“Quest’anno vorrei portare come gemma la collana con il mio nome che mi ha regalato la mia ex migliore amica delle medie in seconda. Questa collana l’aveva fatta lei, uguale per tutte e due: sulla mia aveva scritto Vunni e sulla sua Guga perché era il soprannome che lei aveva dato ad entrambe. Era fatta da un materiale simile alla madreperla a forma di cuore legata a un laccio di cuoio. L’aveva fatta durante un suo viaggio in Serbia. Quando mel’ha consegnata mi ha detto una frase che mi é rimasta impressa e non riuscirò mai a cancellare: “Vunni adesso che abbiamo queste collane uguali non ci dimenticheremo mai l’una dell’altra perché abbiamo l’una il cuore dell’altra”. Però la vita ha voluto separarci, infatti lei è andata a vivere in Serbia e ci siamo perse di vista, ma nonostante tutto ho sempre tenuto al collo la collana finché non si è rotta e ora la conservo sul mio comodino” (V. classe seconda).
“Osservando le persone che mi circondano, mi sono fermata a riflettere su quanto siano preziose le persone che mi sono sempre accanto e di quanto io ne sia grata, ogni giorno. Eppure, guardando più da vicino, ho notato una piccola stella che, fin dal primo momento, è stata al mio fianco in ogni situazione, senza mai farmi sentire sola. Quella stella si chiama A., ed è mia cugina. È sempre stata lì per me, supportandomi in ogni circostanza e sopportandomi anche nei miei momenti più difficili. Con lei ho condiviso risate, segreti e sogni, ma anche paure e sfide. A. non è solo una cugina, ma una sorella, la mia migliore amica, la persona che sa sempre come farmi sentire meglio, la mia compagna di avventure. Nonostante la distanza che ci separa, nemmeno i continenti che ci tengono lontane sono riusciti a spezzare il nostro legame. Ogni estate, ogni Natale, ogni piccolo momento che trascorriamo insieme riesce a tirare fuori la parte migliore di me. E anche quando la mia parte più fragile si fa vedere, lei è sempre lì, pronta a sostenermi senza mai giudicare, con una pazienza che solo lei sa avere. È stata la mia sorella maggiore, quella su cui ho sempre potuto contare, e ogni giorno la ammiro sempre di più. Anche se quest’anno compirà 18 anni e diventerà adulta, per me rimarrà per sempre la mia cuginetta, quella che porto sempre nel cuore e di cui parlo con orgoglio a tutti, e per cui conto i giorni che mancano all’estate, con la certezza che non importa quanto tempo passi, il nostro legame non cambierà mai. Una delle cose che più mi fanno sorridere di lei è che, come dice la canzone, Why everybody so serious? Perché con A. non posso fare a meno di ridere e scherzare sempre. Non importa quanto la vita possa essere complicata o seria, con lei ogni momento diventa un’occasione per divertirci, per essere spensierate come due bambine. Avrei potuto dedicarle una di quelle canzoni sdolcinate, piene di parole dolci e romantiche, ma sono sicura che non sarebbe stato giusto. A. non è solo una persona con cui condividere momenti teneri e riflessivi, ma è anche la mia compagna di risate, la persona con cui posso essere completamente me stessa, senza filtri o convenzioni. Con lei, non c’è bisogno di frasi melense o gesti eccessivamente dolci. Ho scelto invece questa canzone, Pricetag, poiché l’abbiamo cantata a squarciagola quest’estate, mentre andavamo in vacanza, e in quel momento è come se il tempo si fosse fermato. Siamo tornate due bambine che si divertono senza pensieri, con il cuore leggero e mille idee in testa. È questo che amo di più: con lei, anche nei momenti più ordinari, tutto diventa speciale, perché insieme ci sentiamo invincibili. A. è la mia stella, quella che rende ogni giorno migliore, quella che è sempre stata al mio fianco, in ogni momento della mia vita, e per tutto questo le sono immensamente grata”. (V. classe seconda).
