«Mio padre – prende la parola un’altra figlia, che ha in serbo parole dure ma le pronuncia con tono amorevole, fissando papà – non c’era mai. Non è stato al mio fianco quando sono stata tanto malata in ospedale, non era con me quando ero felice né quando avevo un problema. Ogni giorno che ha passato giocando lo ha sottratto a me. Lo abbiamo perso entrambi. Adesso mio padre c’è. E ogni giorno che sta lontano dal gioco è un giorno che entrambi guadagnamo».
E’ uno dei passi dell’articolo di Nicoletta Martinelli. In questi giorni se ne sta parlando e scrivendo molto e quindi è più facile essere senibili all’argomento; sarà per questo che solo oggi ho notato che quando devo fare il login per scrivere su questo blog c’è la pubblicità del gioco on-line. Sicuramente è anche per questo che non ho mai accettato di metter dei banner pubblicitari che mi potrebbero far guadagnare un po’ di soldini. Oltre all’articolo che ho segnalato e che merita la lettura (non è neppure lungo), segnalo il servizio delle Iene di qualche mese fa
