Gemma n° 2237

“Come gemma di quest’anno ho scelto di portare le mie prime punte di danza, che conservo ancora oggi e simboleggiano la mia passione più grande. La danza per me non è solo un semplice sport o una disciplina ma è qualcosa di speciale, un’arte con cui poter esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. Avevo quasi quattro anni quando i miei genitori mi accompagnarono alla scuola di danza per la mia prima lezione. Mi ricordo ancora l’agitazione e l’emozione di iniziare questa incredibile disciplina che tutt’oggi rappresenta una parte integrante nella mia vita. La danza rappresenta per me un momento di svago, un momento nel quale posso davvero distaccarmi da tutto e da tutti riuscendo ad esprimere tutta me stessa, senza pensare ad eventuali difficoltà quotidiane. Danzare è una sensazione bellissima che mi permette di liberare la mente lasciandomi trasportare dalla musica. È insomma veramente importante per me e, nonostante i sacrifici e l’impegno che implica, non avrei mai pensato di poterla abbandonare” (G. classe terza).

Gemma n° 2073

“Quando rifletto su una parola che mi possa rappresentare penso alla creatività.
Io sin da piccola sono stata una ragazza che non sta mai ferma o con le mani in mano, che preferisce spendere il suo tempo ad esprimersi … come?
Ho diversi modi per farlo, ma i due che preferisco di più sono ballare e disegnare.
Ho iniziato a ballare danza classica e moderna a 3 anni e non ho mai smesso. Anche sotto la doccia o davanti allo specchio mi piace ascoltare musica senza badare a chi mi sta vicino.
Quando ballo posso definirmi me.
Quando ballo non m’interessa cosa possa accadere in quel momento, io continuerò ad essere me stessa. Di certo non ho paura di sbagliare, perché anche se sbagliassi saprei che quell’errore farebbe parte di me.
Ora mi ritrovo in una situazione in cui non posso utilizzare le punte, ma nonostante questo la mia passione per la danza non è svanita.
Ballare trasmette pensieri e idee senza parole. La creatività di questa disciplina sta nel credere in tutti questi pensieri e idee attraverso il cuore e l’anima.
Questo, di sicuro, è valido per qualsiasi passione che ognuno ha.

Anche il disegno è una passione che porto con me da bambina e non mi sono mai stancata a prendere la penna per sprigionare le mie emozioni. Un aspetto che mi piace di questa attività  è di poter prendere qualsiasi cosa astratta e renderla concreta.
Ogni volta che finisco un disegno sono soddisfatta e felice, perché nella fase d’opera mi diverto a scoprire nuove tecniche e colori (proprio come una bambina).
Credo che la creatività sia il modo migliore per esprimermi, spero di non perderla per strada” (G, classe prima).

Gemma n° 2059

“Quest’anno come gemma ho deciso di portare un diario che possiedo dalla quarta elementare, infatti è piuttosto malconcio. Sono stata molto indecisa fino alla fine se portarlo o meno, perché rappresenta una parte di me che condivido a fatica, ovvero la mia passione per la scrittura. Uno dei miei più grandi sogni è infatti è quello di scrivere un mio libro. Può sembrare banale, ma ho sempre avuto la paura del giudizio degli altri e questo mi ha sempre impedito di rendere nota questa mia passione e di far leggere i miei scritti ad altre persone. Con questa gemma vorrei fare un passo, per quanto piccolo che sia, per provare a superarla. 
Allora ho iniziato a tenere questo diario a 9 o dieci anni e qualche volta, quando mi capita o ne ho il tempo, ci aggiungo qualcosa. Però non è un diario scritto dal mio punto di vista. È scritto dal punto di vista di un personaggio fittizio di un mondo che avevo creato insieme ad una mia amica delle elementari ai tempi. Ho scelto in particolare questo diario tra tutti i miei scritti perché, avendo iniziato a scriverci fin da piccola, il mio modo di scrivere è cambiato nel tempo.  A volte mi ritrovo a sfogliarlo e rileggerlo, osservando tutte le evoluzioni che ho compiuto nel corso degli anni” (A. classe quarta).