“Come gemma ho scelto la mia ragazza, E. Posso iniziare col dire che è la persona più importante per me: da quando eravamo amici fino ad ora, c’è sempre stata una sintonia inspiegabile tra me e lei, anche se siamo piccoli e stiamo insieme da quasi 8 mesi, rimarrà per sempre una delle persone più importanti della mia vita e avrà per sempre un posto speciale dentro di me. Mi ha aiutato molto a maturare e migliorare come persona, lei è una delle poche persone della mia vita che ha sempre cercato di far uscire la parte migliore di me e ci è sempre riuscita. I miei “giorni no”, con lei diventano migliori: riesce sempre in qualche modo a rendermi felice e a tirarmi su il morale. Nonostante tutti i problemi che abbiamo sempre avuto, siamo sempre riusciti a risolverli, non penso ci sia mai stato qualcosa a separarci; riuscire a farsi capire da una persona non è una cosa da poco e mi sento davvero fortunato ad averla nella mia vita. In questi 7 mesi di relazione e mesi di amicizia ne abbiamo passate molte, dalle più tristi alle più felici e non c’è un momento in cui ho pensato che lei fosse sbagliata per me. Quello che provo per lei non lo proverò per nessun’altra persona, ogni giorno cresciamo insieme e impariamo dai nostri sbagli. La amo più di ieri, ma meno di domani”. (C. classe terza).
“Per la mia prima gemma ho deciso di portare questa foto che ritrae me e la mia famiglia durante la Prima Comunione di mia sorella. La mia famiglia è molto importante per me, perché con loro passo la maggior parte del tempo e quindi mi conoscono molto bene. Mi piace molto passare il tempo in compagnia della mia famiglia, in vacanza ma anche stando semplicemente a casa insieme. Questa foto rappresenta molto bene quello che siamo ovvero una famiglia molto unita. Devo veramente tanto alla mia famiglia che mi fa sempre sorridere e non saprei veramente come fare senza di loro”. (L. classe prima).
“Come mia prima gemma, voglio portare mia sorella G. Oramai lei non è solo mia sorella, ma è anche la mia migliore amica perché qualcuno migliore di lei non esiste. Però il nostro rapporto non è sempre stato così; infatti, fino a 5 anni fa, lei era molto più scontrosa nei miei confronti, però crescendo, entrambe siamo cambiate e ora siamo inseparabili. Le cose che facciamo più spesso sono ridere e scherzare: cose banali? Probabilmente per molti sì, ma per me no. Ogni tanto penso: e se noi non avessimo il rapporto che c’è adesso tra di noi, sarei diversa? Beh, direi di sì, perché lei fa parte di me e della mia vita, quindi senza G., mi mancherebbe un pezzo. In conclusione spero che tutti abbiamo una persona come lei cosicché la vita la si possa vivere a colori” (G. classe prima).
“La mia gemma racconterà dello stretto legame che ho con mio cugino. Sin da piccoli siamo sempre stati assieme e ci siamo sempre aiutati a vicenda, anche se litigavamo spesso; ogni giorno andavamo insieme all’asilo o dai nostri nonni e ci divertivamo molto a giocare all’aperto. Mi è sempre stato vicino nei momenti più difficili, come quando ero ricoverato in ospedale e quasi ogni giorno mi veniva a trovare, facendomi divertire e tirandomi su il morale. Purtroppo adesso con i numerosi impegni che abbiamo non passiamo più molto tempo insieme, ma solitamente in estate ci vediamo molto di più, andando al centro estivo e stando anche in compagnia con dei nostri cari amici. Insomma potremmo stare mesi e mesi senza vederci, ma il nostro legame rimarrà sempre lo stesso” (M. classe prima).
