Gemma n° 2478

“La ricerca della gemma si è rivelata più ardua del previsto. Ho cercato di pensare a qualcosa di fondamentale, di cui non potessi fare a meno, e mi sei subito venuta in mente tu, zia S.. La sia Sa (a lei piace essere chiamata così) é la mia prozia, la sorella della nonna e … la mia amica del cuore. Fin da piccola mi ha accompagnato mano nella mano lungo il percorso chiamato vita ed é stata l’unica che per me c’è sempre stata e sempre ci sarà, l’unica che mi ha sostenuto durante i momenti difficili e mi ha cresciuta strappandomi un sorriso. Lei per me è più di una zia, lei è la mia anima gemella, e sono fermamente convinta che siamo legate da un filo rosso, con un nome solo nostro, invisibile e indissolubile ma che ci rende una cosa sola; e che anche a chilometri di distanza o tra un’eternità, quando saremo perse nell’oscurità, io tirerò un po’ lei tirerà a sua volta, permettendoci di ritrovarci. Io e la zia abbiamo vissuto le medesime esperienze, ci basta uno sguardo per capirci: non c’è forma d’amore più bella. Noi siamo complici, d’altro canto lo siamo sempre state, come quando da piccola senza dirlo a nessuno abbiamo deciso di scappare e andare al mare passando così una giornata che non scorderò mai. Lei ha fatto di tutto per me: ha lasciato il suo lavoro per starmi vicino siccome i miei genitori non potevano, mi asseconda sempre e non mi dice mai di no. Quello mio e della zia è un amore che non si può spiegare a parole e che non è quantificabile. Non so bene cosa ci sia dopo l’infinito ma io la amo più di quello.
Le farfalle non riescono a vedere le proprie ali, e in un momento in cui io non vedevo le mie lei ha messo da parte se stessa per farmi brillare. E proprio come una farfalla lei vorrebbe che spiccassi il volo e andassi lontano e, come mi ha insegnato, non importa se cado perché alla fine ci sarà lei a prendermi. In un momento difficile, quando ero sola in un letto di ospedale, mi sentivo persa ma é stata proprio la zia a ricordarmi chi sono. Ecco senza di lei sarei nulla, lei è il mio tutto e, nonostante le litigate, nonostante tutto quello che le ho fatto patire, voglio ringraziarla. E anche se non ci vediamo ogni giorno io la amo ogni giorno incondizionatamente. Penso spesso a quanto io stia diventando grande e come lei mi abbia visto crescere, e ci sia sempre stata dal mio primo respiro. Più il tempo passa e più mi rendo conto che vorrei fermarlo, metterlo in pausa e premere replay, per poter rivivere tutto da capo, ma purtroppo non è possibile. So che il nostro tempo va a diminuire e non ce ne resta ancora molto: voglio vivere ogni secondo con la mia zia innamorata della vita senza sprecarne neanche un attimo. Questa gemma è per lei e per tutto quello che ha fatto per me, io invece spero solo di averle lasciato qualcosa in cambio e di aver fatto qualcosa per lei. Ho scelto un qualcosa che ci legasse, come la musica, come una canzone, ma non una qualsiasi: la nostra canzone. La canzone che appena parte ci guardiamo e iniziamo a cantare a squarciagola, quella canzone che mettiamo sempre appena salite in macchine: Ragazza magica di Jovanotti. Questa canzone mi fa pensare a lei e mi piace vivere nei nostri ricordi e nei bei momenti passati assieme, anche se so che devo andare avanti. Ma so anche che lei non se ne andrà via mai del tutto, e che ovunque andrò un pezzetto di lei sarà sempre con me. Sei scolpita nel mio cuore Zia”.
(E. classe prima).

Gemma n° 2477

“Cara nonna quest’anno per la gemma ho deciso di parlare di te perché anche se non te lo dico molto spesso in quest’ultimo periodo mi manchi veramente tantissimo.
Da quando mi sono trasferita ad Udine, ormai quasi due anni fa, lasciandoti è come se avessi perso un pezzo di me e della mia quotidianità a quasi 600 km di distanza.
E quindi ho deciso di dedicare a te questo piccolo spazio dedicato a me durante quest’ora scolastica per ringraziarti e per esserti riconoscente visto che tu, in questi ultimi anni, hai rinunciato a tanto di te per darlo a me.
Mi sento in dovere di ringraziarti ma non solo per il tuo ruolo di nonna perché per me tu sei stata molto di più:

  • sei stata un’amica con cui divertirmi e sfogarmi quando non avevo nessuno con cui farlo
  • sei stata una spalla su cui piangere quando c’era qualsiasi cosa che non andava anche se era una sciocchezza
  • sei stata quasi una mamma per me tutte le volte in cui la mia non aveva voglia o non si sentiva abbastanza bene per essere una brava madre, cosa che succedeva la maggior parte delle volte.

