Questione di centesimi

25 gradi, una passeggiata per i campi con Mou e le riflessioni di Moni Ovadia nello smart-phone con questo racconto che mi ha fatto sorridere:

photofinish.jpg“Un rabbino, ogni venerdì sera si mette davanti all’armadietto di santità, dove sono riposti i testi sacri, e comincia a invocare il Santo Benedetto, con la sua voce terribilmente petulante: «Senti, mi ascolti? Qui le cose vanno male: viviamo nella miseria più nera e io sono pieno di acciacchi. Ma sono un buon servo e tutti noi siamo pii». E continuava: «Perché non mi mandi un milione di dollari, che sistemiamo tutto e finalmente anch’io avrò qualcosa di buono!?». Alla fine, dopo giorni e giorni – forse mesi o anni – il Santo Benedetto decide di parlargli. «Sono qui, Samuelino, ti ascolto», gli dice. «Davvero, sei tu!?», urla il rabbino, petulante. «Sono io. Ma che voce fastidiosa hai!? Te l’ho data io? Beh, è proprio vero che tutti sbagliano. Ti ascolto, Samuelino. Cosa vuoi?». E il rabbino: «Niente, niente, Santo Benedetto. Voglio solo fare un ragionamento con te. Ascoltami. Che cosa sono per te un milione di anni?». L’Eterno risponde: «E cosa vuoi che siano per me un milione di anni? Meno di un centesimo di secondo». E il rabbino: «E dimmi: cosa sono per te un milione di dollari?». E il Santo: «E cosa vuoi che siano per me un milione di dollari? Meno di un centesimo di dollaro». «Allora», incalzò il rabbino, «ti costa così tanto mandarmi quello che per te è meno di un centesimo di dollaro?». E l’Eterno: «Perché pensi che non te lo voglia dare? Ti chiedo solo di aspettare un centesimo di secondo».”