Non senza il suo nome

identità, scuola, solitudine, coraggio, relazioni, amicizia, sogno, eva, nightwishImmaginiamo una bambina o una ragazzina sensibile (“un cuore più generoso di tutti gli altri che mi ha sempre fatto vergognare del mio”) che, all’interno della propria classe, se ne resta piuttosto appartata in quanto viene spesso presa di mira dalle prese in giro dei compagni (“Eva vola via, sogna il mondo lontano, in questo crudele gioco di bambini non c’è un amico che chiami il suo nome, Eva prende il largo sogna il mondo lontano”). Eppure, nonostante l’isolamento, Eva non perde la propria identità (“lei cammina da sola, ma non senza il suo nome”). Se ci fosse anche solo una parola gentile sopporterebbe di restare ancora un po’ in quella situazione a cullare il sogno di un mondo migliore, di un paradiso, di un Eden (come la prima donna che aveva il suo stesso nome)… invece ci sono i compagni ad uccidere quel sogno e quel cuore buono. Fino a quando qualcuno, anche uno solo, non fa un passo e apre ad Eva un campo di girasoli…

6:30 di un mattino d’inverno

La neve scende, nell’alba silenziosa

Una rosa di qualche altro nome

Eva lascia la sua casa di Swanbrook

Un cuore più generoso di tutti gli altri

che mi ha sempre fatto vergognare del mio

Lei cammina da sola, ma non senza il suo nome

Eva vola via

Sogna il mondo lontano

In questo crudele gioco di bambini

Non c’è un amico che chiami il suo nome

Eva prende il largo

Sogna il mondo lontano

Il buono in lei sarà il mio campo di girasoli

Derisa dall’uomo fino al più profondo disonore

Una ragazzina con una vita davanti

Per il ricordo di una parola gentile

Rimarrebbe in mezzo ai bruti

Tempo per un altro audace sogno ancora

Prima della sua fuga, splendore dell’Edencampo_di_girasoli.jpg

Che uccidiamo insieme al suo cuore amorevole

Eva vola via

Sogna il mondo lontano

In questo crudele gioco di bambini

Non c’è un amico che chiami il suo nome

Eva prende il largo

Sogna il mondo lontano

Il buono in lei sarà il mio campo di girasoli

(Eva, Nightwish)