Ma sei anche una delle persone più coraggiose che conosco perché ci vuole coraggio a crescere come una figlia una ragazza adolescente, e avendo mia sorella come esempio capisco che calmare una bambina che sta crescendo è veramente un’impresa la maggior parte delle volte.
Quindi ti ringrazio veramente tantissimo anche se ogni volta che provo a dirtelo mi dici sempre che non devo farlo e che quello che hai fatto lo hai fatto per il mio bene.
Detto questo spero veramente tanto di poter stare con te ancora tanto tempo perché sei stata e sarai sempre una delle persone più importanti della mia vita”.
(R. classe quinta).

Gemma n° 2466

“Oggi come gemma volevo dedicare qualche riga alla mia migliore amica V. per esprimere quanto la nostra amicizia sia significativa per me. Anche se ci conosciamo da relativamente poco, mi hai dimostrato di essere non solo una compagna per qualsiasi situazione ma anche un faro di luce nei momenti bui che cerca di diventare più luminoso quando tento di rimanere al buio. Le risate che condividiamo e i momenti di conforto che mi offri sono solo alcune delle gemme della nostra amicizia e ogni giorno mi rendo conto di quanto sia fortunata ad averti accanto. Attraversando alti e bassi la tua presenza è stata un costante supporto.
Guardando indietro, rifletto con gratitudine su tutti i ricordi che abbiamo costruito insieme. Ogni momento trascorso con te è un capitolo prezioso del mio racconto. La tua amicizia è un regalo che continuo ad apprezzare ogni giorno, e sono entusiasta di vedere cosa ci riserverà il futuro insieme. Ti auguro tante cose belle e molta fortuna in qualsiasi ambito della tua vita e spero di esserne per sempre partecipe” (G. classe seconda).

Gemma n° 2455

“Devo essere sincera: ero molto indecisa riguardo alla gemma che avrei dovuto portare quest’anno, e pensavo di avere un sacco di tempo. Essendo una persona che prende tutto molto seriamente, la scelta di dedicare il mio tempo a qualcuno di importante che è sempre vicino a me è stata difficile. Alla fine, ho scelto di dedicare questa gemma a mia mamma.
Questa foto è stata scattata quando avevo all’incirca 8 mesi e io e la mia famiglia stavamo festeggiando il mio battesimo. In questa foto siamo raffigurate io e mia mamma, di nome B. Mia mamma è una donna molto forte e questo mese per lei è stato molto difficile; ha dovuto affrontare tante sfide e per questo voglio ringraziarla poiché nonostante tutto ha sempre mantenuto un sorriso dolce sul suo viso.
Non voglio mentire e raccontare la perfetta storia di come il nostro legame sia come nei film e che lei è la mia migliore amica, poiché non è così. Anzi, spesso abbiamo opinioni contrastanti e perciò litighiamo.
Non nego che invidio molto le persone che hanno un buon legame con i loro genitori, non nego che lo desidero anche io e che spesso mi mette in imbarazzo persino parlarne con gli altri.
Tuttavia, mia mamma è sempre presente, accanto a me, a proteggermi e ad aiutarmi, anche quando la faccio impazzire. Desidero ringraziarla per i sacrifici che fa per me e mia sorella, per l’impegno costante nell’accontentarci e, soprattutto, per la sua infinita pazienza.
Io non l’ho potuta proteggere da tutto il male che ha incontrato durante la sua vita ma spero con tutto il mio cuore che capisca quanto le voglia bene e che per me è un grande esempio in ogni cosa che fa. Una frase che mi ripete spesso è: “Ricordati sempre di essere indipendente”. Da bambina non capivo appieno il significato, ma ora, quando mi sento demotivata, ripenso a quelle parole e al significato profondo che hanno per lei.
In conclusione, questa gemma rappresenta non solo un omaggio a mia mamma, ma anche un riconoscimento alla sua forza, saggezza e amore. Le sono grata per ogni insegnamento e sacrificio, e mi auguro di poterle restituire, in parte almeno, tutto l’affetto che mi ha donato nel corso degli anni”.
(V. classe prima).