“Quest’anno come gemma ho voluto portare la mia migliore amica, si chiama M. e ci siamo conosciute nel 2022 grazie alla pallavolo. Quando ho iniziato pallavolo lei era già nella squadra e io ero quella appena arrivata, io e M. ci stavamo stra-antipatiche da subito, finché non abbiamo notato entrambe quanto avevamo in comune e quanto stavamo bene in compagnia. È come se la conoscessi da sempre, come se, appena conosciuta, avessi capito che mi mancava un amicizia così, dove poter andare se stavo male o solo per parlarle di com’era la mia giornata. In campo io e lei eravamo sempre le più cariche e davamo forza a tutta la squadra nonostante le difficoltà in campo. Lei mi ha aiutato tantissimo in tutto, nei miei problemi e in tutto il resto. Purtroppo quest’anno non siamo più nella stessa squadra, ma comunque ci supportiamo l’un l’altra e lo faremo sempre. Penso sia una delle migliori persone che ho incontrato. È una di quelle persone senza filtri, che non finge di essere qualcuno che non è, e che ti dice le cose che sbagli, facendoti capire come migliorare e aiutarti, e riconosce quando sbaglia. Per me la sua famiglia è come una seconda casa, ho un bellissimo rapporto con i suoi genitori e la sua sorellina, difatti abbiamo passato tutte le vacanze insieme. Le voglio davvero un bene dell’anima” (V. classe seconda).
“Come gemma di religione, anche quest’anno, ero molto indecisa su chi portare; devo dire che erano molte le opzioni tra cui scegliere e che più mi rappresentassero, in particolare in questo periodo, ma, dopo un attimo di riflessione, scorrendo la galleria, non ci ho pensato due volte e ho deciso di parlare di lui, sì proprio del mio papà. Ho deciso di portare mio papà perché in primis io e lui abbiamo un rapporto davvero molto unito e speciale; ciò non significa che sia sempre facile da gestire e tantomeno da tutelare, ma penso che non ci sia essere maschile che mi possa amare quanto mi ama mio padre. Spesso il nostro rapporto, per quanto forte, come detto in precedenza, diventa a tratti altalenante proprio perché io sono la sua esatta copia al femminile: ho il suo stesso carattere, modo di fare e persino gli stessi difetti; ci capita dunque di scontrarci, litigare e non rivolgerci parola molto spesso e ciò che più mi ferisce è vedere che nel momento in cui mi vede star male a causa sua, è come se stesse male anche lui, e questo penso basti a descrivere il tipo di rapporto che abbiamo e le persone che siamo. Per me mio padre è davvero tutto, non è tipo di molte parole, ma al contrario è molto conciso e attento a ogni minimo dettaglio, è breve e sintetico in ciò che esprime ma fa captare a ognuno, sempre in qualche modo, il significato e l’obiettivo delle sue parole. Ho scelto proprio questa foto per la sua spontaneità: è indescrivibile come io mi senta protetta e sicura solo tra le sue braccia, perché so per certo che sono le uniche che non mi faranno mai del male e saranno pronte a sporgersi in qualsiasi momento per venirmi incontro. Anche se di spalle, penso si possa notare il mio sorriso, anzi la mia risata catturata in una foto, e il sorriso dolce e affettuoso di mio padre che sa di avere tra le braccia l’essere più prezioso della sua vita. Da papà ho imparato e imparo tuttora tanto sulla vita, sui comportamenti da tenere e da rispettare, sull’educazione, sulla quale non transige, ma soprattutto da papà ho imparato a coltivare le mie passioni, a saper fare dei sacrifici e vedere che solo con tanto impegno e dedizione si riesce a raggiungere ciò che si desidera; mio padre in particolare mi ha trasmesso l’amore, o meglio la fede per il calcio: fin da piccolissima infatti, non ha mai guardato un film delle principesse con me, anzi, mi ha sempre annoiato con le numerose partite di calcio tanto da avermi portata a seguire la sua squadra del cuore da quando era bambino: la Juventus. Proprio per questo, uno tra i ricordi più belli che mi porterò per sempre nel cuore è stato il giorno in cui mi ha portata per la prima volta all’Allianz Stadium, facendo sì che coronassimo insieme un nostro sogno”. (G. classe terza).
