Tensioni solo asiatiche?

Stamattina mi è stata chiesta qualche informazione sulla questione nordcoreana. Metto dei link che mi sembrano utili, al di là di tutti i quotidiani noti. Andando su Limes e cercando come tag Corea Nord si ottiene questo; la stessa operazione su Rainews24 porta qui; su Linkiesta non ho trovato il tag specifico ma uno sull’Asia i cui primi risultati sono comunque dedicati alla questione. Invece questa è una mappa della Cnn sulle armi nucleari. All’argomento è dedicata la copertina del nuovo numero di Internazionale. Qui c’è il materiale di Eurasia. Qui quello di Notizie Geopolitiche. Mi sembra sufficiente.NK Nuclear Sites Map.jpg

Il puzzo della brillantina

Ha 15 anni e frequenta il liceo Gozzano. Scrive questo articolo, da cui promanano una passione travolgente e una rabbia contro noia, apatia e indifferenza: lo pubblica sul giornale della scuola. E’ il 1942. Domani, se mi ricordo, vi dico chi è 😉

“Un turbine caotico, vorticoso che si abbatte sulla terra tutto distruggendo nella sua furia irresistibile, istituzioni, ideali, posizioni di fortuna che vengono completamente sconvolte. Un succedersi continuo di avvenimenti, un perenne capovolgimento di situazioni. Ecco le caratteristiche del momento che viviamo.

chagall.jpgMomento storico paragonabile a pochi, forse a nessuno nella storia dell’umanità e destinato ad avere ripercussioni storiche, politiche e sociali non limitate a un breve spazio né per poco tempo. Questo è un aspetto del nostro tempo, ma ve n’è un altro non meno consolante, ed è precisamente l’abbozzolarsi di alcuni, purtroppo anche giovani, nel loro involucro meschino coperto di muffa e di polvere, degnando di uno sguardo supremamente passivo gli avvenimenti che stanno cambiando la faccia del mondo. È precisamente il rinchiudersi in una tana maleodorante di brillantina e tabacco. È precisamente l’osservare dalla finestra ciò che succede, pronti a rinchiuderla e a sbarrarla alla prima corrente d’aria un po’ forte. E non sanno questi tali che da un momento all’altro il bozzolo verrà schiacciato, che nella tana buia e profonda penetrerà accecante la folgore della realtà quotidiana.

Non mi venite a dire che voi sapete dov’è il Sangro, dove si trova Isernia, che sapete la distanza tra Krivoj Rog e il Bug e il vero accento dei nomi dei generali russi. Non mi venite a dire che conoscete il numero dei motori del nuovo apparecchio tedesco né pronunciatemi il nome esotico di un’isola del Pacifico. Tutto questo non basta, si può far così ed esser più morti che mai nel vivere questo momento storico, più inerti dell’operaio che non sa tante cose ma agisce sul serio per strappare la fabbrica al padrone, più inerti dell’uomo della strada che dice Reic ma si prepara a pescare dal torbido un posto che non sia tra gli ultimi della società futura. Perché il domani, nero e pauroso come una notte senza luna, sarà di chi saprà prenderselo, di chi si troverà con le armi in mano per lottare, anche duramente, contro tutto e contro tutti per il trionfo di una causa di giustizia. Domani emergeranno dalla massa quelli che avranno una base solida, una formazione intellettuale e morale sicura. Perché ognuno dovrà crearsi da sé il suo avvenire, faticosamente, pezzo per pezzo, con tenacia e sacrificio; riuscirà meglio chi sotto al lavoro e al sacrificio abbia già saputo piegare le spalle e incurvare le gambe. Noia, apatia, indifferenza, peggio che mai esasperazione contro il nostro dovere sono un delitto contro noi stessi. Ottimismo facilone e pessimismo astenico sono uno scavarci la fossa sotto i piedi. Esigenze anacronistiche sono un coprirci di ridicolo. Ho chiesto a un giovanotto impomatato perché leggesse tanti romanzi: «Evado – mi disse con sussiego – dalla realtà quotidiana». Allora ho avuto un fremito e ho rimpianto di non essere un violento, del resto il puzzo della brillantina mi faceva schifo.”

No, dai, scherzavo, chi vuol sapere di chi si tratta può andare qui.