Gemma n° 2224

“Ho deciso di portare come gemma il libro Io uccido di Giorgio Faletti. Ho letto questo libro l’anno scorso e mi ha davvero colpita. Nonostante il titolo sia così forte, mi ha in realtà colpita in senso positivo. La storia verte sull’avvenimento di alcuni omicidi ambientati a Montecarlo, e quindi della psicologia dietro l’assassino e tutti gli altri aspetti legati alle indagini. Quello su cui però mi soffermo è che, a parte il fatto di essermi ritrovata travolta e immersa nella storia, mi sono anche rivista dal punto di vista dello scrittore: nello specifico, la visione che lo scrittore ha della singola persona che poi compone la società. Questo aspetto mi ha emozionata nel primo paragrafo del libro, che appunto apre il sipario della storia.
L’uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l’impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili.
A volte la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire che l’unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia. Tutto intorno è un continuo inseguirsi di facce e ombre e voci, persone che non si pongono nemmeno la domanda e accettano passivamente una vita senza risposte per la noia o il dolore del viaggio, accontentandosi di spedire qualche stupida cartolina ogni tanto.

(E. classe terza)

Gemma n° 2218

“Come gemma ho portato questo libro che ho letto quest’estate: contiene 20 storie che parlano della vita vittoriana. Anche se sono storie non positive in quanto raccontano lati oscuri di quel periodo, per me è importante perché adoro l’epoca vittoriana e perché l’ho letto durante un brutto periodo e mi ha aiutata a distrarmi” (V. classe seconda).

Gemma n° 2018

“Ho portato un libro, Il piccolo principe, il primo libro che ho letto. Non ricordo se mi sia stato regalato dai miei genitori o da loro amici; ero in II elementare. All’inizio non volevo leggerlo, lo trovavo complicato, però mia mamma me l’ha fatto leggere anche per abituarmi alla lettura ad alta voce. Lo leggevo quando eravamo insieme e mi faceva leggere talvolta 10 pagine, talvolta 5. Quando l’ho finito ho iniziato a leggere anche altri libri e questo mi ha aperto al mondo della lettura e della scrittura: ora sono le cose che mi piace di più fare. Da quel momento in poi ho sempre amato leggere e scrivere, sono piena di libri e mi trovo bene a scrivere. Per questo devo ringraziare i miei genitori che mi hanno trasmesso questa passione: oggi troppi giovani guardano solo serie tv o giocano sullo smartphone senza mai toccare un libro e ciò non è positivo, si perde tanto e la mente non si apre”.

Commento la gemma di K. (classe seconda) con una frase di Marcel Proust: “Quando la lettura è per noi l’iniziatrice le cui magiche chiavi ci aprono al fondo di noi stessi quelle porte che noi non avremmo mai saputo aprire, allora la sua funzione nella nostra vita è salutare”.

Gemma n° 1988

“Ho portato questo libro, Piccole donne di Louisa May Alcott, perché è uno dei miei preferiti ed è quello che mi ha portato alla passione per la lettura, una parte molto importante di me. Quando sono triste o ho dei momenti bui, mi metto a leggere perché riesco a mettere per un attimo da parte la mia vita e a viverne un’altra. Il libro poi tratta di argomenti molto importanti, come la situazione della donna e la sua emancipazione. Ogni volta che lo vedo penso alla prima volta che ho cominciato a leggere e ciò mi dà felicità”.

Che fortunata N. (classe prima)! Io non ricordo il mio primo libro; ricordo il primo libro della consapevolezza. Cosa intendo? Non ero un gran lettore, alle medie e ai primi anni del liceo, mia mamma mi scongiurava di leggere qualcosa e io rispondevo a suon di pagine di Guerin Sportivo e Super Basket… La cosa, chissà perché, non le dava soddisfazione. Ma in 3a liceo il mio prof di disegno e storia dell’arte, Daniele Bucchini, mi consigliò I pilastri della terra. Da lì in poi la corsa non si è mai fermata e ha fatto della lettura una delle mie più grandi passioni.

Prof, ma dove si informa?

Inizio pubblicando un post di Francesco Costa su Instagram, giornalista che seguo.