“Avere una sorella è come possedere una gemma che brilla di luce propria e illumina la tua vita. Mia sorella posso definirla come il mio riflesso nonostante siamo molto diverse; è una compagna di avventure che condivide insieme a me risate, ricordi e momenti tristi, di difficoltà. Anche se è più piccola di quattro anni, quando ho bisogno di conforto lei c’è sempre: sa ascoltare senza giudicare (alcune volte) e festeggia insieme a me ad ogni mia conquista. Capita di litigare per sciocchezze, poi però, a mente fredda, mi rendo conto che la sua presenza è fondamentale nella mia vita e senza di lei sarebbe tutto diverso, probabilmente più difficile. Sono grata e felice di avere una sorella come lei. Nonostante non possa sapere cosa ci riserverà il futuro spero che il nostro rapporto diventi sempre più forte ed unito e che sia una fonte di insegnamento e crescita reciproca”. (G. classe prima).
“Come gemma ho deciso di portare mio fratello G. Anche se ci stuzzichiamo ogni giorno da quando ne ho memoria, in realtà ci vogliamo molto bene e ci prendiamo cura l’uno dell’altra. Lui si preoccupa per me e mi protegge da qualunque cosa. Per fare un piccolo esempio: quando devo andare in stazione a Udine, poiché anche lui prende il treno, mi tiene aggiornata sulle eventuali persone che ritiene “malintenzionate” nei dintorni e mi consiglia sempre su che tragitto fare per tornare a casa. Se sono in un momento di crisi, perché non trovo una fermata o un treno, un bus (cosa che succede spesso) lui mi scrive sempre o a volte mi viene a prendere. So che queste azioni a qualcuno possono sembrare piccoli gesti, ma per me non lo sono… anzi, sono enormi”. (C. classe seconda).
“Quest’anno come gemma ho portato una foto della mia migliore amica. Molti potrebbero pensare che è una cosa banale o scontata ma per me non lo è affatto, né il fatto di portarla come gemma né la sua amicizia e penso che questa persona sia uno dei doni più grandi che la vita mi ha fatto. Già dal primo giorno in cui ci siamo conosciute io ho capito che non sarebbe stata un’amica come tutte le altre: con lei riuscivo a parlare di tutto e mi sono aperta fin da subito. È una di quelle persone di cui non ho mai temuto il giudizio ed è sempre stata per me un punto fermo qualora io ne avessi avuto bisogno, e io per lei. Diciamo che è una persona che da subito mi ha colpito: non solo il fatto che avevamo lo stesso umorismo e che ci capivamo estremamente bene, ma anche il fatto che ogni volta che cercavo in lei qualcuno da cui essere consolato riusciva a farmi sentire rassicurata anche dicendomi quello che avevo bisogno di sentire e non quello che avrei voluto sentire. Con lei condivido un’immensità di ricordi e ormai la considero una parte di me. Posso dire con certezza che la nostra amicizia è un’amicizia vera poiché non sento di non essere nessuno senza di lei ma sento che arricchisce ogni giorno la mia vita e la rende meno pesante” (B. classe terza).
“Come gemma quest’anno ho deciso di portare le mie migliori amiche: G., R., F. e B. Se dovessi descrivere la mia vita senza di loro, sarebbe come un cielo senza stelle. Ognuna di loro è unica e speciale, ed insieme formiamo un piccolo mondo che mi rende davvero felice e spensierata. R. è il mio raggio di sole, ogni volta che sono in difficoltà sa esattamente come aiutarmi e se sono triste riesce a tirarmi su di morale anche solo con una parola. B. e F. invece sono due ragazze con cui non avrei mai pensato di legare perché mi sembravano tanto diverse da me, invece in poco tempo siamo diventate a dir poco inseparabili. Ogni volta che siamo insieme, i brutti pensieri scompaiono e anche se ogni volta che andiamo al mc donald (che ormai noi definiamo casa nostra) mi chiedono di offrirgli qualcosa gli voglio un bene indescrivibile. E poi c’è la mia G. G. è la mia roccia, è sempre quella che sa darmi il consiglio giusto, anche quando non so nemmeno io cosa voglio. La sua pazienza e il suo modo di ascoltare mi fanno sentire accolta e compresa e soprattutto con lei non mi sento mai né sbagliata né tanto meno giudicata. Abbiamo una bellissima intesa e quando siamo insieme ci basta un solo sguardo per capirci. Insieme, siamo un mix perfetto di personalità, punti di vista e di energie. Loro sono il mio supporto, la mia forza e la mia gioia. Ogni risata, ogni confidenza e ogni avventura che condividiamo è un pezzo di felicità che mi accompagnerà per sempre.” (A. classe seconda).
