Gemma n° 2363

“Introduco la mia gemma partendo da qualche settimana fa. Questo è l’anno della 5a superiore, l’ultimo anno. Poi c’è l’università. Proprio qualche settimana fa stavo parlando con i miei genitori del mio futuro, quali facoltà mi piacerebbe intraprendere e quali invece scarterei, c’è ancora molta indecisione sulla mia scelta ed è proprio lì che, tra me e me, penso: “quanto vorrei essere G. in questo momento”.
G. é mio fratello. È un ragazzo buono, generoso e dal cuore grande. È un ragazzo dai grandi valori e le sue idee sono sempre ben schierate. 18 anni che io sopporto lui e 18 anni che lui sopporta me. Se la me di qualche anno fa vedesse la gemma di quest’anno mi riderebbe addosso. Io e G. siamo completamente due opposti ed è per questo che ci siamo scontrati e ci scontriamo tutt’ora. Io dico cane e lui dice gatto, io dico bianco e lui nero; e lì iniziano le litigate. Siamo opposti in tutto, anche in aspetto fisico: io sono mora con gli occhi marroni, lui è biondo con gli occhi azzurri. Lui parla troppo, io sto più per le mie, lui vuole avere sempre ragione, SEMPRE, io ogni tanto capisco anche di sbagliare (forse). Io mangerei frutta per tutta la vita, lui non riesce neanche a guardarla. Non sembra neanche mio fratello :).Che cos’è cambiato dalla me di qualche anno fa e la me di adesso? Niente. Forse lo vedo con altri occhi, forse più maturi. Non sto dicendo che le discussioni non ci sono più anzi, si raddoppiano perché le mie idee e le sue sono sempre più contrarie e in contrasto. Per farvi un esempio, l‘ultima discussione (anche interessante) ce l‘ho avuta ieri sera e il punto focale erano gli avvocati di difesa. Lui continuava a dire che non difenderebbe mai qualcuno in torto per una semplice questione morale “è giusto che chi ha procurato del male paghi la punizione (chiamiamola così)”, io invece, la pensavo in maniera diversa ovviamente.
Ahimè, c’è da dire che mio fratello è acculturatissimo e sa davvero tante, troppe cose ed è affascinante ascoltarlo parlare.
Se c’è una cosa che invidio di G., non è sicuramente la capacità di parlare per ore senza stancarsi, ma la sua determinazione e voglia di fare. Lui dice che le cose, “se si fanno si fanno bene, altrimenti non le faccio proprio”. Fa quello che gli piace e questo si vede. Ha un cuore grande (che non è da tutti e forse fin troppo grande) ed è così determinato che riesce a portare a termine gran parte delle cose che inizia e se proprio una non riesce terminarla gli rimane l’amaro in bocca. Questa è una cosa che lo ha sempre caratterizzato e contraddistinto dagli altri. Ecco, io vorrei avere questa determinazione, saper iniziare e finire un lavoro, dedicarmi al 100%, portarlo a termine e vedere nei miei occhi quello che io ora vedo negli occhi di mio fratello: soddisfazione e tanto amore”.
(V. classe quinta).

Gemma n° 1780

“Questi siamo io e mio papà, non ricordo quanti anni fa, e qui sono con mia mamma sopra la cupola del Duomo di Firenze: con entrambi ho un rapporto di amore e odio come penso in tutte le famiglie anche se su ognuno ha un effetto diverso. Io ho sempre voluto, metaforicamente, cercare delle mele da un pero; ultimamente, lavorando su me stessa, ho capito che non posso ottenere quello che una persona non è in grado di darmi ma prendere quello che può darmi e magari livellarlo e farlo diventare una mela. Per me è sempre molto difficile parlare della mia famiglia, dei miei trascorsi, però come gemma mi sento di condividere un’esperienza che può essere positiva ma anche estenuante in base a come la si vive per far capire che non dipende da quello che tu sei ma da come tu guardi le cose: in base a quello che tu hai bisogno per te stesso puoi vedere le cose in un certo modo, è una scelta che fa ognuno.
In quest’altra foto sono insieme al cavallo che sto accudendo da sola; lui si è fatto male al posteriore sinistro e quindi non viene utilizzato per fare le lezioni. E’ stata la mia prima responsabilità da persona quasi adulta; sono abbastanza orgogliosa del percorso che sto facendo perché sembrava molto facile vedere gli altri fare, banalmente, il giro alla lunghina lunga, anche semplicemente medicare la ferita è stata abbastanza intrepida come sfida, ma è gratificante vedere i risultati che si ottengono quando si fatica per guadagnarsi qualcosa. Sono andati via tre mesi d’estate ma è una rinuncia che rifarei: con l’impegno si possono raggiungere i traguardi che uno si prefissa.
Poi una foto di mia cugina, tre anni, un terremoto di bambina: ultimamente la vedo pochissimo perché ha cominciato l’asilo. Le poche volte che ci vediamo, in particolare il sabato sera a cena dai nonni, lei si appiccica a me come una cozza. Mi manca il suo rompermi le scatole, il pretendere che giochi continuamente con lei a far finta di preparare il tea. Mi piacerebbe molto vederla più spesso.
Infine la foto di G. con uno dei miei due gatti: è una foto emblematica, il sunto di un intero pomeriggio. Sono la mia migliore amica e la mia fonte di affetto gattile.”

Uno dei più grandi fotografi al mondo, ormai scomparso da decenni, è sicuramente Ansel Adams. A lui è attribuita questa frase: “Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato”. Ecco, penso che nella breve carrellata di foto proposte da A. (classe quinta) ci fosse un po’ tutto questo.

Gemme n° 497

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La mia gemma consiste in due esperienze fatte la prima volta che sono stato in Canada. La prima è legata al fatto di essere da solo in una città di cui non conoscevo niente: essere riuscito ad arrivare a casa, per uno disorganizzatissimo come me, è stato notevole. La seconda, invece, è legata ad un giro in bici che stavo facendo su sentieri non segnati per arrivare ad uno zoo che mi sembrava più vicino di quanto non fosse in realtà. Mi ero perso. Ho incontrato un uomo e gli ho chiesto qualche informazione; dopo un po’ di domande da parte mia, lui mi ha guardato, ha guardato l’orologio e ha deciso di accompagnarmi. Mi ha stupito la sua gentilezza.” Questo racconto è stata la gemma di A. (classe quinta).
Camus scrive che “La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente.” Penso sia quello che è successo ad A. In fin dei conti la persona che ha incontrato gli ha regalato tempo, un pezzettino del suo futuro che ha deciso di fare presente in questo modo.