C’è Chiesa e Chiesa

“Finché i contadini, e gli operai e i loro dirigenti non hanno sicurezza; finché il popolo viene sistematicamente assassinato dalle forze di repressione della giunta, io, che sono un semplice servitore del popolo, non ho nessun diritto di cercare misure di sicurezza. Vi prego di non fraintendermi: non voglio morire, perché so che il popolo non lo vuole, ma non posso tutelare la mia vita come se fosse più importante della loro vita. La più importante è quella dei contadini, degli operai, delle organizzazioni popolari, dei militanti e dei dirigenti, ed essi muoiono tutti i giorni; ogni giorno ne trucidano venti, trenta, quaranta o più ancora. Come potrei adottare delle misure di sicurezza personale? Sì, possono uccidermi; anzi, mi uccideranno, benchè alcuni pensino che sarebbe un grave errore politico; ma lo faranno ugualmente, perché pensano che il popolo sia insorto dietro le pressioni di un vescovo. Ma non è vero: il popolo è pienamente consapevole di chi sono i suoi nemici; e altrettanto conosce bene i propri bisogni e le alternative che si presentano. Se uccidono me, resterà sempre il popolo, il mio popolo. Un popolo non lo si può ammazzare.

(Oscar Arnulfo Romero, otto giorni prima del suo assassinio. Da una intervista rilasciata al domenicano spagnolo Juan Carmelo Garcia)


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Tentazioni

A proposito del brano evangelico sulle tentazioni posto una vignetta di don Giovanni, noto in rete come Gioba

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12 anni di braccio della morte

Quella che segue è la parte iniziale dell’articolo di Ada Serra comparso questo mese su Dimensioni Nuove. “Randy Steidl, americano dell’Illinois, ha trascorso 12 anni nel braccio della morte, condannato per un delitto che non aveva commesso. Nel 1986 è stato coinvolto nelle indagini sul duplice omicidio di una giovane coppia. Non conosceva le vittime ma è stato interrogato, come molti altri del suo paese, è ha fornito un alibi per la notte dell’omicidio. Nonostante questo, è stato arrestato, processato e condannato a morte nel giro di 90 giorni. Il processo è durato 7 giorni e a inchiodarlo sono state false testimonianze, confezionate ad hoc da poliziotti corrotti. Nel 1999, la condanna è stata commutata in ergastolo. Una nuova indagine di Polizia ha messo in luce che Randy era stato incastrato perché il vero responsabile dell’omicidio era un grosso finanziatore dello Stato dell’Illinois e nel 2004 è stato definitivamente assolto. Lo abbiamo incontrato a fine novembre a Latina, dove ha portato la propria testimonianza a Cities for life, l’iniziativa annuale della Comunità di Sant’Egidio contro la pena di morte.”

Qui l’intervista

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