“Quest’anno ho deciso di portare come gemma questi calzetti antiscivolo. Me li ha regalati mia nonna paterna e li ha regalati anche a mio fratello e ai miei cugini. Ce li ha comprati perché aveva paura che scivolassimo mentre giocavamo ad acchiapparella e a nascondino dentro la sua casa in quanto ha un pavimento molto scivoloso. Questi calzetti mi ricordano molto i nostri pomeriggi passati a divertirci giocando a questi due giochi, ci giochiamo ancora oggi nonostante la nostra età . Ho deciso di portarli anche perché dall’anno prossimo non sarà più la stessa cosa in quanto mio cugino e mio fratello andranno via di casa per frequentare l’università e quindi di questi pomeriggi non ce ne saranno più di tanti come prima, ma nonostante ciò e i nostri anni sono sicura che ci giocheremo ancora e ancora in quanto quando stiamo assieme ritorniamo sempre piccoli e questa a parer mio è la cosa più bella al mondo” (E. classe seconda).
“Per la mia gemma ho deciso di portare cinque persone che per me sono fondamentali. Ci siamo conosciute in momenti diversi, ma oggi siamo un gruppo super unito. C’è S., la bionda del gruppo anche se questo non la rispecchia, probabilmente è la più organizzata di tutte. Quando c’è da prenotare il sushi chiama sempre lei. Poi c’è E., la “terrona” del gruppo, se c’è da litigare lei parte in siciliano e non si ferma finché non le danno ragione. C’è anche E., che a volte esagera parlandoci dei suoi malesseri del mare, ma quando si tratta di fare festa, è sempre lei a offrire casa. Poi c’è K., la più dolce e paziente: è quella che riesce sempre a mantenere la calma e a fare in modo che il gruppo resti sereno, anche nei momenti più caotici. Infine, c’è A., che quando parte una canzone rumena, ci prende per mano e subito iniziamo a ballare in cerchio. Siamo tutte diverse, ognuna con la sua personalità e il suo carattere, ma insieme moriamo sempre dalle risate. Ogni volta che usciamo a S. o andiamo a una festa, è sempre un’avventura. Succedono cose strane, ma ci divertiamo un sacco, e quella sensazione di pazzia è una delle cose che rende speciali questi momenti. A proposito di feste, ho scelto di rappresentare il mio gruppo con una canzone. In generale partiamo sempre con il Pagante ma quella che ci gasa di più è sicuramente Settimana bianca: ogni volta che parte questa canzone, in qualsiasi posto ci troviamo, ci guardiamo negli occhi e cominciamo a cantarla a squarciagola. Per concludere, spero che questa amicizia possa durare per sempre, perché, a prescindere da tutto, le mie amiche sono una parte fondamentale di me”. (C. classe seconda).
