Etty Hillesum è una ebrea olandese, morta ad Auschwitz nel 1943, all’età di 27 anni. Di lei ci restano un diario e molte lettere, scritte a Westerbork, un campo di smistamento dove ha lavorato come assistente sociale dal luglio del 1942 al 7 settembre 1943. In una pagina del suo diario scrive:
“L’essenziale è stare nell’ascolto
di ciò che sale da dentro.
Le nostre azioni spesso
non sono altro che imitazione,
dovere ipotetico o rappresentazione erronea
di che cosa deve essere
un essere umano.
Ma la sola vera certezza
che tocca la nostra vita e le nostre azioni
può venire solo dalle sorgenti
che zampillano nel profondo di noi stessi.
Si è a casa sotto il cielo
si è a casa dovunque su questa terra
se si porta tutto in noi stessi.
Spesso mi sono sentita,
e ancora mi sento, come una nave
che ha preso a bordo un carico prezioso:
le funi vengono recise e ora la nave va,
libera di navigare dappertutto.
Dobbiamo essere la nostra propria patria.”
Segnalo che mercoledì 29 gennaio su Rai5, alle 21.15 andrà in onda “Ascoltami bene”, uno spettacolo teatrale liberamente tratto dalle lettere e dai diari di Etty Hillesum.
Suggerisco anche questo breve video (8 minuti sul Diario e Le lettere)