Gemma n°2454

“Quest’anno ho portato come gemma delle foto con i miei nonni.
Nella prima foto ci sono io da piccola assieme ai miei nonni durante la festa di un mio compleanno che appunto ero solita festeggiare a casa mia nel mio giardino insieme ai parenti più stretti.
La seconda invece è una foto del Natale appena passato.
Ho deciso di parlare di loro perché hanno ricoperto un ruolo importante nella mia vita. Sono stati il mio papà e la mia mamma, tutto ciò che so l’ho imparato da loro da piccolissima. Ogni volta che vado a trovarli mi vengono in mente tutti i ricordi: quando ero piccola ogni giorno andavo a casa loro che abitano in un paesino piccolissimo, di 4 case, classico paese di contadini. Mi ricordo le passeggiate nei campi con mio nonno, mi raccoglieva le pannocchie e mi diceva “ninine fâs viodi a tô none” e per me era come oro; raccoglievamo i pomodori ciliegina, ci sedevamo per terra in mezzo al campo e li mangiavamo tutti. Grazie a mia nonna ho imparato molte cose. Mi ha insegnato a fare il tiramisù e tuttora “nonna, tu âs fat il tiramisù?” Ogni volta che vado da loro. Ricordo quando lei doveva lavare i vestiti a mano e io la aiutavo lavando i fazzoletti in panno di mio nonno. Ogni settimana mi comprava i gessetti per disegnare sul marciapiede del giardino e giocare a campana con il nonno.
Loro hanno i polli e i conigli e ho sempre amato aiutare mia nonna a dar da mangiare e prenderli in braccio. Mi ricordo quando andavamo tutti assieme in bici, perché loro non hanno la patente, nel paese vicino a fare la spesa. I pomeriggi assieme a mio nonno sulle altalene del parchetto”.
(I. classe quinta).

Gemma n° 2433

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“Come gemma ho scelto di parlare di mia nonna da parte di mia madre.
Mia nonna è una delle persone più importanti per me, non soltanto perché parte della mia famiglia, ma anche perché mi capisce bene. Lei è una delle persone più gentili che io conosca insieme ai miei genitori, mio fratello e dei miei pochi amici. Quando io e mio fratello eravamo piccoli ci portava in centro a Udine a fare una camminata, mi ricordo che lei ci dava tanti cioccolatini e caramelle.
Adesso che vado a Udine a scuola io mangio da lei. Lei è sempre gentile con tutti anche se ogni tanto quando qualcuno urla rimane zitta.
Io sono grata a lei per tutti gli sforzi che ha fatto per tutti noi, soprattutto sono grata che lei sia mia nonna” (L. classe prima).

Gemma n° 2368

“Quest’anno la mia gemma è un concetto: il concetto di famiglia.
La mia gemma vuole quindi essere un grazie in primis ai miei genitori. La mia mamma e il mio papà sono la mia forza e sarò per sempre immensamente grata degli enormi sforzi che stanno facendo per aiutarmi ad affrontare una situazione particolarmente difficile.
Infine, voglio approfondire il concetto condividendo la mia scoperta che famiglia non è per forza una questione di legami sanguigni, bensì di persone che continuano a farti emozionare, che si interessano a te quotidianamente, profondamente e genuinamente, persone il cui sorriso ti porta luce. Questo per me è stata la mia famiglia ospitante” (A. classe quinta).

Gemma n° 2350

“Ho scelto di portare mia mamma. Si chiama F. e con lei ho un legame bellissimo. Ci somigliamo molto soprattutto caratterialmente e proprio per questo riesce a capirmi benissimo. Per me mia mamma è una spalla destra, una mano sempre tesa ad aiutarmi, un sorriso quando la giornata è tutta buia, un caldo abbraccio quando tutto sembra freddo. Soprattutto in questo periodo difficile a causa della scuola e altri vari problemi lei c’è sempre per me. Nonostante lavori molto riesce a dedicarsi a me perché so che ci tiene moltissimo. Voglio ringraziarla per tutto quello che fa ogni giorno per me e non penso lo sappia, ma la amo veramente tanto” (C. classe seconda).