Gemma n° 2038

Fonte immagine

“Ho deciso di portare come gemma i social, non perché sono qualcosa a cui sono affezionata o una mia  passione ma per il modo in cui mi hanno cambiata. Ho fatto molta fatica a decidere cosa portare come gemma perché anche se sono una grande fan del cinema e della letteratura non c’è nessun film\serie o libro che (anche se mi ci sono ritrovata e sentita capita) mi hanno “cambiato la vita”.
Cosa che posso dire invece dei social (soprattutto tiktok). Posso senza dubbio dire che da quando ho i social sono una persona diversa e non solo per il fatto che nel frattempo sono cresciuta. La maggior parte degli artisti che ascolto li ho conosciuti tramite i social come molti dei miei idoli, i miei libri preferiti e di questo sono ovviamente grata ma c’è una parte di me che ha paura dell’impatto che hanno su di me i social.
Mi sono soffermata a pensare a quante mie idee e principi non siano veramente miei. Molte volte mi capita di leggere un post o vedere un video, concordare su quello che si è detto e farlo diventare parte della mia mentalità. Non ci trovo niente di male nel confrontare le opinioni ma mi rattrista pensare quante cose che penso e apprezzo “non vengano da me”.
Ed ovviamente è così anche per il modo di vestire, il linguaggio, il senso dell’umorismo, pensare che una cosa sia “cringe” o brutta solo perché lo pensano tutti gli altri.
Spero che quando fra qualche anno ripenserò alle cose che ho imparato, la maggior parte sarà fondata su opinioni che ho costruito basandomi su cose successe attorno a me e non sull’opinione di uno sconosciuto online” (S. classe prima).

Gemma n° 1886

“Ho portato una macchina fotografica istantanea presa quest’estate verso la fine delle vacanze. La cosa che mi piace è che non puoi fare tante foto ma devi cercare di catturare l’attimo al meglio. Inoltre le foto sono importanti perché riesci a catturare i momenti in cui ti senti bene e poi i miei genitori in passato le hanno utilizzate spesso e grazie a ciò riesco a conoscere delle persone che non ci sono più o che non ho mai conosciuto”.

Amo fotografare come K. (classe seconda). Uno degli aspetti che più mi affascina è che i protagonisti della fotografia sono sempre due: chi è davanti l’obiettivo e chi è dietro. Si tratta di un aspetto che si dimentica quando si guardano le fotografie e di cui invece si dovrebbe tener conto perché è il fotografo che decide di creare quell’inquadratura, di scattare in quel momento, di fare quel determinato taglio. Affascinante.

Gemma n° 1856

“Ho portato questo mio album di disegni che ho utilizzato principalmente tra settembre e dicembre del 2020, un periodo non proprio bellissimo per me. Allora disegnavo tantissimo: non sono collegati a nulla questi disegni, avevo solo voglia di farli e vi sono molto affezionata”.
Mi piace Van Gogh, mi piace anche leggere Van Gogh: “Cos’è disegnare? Come ci si arriva? È l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può”. Chissà se è la stessa cosa che ha fatto M. (classe prima)?

Caos e nulla

jung-caos-ordineGioco a pallavolo. Ieri sera abbiamo fatto un buon allenamento, intenso, vivace. Durante una pausa-acqua Luca mi fa “Bell’allenamento, intenso, c’è voglia”. Gli rimando: “Sì, hai ragione, si cerca di tirar su ogni pallone. Magari un po’ caotico, però c’è tanta volontà.” Penso un attimo e aggiungo: “Meglio così: il caos si può ordinare, il nulla come lo organizzi?”. Luca: “Carino ‘sto concetto, se lo metti su fb sembra un aforisma”. Simone: “Fatta, domani lo metto come citazione di un anonimo. Lo sistemo e vediamo cosa succede.”

E fu così che si arrivò a “È possibile ordinare il caos, assai più difficile organizzare il nulla”. Gli sport di squadra, la pallavolo… son robe pericolose!

Inno alla fantasia

Girando su fb mi sono imbattuto in questo video. Lo pubblico come inno alla creatività e alla fantasia.

 http://oradireli.myblog.it/media/00/02/195358776.mp4

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