Gemma n° 1873

“La mia gemma è il mio cagnolino Tiarè. Ho scelto di dedicarle queste parole perché la reputo un gioiello prezioso e raro proprio come una gemma. Possiamo dire che lei è stata l’unica che ha deciso di rimanermi accanto in un momento difficile che è peggiorato con l’inizio della pandemia. Devo tanto a lei, perché penso che quello che è riuscita a darmi non potrà mai essere paragonato a quello che potrà darmi una persona.
Lei è la mia sorellina e non vedo l’ora di condividere tanti altri bei momenti con lei”.

Trovo un’unica maniera per commentare la gemma di E. (classe seconda): la scena finale di Hachiko – Il tuo migliore amico. Non aggiungo altro sia perché questa sequenza dice già tutto sia perché se qualcuno decidesse di vedersi il film non vorrei rovinarglielo.

Gemma n° 1853

“Nella foto ci sono i miei due cani sul letto di camera mia: sono come le due parti che compongono il mio cuore. Sono insieme a loro da quando sono piccola, anche mia madre ha sempre voluto averne uno. Il primo che abbiamo avuto è quello a sinistra, mentre la seconda si è aggregata a noi dopo la morte della nonna di mia madre: sono tanto legata a loro. Sono la cosa più importante che ho nella mia vita e anche l’unica cosa che mi rende felice quando sono triste e neppure una canzone mi aiuta: appena vedono che sono triste mi saltano addosso e iniziano a slecazzarmi la faccia. Quando verranno a mancare sarà davvero tanto difficile”.

Sedermi sul divano e avere un peloso che si infila subito attaccato alla gamba; poi magari arriva Sara, si siede dall’altro lato e il peloso si alza e si infila tra noi due… Mettermi a lavorare alla scrivania e avere delle unghie piantate nelle gambe perché il peloso cerca di arrampicarsi per venire in braccio… Andare a farmi la doccia e lasciare la porta del bagno socchiusa perché altrimenti il peloso la “butta giù” per poter entrare… Potrei andare avanti a lungo. Hai ragione R. (classe prima), sarà davvero tanto difficile!