Gemma n° 2702

“Quest’anno, come gemma, ho scelto di portare il mio diario. Sono sempre stata una persona molto poco creativa, ma con molta voglia di creare. Fin da piccola ho sempre voluto tenere un diario (e ne ho anche avuti diversi), ma per me ciò rappresentava solamente una cosa estetica: lo facevo perché mi piaceva l’idea di avere il diario come oggetto, in cui potevo scrivere, disegnare, incollare… Dall’estate scorsa, però, sto riuscendo finalmente a mantenere un diario con una certa costanza, non vedendolo più solamente come “oggetto estetico”. Ultimamente, infatti, scrivere mi sta aiutando ad esprimere in qualche modo le mie emozioni. Non sono mai stata una persona a cui piace esternare le proprie emozioni, positive o negative che siano. In particolare, è stato fondamentale per me potermi sfogare all’inizio di quest’anno, dopo aver passato alcuni dei giorni peggiori della mia vita. Spero di poter continuare con questa abitudine a lungo, anche come motivazione per diventare una persona più organizzata e costante” (M. classe quarta).

Gemma n° 2701

“Quest’anno ho deciso di portare la mia cagnolina, Lilly. L’abbiamo presa un anno fa in un periodo per me molto buio, nel quale ho sofferto particolarmente d’ansia, e dal quale sto ancora cercando di uscire. Lei è stata fondamentale nella crescita da me compiuta finora poiché la sua vicinanza era l’unica cosa che mi aiutava ad alleviare l’ansia. Non avevo mai capito prima quanto ci si potesse legare ad un animale ma lei per me è veramente tutto” (E. classe quarta).

Gemma n° 2700

“Ho deciso di portare questa canzone che ho scritto quando ero ancora alle medie. Nella mia vecchia scuola facevamo teatro e, essendo l’ultimo anno, dovevamo mettere in scena il nostro spettacolo per l’ultima volta. Ci tenevo molto a scrivere una canzone e dedicarla alla mia classe, un modo per rappresentarci.
All’inizio l’avevo buttata sullo scherzo e avevo detto alla mia migliore amica che, se un giorno il nostro professore (quello con cui facevamo teatro) ci avesse lasciati, avrei voluto che lei suonasse la chitarra e io cantassi. Quando ne abbiamo parlato con lui, però, la prese seriamente e ci aiutò: supportò molto la mia migliore amica con gli accordi e aiutò me a cantare a tempo.
Quando arrivò il giorno dello spettacolo, tutto accadde molto velocemente e, quando mi resi conto che era finito, sono scoppiata a piangere. Per me, tutto ciò che mi rendeva felice era ormai finito: il teatro, la scuola e i rapporti con i miei compagni. Ancora oggi vorrei tornare a quei giorni, perché ero felice.
La panchina e la chitarra sono i simboli del mio professore, che è una delle persone più importanti per me” (I. classe prima).

Gemma n° 2699

“Queste sono due cose che mi hanno fatto delle mie amiche per il mio compleanno. Il primo è un disegno che mi ha fatto una di loro. A destra c’è il mio personaggio in un gioco. Ora non ci gioco più, ma è da lì che ci siamo conosciute; a sinistra invece c’è una foto della mia cantante preferita che dice buon compleanno. La seconda foto invece sono dei messaggi di una mia amica che è rimasta sveglia fino a mezzanotte del mio compleanno per farmi gli auguri anche se ci conosciamo solo da pochi mesi. Sembrano niente di che, ma per me sono importanti perché anche se abitano entrambe in Germania e non ci siamo mai viste dal vivo volevano regalarmi qualcosa per il compleanno e mi fanno ricordare che ci tengono a me e mi sento molto fortunata ad averle nella mia vita :)” (D. classe prima).

Gemma n° 2698

“Quest’anno come ultima gemma ho deciso di portare questa frase di Giovanni Paolo II perché spesso noi (soprattutto gli adolescenti) ci soffermiamo solo sulle cose che non siamo riusciti a fare, invece di “preoccuparci” di quelle che, invece, abbiamo ancora la possibilità di fare, in quanto a tutto c’è un’alternativa o una soluzione, ma possiamo “guardare oltre” solo se lo permettiamo alla nostra mente e quindi dobbiamo eliminare tutti i pensieri negativi” (E. classe quinta).

Gemma n° 2697

“Come gemma quest’anno ho deciso di portare il mio ragazzo. L’ho conosciuto a marzo dell’anno scorso, ormai sono quasi 8 mesi che stiamo insieme e ci tengo veramente tantissimo a lui. Le sue braccia per me sono come un rifugio da tutto e da tutti e quando mi abbraccia tutto si ferma, le litigate, i temporali, i rumori e le brutte sensazioni. Essendo 2 anni più grande di me mi sento protetta quando usciamo, anche la sera, ma oltre all’età mi sento protetta perché so che ci tiene a me e farebbe qualsiasi cosa perché non mi succeda niente. Ci sono alti e bassi nella nostra relazione come è normale che sia ma poi, anche dopo non esserci parlati per giorni, torniamo felici come prima. Spero che non ci lasceremo mai e spero di passare il resto della mia vita con lui” (F. classe seconda).