Gemma n° 2348

“Volevo usare la mia gemma per condividere un pensiero rivolto a tutti voi.
Ormai, e oserei dire finalmente, siamo in quinta, a giugno avremo gli esami e poi ognuno andrà per la sua strada. Magari ci vedremo in futuro e rimarremo in buoni rapporti di amicizia. Però finché siamo qui tutti assieme volevo solo ringraziarvi per il tempo passato assieme, i compiti che ci siamo passati sperando che la prof non ci scoprisse, il ripassone il giorno prima della verifica, il teatro (una delle mie passioni che mi porterò sempre nel cuore), le note più disparate e le gite più belle che abbiamo fatto assieme (ovviamente aspettando con ansia Praga e di andare in disco con …). Detto ciò, voglio augurarvi il meglio per qualsiasi scelta facciate e per il vostro futuro.
Vorrei ringraziare anche il prof. Del Mondo che ci ha accompagnato per 5 anni con le sue gemme durante l’ora di reli, ho trovato questi momenti di condivisione molto intimi e allo stesso tempo ricchi di sentimenti che abbiamo provato tutti assieme qui.
Perciò grazie.
Voglio condividere con voi una cartella con i momenti migliori di questi anni in cui anche voi potrete aggiungere i vostri.”
(M. classe quinta).

Gemma n° 2330

“Come ogni anno, anche questo ho avuto qualche dubbio su cosa portare come gemma. Poi ho pensato all’ultimo periodo e non ho avuto nessun dubbio.
Ho voluto portare questa foto, non tanto per la foto in sé ma per ciò che significa la persona che c’è. Il rapporto che ho con mia mamma è davvero particolare.
A volte è un rapporto madre figlia normale.
A volte è come se fossimo la stessa persona, siamo identiche non solo esteticamente ma anche caratterialmente, entrambe timide, un po’ chiuse, scegliamo bene le persone con le quali aprirci.
Io ho scelto di aprirmi proprio con lei, infatti a volte il nostro rapporto si trasforma in uno da migliori amiche. Credo sia da poco più di un anno che abbiamo legato così tanto.
Il tutto è nato ad aprile 2022, dopo un’assemblea d’istituto sui disturbi alimentari, quando mi sono confidata con lei e, per la prima volta, ho detto a qualcuno quali fossero le paure, le insicurezze che mi turbavano in quel periodo.
Il nostro rapporto poi è tornato ad essere quello madre-figlia fino a dicembre dell’anno scorso.
Da un giorno all’altro mi sono ritrovata con il cuore a pezzi, senza punti di riferimento, mi sono sentita persa.
Sono entrata nel periodo più brutto della mia vita e lei era l’unica persona che lo sapeva, l’unica con cui potevo e riuscivo a parlare.
Si è subita tutte le mie crisi, i pianti, il mio mal di stomaco, gli sbalzi d’umore, le lamentele, le chiamate persino da Lisbona perché stavo male, i discorsi fino a sera tardi a parlare del più e del meno, lo shopping assieme, tutti i miei gossip.
C’è stata e c’è sempre per me, per incoraggiarmi, per spronarmi e per consolarmi. Anche quando faccio di testa mia, pensando di riuscire a cavarmela da sola senza l’aiuto di nessuno, quando faccio la testarda e vado dritta per la mia strada finché non sbatto la testa e mi faccio male.
Ha sempre cercato di darmi quello che lei non ha mai avuto, una migliore amica, una sorella, una spalla su cui ridere, piangere, confidarsi.
Non mi ha mai fatto mancare nulla e non posso davvero lamentarmi di niente.
Crescendo mi sono resa conto di quanto sia importante per me e che senza di lei non riuscirei ad andare avanti.”
(C. classe quinta)

Gemma n° 2238

“Quest’anno come gemma ho deciso di portare la gratitudine verso il mio cambiamento positivo.
L’anno scorso stavo passando un brutto periodo della mia vita: mi sentivo sola, senza nessun obiettivo e senza quella motivazione che ero solita avere, ma cercavo di nasconderlo. Facendo un giro in libreria, trovai questa raccolta di poesie di Franco Arminio, Studi sull’amore. Lessi tutte le poesie in un giorno ed evidenziai quelle che in quel periodo mi sembravano stupende.
Una di queste si chiama “Sono due giorni che soffro”:

Sono due giorni che soffro
per paura. E ho sofferto
per tutto il tempo che ho vissuto,
e qui nel petto un vago allarme,
un cuore che mi punta
e io scappo dal mio sangue,
mi faccio aria, mi nascondo
in tutte le parole che dico,
non c’è più nessun me
a cui posso appigliarmi,
c’è solo un cenno antico,
un cenno d’infanzia
fatto di neve e del petto di mia madre.
Ti prego, tienimi in vita,
stendimi al sole,
prestami un respiro.