“Ci sono amici e amici. E poi ci sono quelli che sono come fratelli. Non che uno non bastasse, anzi, è più che sufficiente, ma fratelli nel senso di cresciuti assieme. Tutto cominciò quando mia madre conobbe F., ancora oggi la sua migliore amica. Sono cresciute assieme, condividendo esperienze e molto altro. Poi nel 2006, quando mia madre è venuta a vivere in Friuli, sono nato io. L’anno dopo è nato il primo figlio di F., M. L’anno dopo ancora nasce il secondo figlio di F., P. E infine nel 2009 nasce mio fratello D. Quattro maschi, due a testa, tutti nati in scala, per due amiche che sono come sorelle… mi è sempre piaciuto immaginare se fossimo stati quattro fratelli. Ma penso che non ci sopporteremmo, e inoltre, il fatto di vivere in due regioni diverse, rende il tutto più bello e più unico quando ci incontriamo. Siamo quattro personalità completamente diverse, ma ci completiamo a vicenda. E forse, proprio il fatto che siamo così differenti, dal carattere aperto e socievole di M. a quello più timido di mio fratello, dal mio senso pratico al senso logico di P. “il piccolo genio”, rende il nostro legame speciale”. (L. classe quinta).
“Come gemma di quest’anno ho deciso di portare un ciondolo del mio bracciale Pandora che mi è stato regalato per il mio scorso compleanno da due delle mie amiche più strette, G. e G. Il charm rappresenta infatti un cuore più grande che ne racchiude altri 3 più piccoli come noi 3. Dopo 3 anni che le conosco ho capito che per me sono indispensabili e penso sia la cosa migliore che il liceo possa avermi regalato: sono per me come delle sorelle, per me ci sono sempre e con loro non provo vergogna a dire nulla, a esprimere quello che penso e dire le mie confidenze, insomma tra di noi non ci sono filtri! Abbiamo dei caratteri per certi tratti identici e per altri diversi ma che si compensano e, a differenza di cosa si possa pensare di un trio, non sono mai stata esclusa nonostante io obiettivamente sono quella tra le 3 che abita più lontano e che, nel tempo libero, non gioca nella loro squadra. Penso che questi 3 anni senza di loro sarebbero stati quasi impossibili e probabilmente, neanche tramite questa gemma, sono riuscita a trasmettere quanto io voglia loro bene e quanto loro siano essenziali nella mia vita, ma posso dire di aver capito quando si dice “al liceo potresti conosci le persone che dopo rimangono tutta la vita” perché è esattamente quello che mi è successo e spero che la nostra amicizia veramente continui nonostante ogni condizione e distanza”. (A. classe terza).
“Queste due ragazze sono le due mie migliori amiche. Ci conosciamo praticamente da quando siamo nate, perché viviamo nello stesso condominio. Loro sono come delle sorelle per me, ci aiutiamo a vicenda dandoci consigli. Io sono più grande di loro e mi piace dar loro consigli per aiutarle. Loro sono importantissime per me e non riesco ad immaginare la mia vita senza di loro” (E. classe quarta).
“La mia gemma è mia sorella e spiegare il perché tramite delle banali parole è assai riduttivo. Conosco tante persone, ma nessuna di loro è come mia sorella. Ne conosco tante ma nessuna è capace di farmi ridere come fa lei. Capita, che quando ho paura, sia lei a darmi coraggio, poiché è l’unica a credere in me più di quanto lo faccia io. Succede che quando mi sento sola, sia lei l’unica a farmi sentire speciale, come la Rosa per il Piccolo Principe. Mia sorella, come lui, è capace di coltivare rose e nutrirle d’amore. Voglio bene a molte persone, ma è a mia sorella che penso quando viaggio da sola e immagino di poter condividere con lei quello che io vedo. Era lei che ho chiamato al telefono quando, due anni fa, guardavo l’oceano dalle scogliere in Irlanda. La penso durante i viaggi perché solitamente è lei a fornire le ordinate di cui necessito quando mi sento persa. Mia sorella è la parte razionale che da sola mi manca, è la parola di cui necessito nei momenti difficili ed è sempre lei il coraggio che alle volte mi manca”. (E. classe quinta).
