Gemma n° 2761


“Era il 2017… mese e giorno non ricordo, però ricordo che eravamo io e mia sorella in cucina a scegliere un programma su Netflix da guardare in famiglia mentre la mamma cucinava e mio padre apparecchiava la tavola.
Sicuramente come al solito sarò stata in disaccordo su cosa guardare, infatti sin da piccola è difficile accontentarmi… è uno dei miei più grandi difetti e purtroppo ci sto ancora lavorando.
Sulla home scorrevano titoli su titoli ed era incredibile come niente ci ispirasse.
Stavamo per mollare ma all’improvviso abbiamo trovato una serie di 6 stagioni del 2009 di nome Glee che parlava di un gruppo di canto (o glee club) ritenuto da tutti gli studenti del liceo McKinley (dove è ambientata la storia) un luogo per disagiati.
Sarà William Schuester, uno dei protagonisti e professori, a reclutare vari studenti con un incredibile talento canoro e con dell’incredibile potenziale e a fare del Glee club un’eccellenza canora portando i ragazzi a superare numerose difficoltà e portando l’immagine della scuola e del club a poco a poco a livelli nazionali.
Negli episodi della serie, essendo in una scuola superiore, oltre a canzoni ci saranno anche drammi amorosi, scolastici e personali molto coinvolgenti.
Quello che mi piace di questa serie è che, nonostante sia girata nel 2009, tratta molti temi ancora oggi attuali, soprattutto tra i giovani adolescenti: bullismo, maternità precoce, sessualità, razzismo, individualismo, fare la differenza, fare squadra e altri…
Quello che mi ha dato questa serie è stato un sogno e una passione per il mondo dello spettacolo, una cultura musicale in quanto mi ha fatto conoscere parecchie canzoni anche datate e ha anche costruito un grande tratto della mia personalità.
In conclusione, vorrei consigliarvela perché secondo me questa serie apre una porta… e quindi offre un aiuto non solo psicologico ma anche emotivo”.
(E. classe terza).

Commenta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.