Nel 1971 esce un disco che mi è tornato in mente in questi giorni: i progressivi Jethro Tull pubblicano Aqualung. Chitarre e il flauto di Ian Anderson dominano l’album. Il lato B del vinile si apre con My God, una canzone di denuncia nei confronti della Chiesa Anglicana per aver ingabbiato Gesù e aver creato un Dio diverso dal suo. La metto qui, a mo’ di monito…
L’avete chiuso nella Sua gabbia d’oro
L’avete piegato alla vostra religione
Lui che è risorto dalla tomba
Lui è il dio di niente
Se questo è tutto quello che riuscite a vedere
Voi siete il dio di tutto
E’ dentro voi e me
Quindi affidatevi a lui gentilmente
E non invocatelo per farvi salvare
Dai vostri onori sociali
E dai peccati ai quali siete soliti rinunciare
L’insanguinata Chiesa d’Inghilterra
Incatenata dalla storia
Richiede la vostra presenza terrena
Al vicariato per il tè
E la figura intagliata di tu-sai-chi
Con il suo crocifisso di plastica
L’ha messo a posto
Mi confonde sul chi e il dove e il perché
E il come prende i suoi calci
Confessando al peccato infinito
L’infinito lamento
Pregherai fino a Giovedì prossimo
Tutti gli dei che riesci a contare

