Gemma n° 2796

“In questa foto ci sono io insieme ai miei tre migliori amici: K, A e S. La nostra amicizia è nata dal nulla, quasi per caso, quando ci siamo conosciuti alle Canarie, e da allora è cresciuta in modo incredibile. K. è diventato il mio migliore amico, un vero fratellino, così legato a casa che non chiama mia mamma per nome, ma semplicemente “mamma”, come se fosse anche la sua. A. è il mio gemellino: non lo vedo mai, ma riusciamo sempre a sentirci e a rimanere vicini, ridendo e condividendo le nostre giornate. Anche S. non lo vedo spesso, ma mi chiama continuamente, soprattutto quando ha bisogno di consigli sulle ragazze o su quale storia mettere su Instagram ed è proprio per questo che lo chiamo el trauma de mi vida.
La foto è stata scattata in un centro commerciale a Las Palmas. Non è speciale per la posa o per la perfezione, ma proprio per questo è bellissima: cattura la nostra amicizia, le risate e i momenti spontanei che rendono tutto più divertente. Ogni volta che la guardo, mi ricorda quanto sia importante avere amici veri, e a quanto io sia stata fortunata ad averli incontrati. Spero con tutto il cuore che la nostra amicizia non finisca mai.” (A. classe terza).

Gemma n° 2629

“Quest’anno la mia gemma sono tre miei grandi amici con cui quest’anno ho stretto un grande legame di amicizia. Infatti, questa gemma può sembrare una semplice foto, ma è ben di più perché racchiude in sé emozioni, pensieri, risate che ho condiviso con loro.
Il fatto che siano giunti al loro ultimo anno qui un po’ mi rattrista, però sono certo che il legame che abbiamo creato non ci separerà mai” (D. classe quarta).

Gemma n° 2581

“Devo essere onesta, non ci ho messo tanto a scegliere di che cosa parlare, avevo già le idee abbastanza chiare. Ho deciso di portare questa foto di me e mia sorella con una persona per noi molto importante: nostro zio. Mio zio rappresenta tutto per me: gioia, tristezza, rabbia, risate e purtroppo anche delusione. Da piccola, andavo sempre a giocare a casa dei miei nonni, dove c’era anche lui, visto che abita con loro, e i miei genitori andavano a lavorare. Giocavamo con tutti i giochi che lui mi regalava ad ogni compleanno, infatti ormai quella casa ne è piena, e oltre a tutte le risate che facevamo insieme, ricordo anche diversi momenti di rabbia, come quando stavamo giocando ad un gioco inventato da me, e lui continuava a non rispettare le regole: gli ho tirato un calcio nella gamba, con conseguente ghiaccio e livido. Ricordo che alla notizia del mio trasloco lui ci è rimasto molto male, visto che abita da solo con i miei nonni e io gli movimentavo un po’ la giornata, ma nonostante ciò facciamo un sacco di chiamate e videochiamate dove ci raccontiamo di tutto e ridiamo insieme. Adesso ci vediamo soltanto una volta all’anno, ma tutti i giorni che passiamo insieme sono i giorni più belli della mia vita” (A. classe seconda).