Recentemente ho riletto il libro, per curiosità, e mi sono accorta di come tutto sia cambiato nel giro di pochi mesi. Ora sono grata per come la mia vita sia e per i miei obiettivi che sono riuscita a portare a termine anche se con molta difficoltà. Ma soprattutto sono grata per chi ho vicino: ho amici che mi supportano sempre, una famiglia che mi accetta per come sono e una persona che mi ama nonostante i miei difetti.
Come poesia di questo periodo ho scelto “Contro la morte esiste solo l’amore”:

Contro la morte esiste solo l’amore.
Le donne lo sanno meglio degli uomini,
meglio delle donne lo sa la luna,
meglio della luna lo sa il vento.
Lascia correre il tuo amore,
dentro di te e dentro gli altri.
Chi ama non esce mai di scena,
siamo tutti qui,
sangue della stessa vena.

(B. classe quarta).

Gemma n° 2221

“Ho pensato molto a che oggetto o fotografia portare quest’anno, ma nessuno mi convinceva completamente, nessuno mi faceva dire “questa è proprio la mia gemma!” Allora come mia ultima gemma del liceo ho deciso di portare la mia classe.
Mi sento enormemente grata di essermi trovata in una classe dove posso essere me stessa senza vergogna e senza sentirmi giudicata, accerchiata da amore e sostegno reciproco.
L’anno scorso è stato uno dei più duri della mia vita e grazie ai miei compagni di classe e alcuni professori sono riuscita a venirne fuori, trovando nella scuola e tra le mura della mia aula un angolo sicuro dove rifugiarmi quando soffrivo.
Mi ritengo fortunata, perché so che non tutti si sentono bene nella classe in cui si trovano e la scuola a quel punto diventa un incubo. Io nel mio cuore porto tutti i miei compagni, dal primo all’ultimo, e mi auguro di avere per sempre questo bel ricordo di loro e degli anni che abbiamo passato insieme. Quando da grande parlerò del liceo, sicuramente la prima cosa che mi verrà in mente sarà il tempo prezioso passato con loro e, da brava sensibilona quale sono, sicuramente mi scenderà una lacrima” (G. classe quinta).

Gemma n° 2108

“Quest’anno, a differenza dello scorso, ho voluto portare una gemma felice e negli ultimi 11 mesi la mia felicità è stata lui.
Questa foto è molto significativa per me perché, dopo due anni di covid, eravamo finalmente tornati in presenza e ciò ha significato tornare compagni di banco. Lo siamo sempre stati, sin dalla prima, ma dopo pochi mesi è scoppiata la pandemia che ci ha divisi, ma questo non ha fermato la nostra amicizia.
Lo smile sul dorso della mano è un dispetto che gli facevo, ma che è poi diventato il simbolo del nostro rapporto. Lo scorso dicembre ha iniziato a cambiare tutto, sono entrati in gioco i sentimenti e ora stiamo felicemente insieme.
È stato un anno molto difficile per me, dopo 13 anni il mio inconscio ha deciso di risbattermi in faccia il trauma della morte di mia mamma.
Lui, però, ha fatto tanti piccoli gesti per strapparmi il sorriso, tra cui portare una commovente gemma su di noi (la gemma n°2046), venire con me al concerto di Irama (nonostante non gli piaccia) e accordarsi con mio papà per farmi una sorpresa portandomi al cinema.
Quando sono con lui mi sento protetta e tutti i miei problemi spariscono. Vada come vada gli sarò sempre grata per tutto e rimarrà sempre il mio primo vero grande amore” (G. classe quarta).

