirare l’armonia che si sprigiona da quell’intesa, da quei movimenti… “Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma” (Garcia Lorca).

Gemme n° 243

DePrince

Come gemma volevo portare un libro, poi ho sentito questa storia che mi ha molto colpito. Il fatto che questa ragazza, nonostante le enormi difficoltà in cui è vissuta abbia trovato la felicità mi ha commosso. Per me il messaggio principale è che bisogna sempre lottare per i propri sogni anche se ci sono persone che dicono che non ce la possiamo fare. E anche essere sempre se stessi penso sia importante come messaggio.” Questa è stata la gemma di A. (classe quinta).
sisifoDesidero proporre una frase di Albert Camus a commento del mito di Sisifo (condannato per l’eternità a spingere un masso in salita verso la cima della montagna: puntualmente il masso ricade verso il basso e Sisifo deve ricominciare la sua fatica): “Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo”. Perché ho scelto questa frase? Per un semplice motivo: non sempre i sogni si realizzano, nonostante i nostri molteplici sforzi. Mi piace pensare, però, che la fatica non sia stata vana.

Gemme n° 212

La mia insegnante di danza mi ha fatto ascoltare quest’aria perché mi rappresenta. Mi ha detto che sono espansiva e ho l’aria da seduttrice. E’ importante questo brano perché è il primo che ballerò da sola, cosa che mi fa sentire una grande responsabilità”. Questa la gemma di S. (classe seconda).
Canta Carmen:
L’amore è un piccolo zingaro,
Non ha mai, mai conosciuto la legge,
se tu non mi ami, io ti amo
se io ti amo, attento a te!”
Dice un anonimo: “Seduci la mia mente e avrai il mio cuore. Trova la mia anima e sarà tua.”

Gemme n° 153

MonetDue quadri che ho visto di recente: questa è la mia gemma. L’opera di Picasso l’ho ammirata a gennaio a The Three Dancers 1925 by Pablo Picasso 1881-1973Londra, quella di Monet a Natale a Parigi. Il quadro di Monet l’ho sempre sognato: ho fatto danza classica per 5 anni e il poster di quel dipinto era appeso sul muro della sala di ballo. Sognavo di vederlo dal vivo e quando mi ci sono trovata davanti mi sono emozionata molto. Il quadro di Picasso penso possa rappresentarne l’evoluzione: queste tre ballerine mi hanno commossa.” Queste le parole di B. (classe seconda).
Paul Klee afferma che “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Penso che in questo risieda la sua capacità di muovere in noi le emozioni e i sentimenti.

Gemme n° 130

Ho scelto questa sequenza per raccontare il mio amore per la danza, come passione e stile di vita. Le parole di Moose fanno capire che ballando si possono cambiare le cose e si può essere se stessi, bastano la musica e qualche passo per sentirsi liberi”. Così K. (classe seconda) ha presentato la propria gemma.

Mentre parlava, mi è venuta alla mente una rappresentazione particolare della divinità indiana Shiva. Uno dei modi in cui è chiamato è Signore della danza (Nataraja), il ballo che ha dato origine al cosmo e tramite il quale il mondo stesso si manifesta, si preserva e si rinnova. La natura è cambiamento continuo che viene portato all’armonia dalla danza di Shiva. Ruolo importante è rivestito dal suono dei tamburi, che ricordano il battito del cuore: il cuore umano è infatti il centro della danza di Shiva, la vita stessa.

nataraja

Gemme n° 103

Ho scelto questo video sia per la canzone (una delle mie preferite, è quel tipo di canzoni di cui ascolto ogni singola parola e che sento almeno una volta al giorno) sia per il momento in cui l’ho ascoltata di più: ero in crisi con la danza, disciplina che pratico da quando ho quattro anni. Grazie a questo brano mi sono resa conto di cosa rischiavo di perdere.” Sono parole di B. (classe quarta).
Tempo fa avevo letto qualcosa di Christian Bobin sulla danza. Sono riuscito a rintracciarla: “Stamattina, davanti al vetro di sinistra, un ragno appeso a un filo invisibile faceva ginnastica. Guardando quel corpicino scuro salire e scendere nell’aria nitida, ho pensato che avevamo ricevuto entrambi il dono dell’esistenza. Ero di pessimo umore, mi ero svegliato male. Il ragno, invece, danzava. Della vita, che ci era stata donata nello stesso modo, in quel momento esso faceva un uso migliore del mio. Questo appunto è un po’ lungo, lo riassumo: stamattina ho preso lezioni di danza da un ragno e questo pomeriggio sto molto meglio.” (Autoritratto al radiatore)