“Per quanto mi riguarda, scegliere la gemma di quest’anno è stato più che semplice, e chiunque mi conosce sa già di chi parlerò: voglio parlare di due persone molto importanti per me. La prima persona si chiama G. È sicuramente l’amico più stretto che ho, e anche se è di giù, gli parlo ogni giorno. Gli voglio un mondo di bene, ed è stata l’unica persona per cui ho pianto a dirotto la sera prima di tornare a Udine da Napoli. Lo considero realmente come un fratello, ho iniziato a stringere con lui negli ultimi due anni, perché era amico di mio fratello, e abbiamo iniziato a conoscerci sempre di più diventando come due fratelli. Mentre ero giù, ho passato tutti i giorni a casa sua, e siamo andati dappertutto insieme, creando dei ricordi praticamente indimenticabili. Io ci sono sempre per lui e lui per me e spero che questo rapporto realmente stretto e confidenziale non possa mai finire.
La seconda persona di cui vorrei parlare è una persona altrettanto speciale per me, la mia ragazza F. L’ho conosciuta solamente tre giorni prima della fine della scuola, perché mia sorella la seguiva su Instagram, e ho deciso di seguirla anche io. La notte tra il 7 e l’8 giugno, ho parlato con lei tutta la notte fino alle due e svegliandomi solamente alle 6:30, e andando a scuola. Io la vedevo ogni giorno nel bus, e conoscerla mi ha stranito inizialmente. Abbiamo iniziato a parlare tanto, ogni giorno per tutta la giornata ed anche la notte; mentre parlavamo in chat, io avevo capito che qualcosa si smuoveva. Poi ho deciso di chiederle di uscire, e organizzare un’uscita mi sembrava quasi impossibile, ma poi mi è saltato in mente che, abitando abbastanza vicini, potevamo incontrarci in un parco molto piccolo vicino casa. Il 15 giugno abbiamo deciso di incontrarci. Sono arrivato 5 minuti in ritardo, per paura che i miei genitori scoprissero che fossi uscito con una ragazza, e lo sapeva solo mia sorella. Quel giorno stesso ho deciso di baciarla, e finalmente di fidanzarci. Quella sera stessa è tornata mia sorella che mi ha urlato qualche insulto perché non bisogna baciare al primo appuntamento. Oggi sono tre mesi e mezzo che stiamo insieme e il quindici ottobre saranno quattro mesi. Sono veramente grato di averla conosciuta e certamente la amo, quindi sento una effettiva connessione che va oltre qualunque barriera, ma soprattutto le voglio bene, quindi spero tutto il meglio per lei. Spero che a scuola oppure nelle amicizie, in famiglia, possa andare tutto bene, che non ci siano problemi, anche perché sono molto empatico con le persone a cui voglio bene, e specialmente con lei, con una ragazza che tre mesi fa solo guardavo e ne parlavo come se fosse antipatica e come se mi vedesse come un matto, mentre invece anche lei parlava di me e probabilmente credeva che pensassi lo stesso”. (D. classe seconda)
“Come gemma ho deciso di portare un’amicizia. Ho scelto di non portare qualcosa di materiale che la rappresentasse perché penso che nessun oggetto possa spiegare appieno il valore di questo rapporto, che è per me uno dei più speciali. Parlo di un’amicizia che ho con un amico con cui ho legato tantissimo fin da subito pur conoscendoci da solo circa un anno. Ho deciso di presentare questa amicizia in particolare perché penso che sia supportata da una connessione molto forte e diversa da quella che si è creata in altri rapporti con persone che magari invece conosco da anni. Riusciamo sempre a comprenderci al massimo e ci offriamo sempre aiuto e supporto a vicenda soprattutto nel momento del bisogno, in cui non ci facciamo nessun problema a chiamare l’altro per consigli e rassicurazioni. Mi sento, infatti, sempre libera di raccontargli tutto senza la paura di venire giudicata. Inoltre, la nostra amicizia è per me una delle più importanti proprio perché senza di lui non sarei riuscita a superare quello che definirei il periodo più basso della mia vita, perciò gli sarò per sempre grata di esserci stato e di aver avuto pazienza con me” (M. classe terza).