Gemma n° 2101

“Quest’anno come gemma ho deciso di portare una foto, una foto della mia mamma.
Con lei in realtà, non ho mai avuto un grandissimo rapporto perché abbiamo caratteri identici che molto spesso ci portano allo scontro.
Ci sono stati periodi, quando io avevo circa 14/15 anni, in cui nemmeno ci parlavamo per colpa un po’ dell’orgoglio, ma ad oggi, crescendo e diventando più matura ho capito che senza di lei io non potrei andare da nessuna parte.
Mi ricordo che da piccolissima non riuscivo ad addormentarmi senza la sua mano nella mia oppure senza toccare un pezzo del suo braccio o della testa o qualsiasi altra parte, solo così mi sentivo al sicuro e protetta.
Ad oggi, non trascorriamo molto tempo assieme a causa del suo lavoro e dei miei impegni però vorrei dirle tante cose come che la ringrazio per tutto ciò che fa per me da sempre.
Non le dico spesso questa cosa però davvero la amo con tutto il mio cuore e senza lei, e papà, sarei persa.
Io ci sarò sempre per lei, come lei c’è sempre stata per me anche nei periodi più difficili che ho dovuto affrontare. Molto spesso abbiamo pianto assieme, riso assieme e ci siamo divertite.
La mia mamma merita tutto l’amore di ‘sto mondo perché ha sempre lottato e faticato per me, per mia sorella e i miei fratelli e spero, un giorno, di poterla ripagare per questo” (M. classe quinta).

Gemma n° 2080

“La gemma che ho deciso di portare oggi è mia nonna.
E’ da quando sono piccola che passo alcuni pomeriggi a casa sua (un tempo ci passavo quasi tutta la settimana, poiché i miei lavoravano) e mi sembra ancora adesso di non ringraziarla abbastanza.
Lei ha sempre dedicato tanto del suo tempo a me e mia sorella: da quando ci fermavamo a pranzo da lei a quando la sera, dopo aver passato il pomeriggio da lei, andavamo a casa.
Mia nonna non ha potuto studiare molto quando era piccola, ma ha sempre cercato di aiutarmi alle elementari con i compiti.
Mia nonna per me è come una seconda mamma: sono cresciuta con lei e da lei ho imparato tante cose.
Forse questa gemma è un modo per ringraziarla per tutto quello che ha fatto e che continua a fare per me: non ha avuto una vita facile e ancora adesso nella sua vita ci sono alcuni ostacoli, motivo per il quale la considero una delle persone più forti che conosco.
Per me, lei è più che una semplice nonna: è un esempio e una persona da cui traggo sempre ispirazione e che ammiro molto” (E. classe terza).

Gemme n° 467

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La mia gemma è una foto in cui sono con mio papà: lui è una persona per me molto importante, mi ha sempre sostenuto in tutte le cose che ho fatto, lo ammiro tantissimo. Lui è una di quelle persone che lascia un ricordo importante in tutti, ha sempre aiutato gli altri, sempre felice; un giorno mi piacerebbe essere come lui. Non gli dico mai che gli voglio bene, io sono un po’ fredda; tuttavia ho la sensazione che ci capiamo semplicemente attraverso uno sguardo. Voglio solo dirgli grazie e spero di riuscire a farlo un giorno”. Questa è stata la gemma di R. (classe quarta).
Desidero dare una spinta a R. (anche se con questa gemma ha già fatto un notevolissimo passo) con una frase di Adorno: “La felicità è come la verità: non la si ha, ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire. L’unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.”

Gemme n° 429

nonni

Ho voluto portare una foto in cui sono coi miei nonni da piccola; sono persone per molto importanti. Stavo con loro da piccola quando i miei andavano a lavorare, per cui ora, che il nonno è mancato, mi sento in dovere di andare a trovare spesso la nonna”. Questa la gemma di C. (classe seconda).
Da pochi giorni facebook ha introdotto la possibilità di inserire nuove reazioni vicino al classico “Mi piace”: “Love” (icona a forma di cuore), “Ahah” (faccina che ride), “Wow” (faccina sbalordita), “Sigh” (faccina triste) e “Grr” (faccina arrabbiata). Peccato ne manchi una che potrebbe essere molto utile: “Grazie”.

Gemme n° 386

lavoretto

Questo è un lavoretto fatto dai ragazzi della parrocchia, dalle elementari alle superiori: li portiamo durante le feste ad anziani e soprattutto malati che non possono uscire di casa per far capire che non sono abbandonati e soli. Lo faccio da 5 anni, è una bella esperienza, importante. E’ un atto di reale e cortese affetto; lo si dice nel film “Un’impresa da Dio” (Dio: Sei stato all’altezza! Hai cambiato il mondo! Evan: No, non è vero! Dio: No? Vediamo… Passi più tempo con la famiglia, li hai resi più felici, hai dato una casa a quel cane! Evan: Va bene, e allora? Dio: Allora? Come si cambia il mondo? Evan: Con un atto di reale e cortese affetto alla volta! Dio: Con un Atto di Reale e Cortese Affetto). Penso sia un gesto che faccia stare bene te e gli altri: ti accolgono con un sorriso e con lacrime di felicità. L’unica parte per me negativa è che questi anziani parlano solo friulano e mi è un po’ difficile rispondere, soprattutto quando mi chiedono di chi sono figlia. Allora solitamente rispondo facendo riferimento a qualche loro conoscenza e me la cavo. Dietro la confezione del lavoretto abbiamo poi messo una frase del papa: “ll Natale di solito è una festa rumorosa: ci farebbe bene un po’ di silenzio per ascoltare la voce dell’Amore. Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima”. Questa è stata la gemma di E. (classe quinta).
Per un po’ di anni ho fatto volontariato in casa di riposo e una delle cose che ricordo meglio è il modo con cui quegli anziani attendevano le due ore di visita del sabato pomeriggio e devo dire che ho ricevuto molto da quelle persone, a inverare la frase di Seneca: “Ovunque vi sia un essere umano, vi è possibilità per la gentilezza”.

Gemme n° 384

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La mia gemma è un lavoretto di carta datomi sabato scorso da un bimbo di 10 anni a cui faccio catechismo: si è instaurato un rapporto profondo e mi colpisce la sua gentilezza nei confronti degli altri, cosa che non riscontro frequentemente in altre persone”. Questa è stata la gemma di C. (classe quarta).
Mi sento di dare ragione a C. riguardo alla scarsa presenza della gentilezza nella società contemporanea, tuttavia voglio riportare qui le frasi di due grandi rappresentanti religiosi contemporanei:
Tre parole chiave: chiediamo “permesso” per non essere invadenti;
diciamo “grazie” per l’amore, quante volte al giorno dici grazie a tua moglie e tu a tuo marito, quanti giorni passano senza dire grazie;
e l’ultima, “scusa”: tutti sbagliamo e a volte qualcuno si offende nella famiglia e nel matrimonio, e alcune volte volano i piatti, si dicono parole forti, ma il mio consiglio è non finire la giornata senza fare la pace, la pace si rifà ogni giorno in famiglia, e chiedendo scusa si ricomincia di nuovo.
Permesso, grazie, scusa” (papa Francesco)
La felicità non può nascere dalla rabbia o dall’odio. Nessuno dice: “Oggi sono felice perché stamattina mi sono arrabbiato assai”. Al contrario, la gente si sente a disagio e dice: “Oggi non sono contento perché stamattina ho perso le staffe”. Tramite la gentilezza, tanto al livello personale, quanto a livello nazionale e internazionale, col rispetto reciproco e la reciproca comprensione, otterremo la pace, unitamente a una genuina soddisfazione.” (Tenzin Gyatzo, XIV Dalai Lama)

Gemme n° 378

signora

In questa foto sono io da piccola insieme ad una amica dei miei: lei per me è stata come una nonna. Non mi ricordo benissimo di lei perché è scomparsa quando io avevo 6 anni e gli ultimi 2 li ha passati in ospedale. Ricordo però che mi viziava un sacco cercando di comprarmi qualsiasi cosa durante i viaggi; non mi faceva mai mancare le sue torte (quasi ogni giorno). Stavo bene con lei e mi è sempre stata accanto. Mi regalava bambole, piccoli gioielli o smalti che adoravo. Questo è il mio ricordo per lei”. Ecco la gemma di N. (classe seconda).
Ultimamente diversi studenti stanno portando come gemma delle persone che hanno fatto loro del bene. Lo trovo bello e penso sia significativo il fatto che l’impronta di queste persone sia ben segnata nella nostra memoria. Mi ricorda un po’ quella frase che invita a scrivere sulla sabbia i torti che subiamo e a incidere sul marmo ciò che di bello ci accade.