Quindi Instagram non può certamente essere l’unica fonte. Ad ogni modo lì seguo IlPost (cui sono anche abbonato, il che mi dà modo di ascoltare ogni giorno il podcast Morning di Francesco Costa, riservato appunto agli abbonati; loro è anche il podcast Politics, generalmente di politica italiana ma la cui ultima puntata è sulla crisi russo-ucraina), Will (seguo anche i loro podcast Globally e Actually, il primo sulla geopolitica e il secondo sui grandi cambiamenti e le innovazioni; loro è anche Tiranny, podcast satirico e pungente sui moderni tiranni), Parliamodimafia (che ovviamente parla di mafia ma che in questi giorni sta dando molte informazioni sull’Ucraina), Cecilia Sala (giornalista de Il Foglio, tra l’altro arrivata venerdì 25 in Ucraina) che cura anche il podcast Stories (appuntamento giornaliero sugli esteri), il che mi introduce alla galassia di Choramedia (hanno tante produzioni di podcast su tantissimi temi, dalla politica italiana all’Europa, dal Libano alle voci della Costa Concordia, dall’anoressia alla speranza), Daniele Raineri (giornalista de Il Foglio).

Uscendo da Instagram e dai Podcast e tralasciando sia i siti dei quotidiani e degli altri giornali online (troppi con il paywall che ti blocca dopo 3-5 articoli) sia twitter (sarebbero troppi da citare, ho una lista con 50 giornalisti circa di qualsiasi collocazione politica), visito:

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)

Insideover (temi esteri)

Formiche (temi vari)

Atlante (sezione di Treccani dedicata alla geopolitica, ma consiglio la visita anche alle altre sezioni)

Limes (geopolitica, molti articoli riservati agli abbonati come me eheheh)

Ilcaffegeopolitico (direi che il nome parli da sé)

Asianews (agenzia di informazione missionaria)

Osservatorio Balcani e Caucaso e Transeuropa (si occupa di sud-est Europa, Turchia e Caucaso)

AGI (agenzia di stampa)

Linkiesta (temi vari)

Lavialibera (rivista e sito dell’associazione Libera su temi delle mafie ma non solo: anche qui diversi articoli riservati agli abbonati come me eheheh)

Confronti (rivista che tratta temi di religioni, politica e società: anche qui diversi articoli riservati agli abbonati come me eheheh)

Nigrizia (rivista di notizie e approfondimenti che arrivano dall’Africa tramite i missionari comboniani: vale la pena se ci si abbona come me eheheh)

Rocca (rivista della Pro Civitate Christiana impegnata per la pace, i diritti umani, la democrazia, la nonviolenza, la giustizia. Anche qui però vale la pena se ci si abbona come me eheheh)

La rivista de Il Mulino (approfondimenti su vari temi).

Sono anche abbonato a La civiltà cattolica ma sono pochi gli articoli gratuiti on line.Infine Valigiablu (punta a spiegare e contestualizzare i temi critici al centro del dibattito pubblico); da loro prendo questa immagine con cui chiudo, dei consigli per seguire le notizie in modo responsabile. Avrò sicuramente dimenticato qualcosa, pazienza…

L’assenza di libri

Ho passato diverse ore delle ultime settimane a maneggiare i miei libri. Una delle mie librerie ha ceduto e mi sono ritrovato a dover riorganizzare spazi e ordini. Sono anche emersi tre libri che devo restituire ai legittimi proprietari. Da uno di essi voglio fissare, qui sul blog, un passaggio che calza a pennello. E’ tratto da “Il giardino di Amelia” della scrittrice cilena Marcela Serrano:
Più tardi mi raccontò nei dettagli una punizione di cui aveva letto in un romanzo inglese. Il criminale viene rinchiuso in una stanza lussuosissima, con tutte le comodità possibili e immaginabili, per cui all’inizio non gli sembra neanche di stare in prigione, ma poi si rende conto che nonostante il cibo fantastico, le coppe d’oro e le lenzuola di lino, nella stanza c’è un movimento quasi impercettibile: le pareti si avvicinano piano piano e capisce che quando lo spazio tra i muri si ridurrà al minimo, quel movimento inesorabile lo schiaccerà, uccidendolo.
Puoi interpretarlo così, mi disse: lo spazio è l’intelligenza e le pareti che si avvicinano sono l’assenza di libri.

(Marcela Serrano, Il giardino di Amelia, Feltrinelli, 2016, p.39)

Gemma n° 1766

“Volevo parlare di mia zia, venuta a mancare tre settimane fa. Ero molto legato a mia zia, anzi mia prozia in quanto era la sorella del nonno: ha avuto un tumore ed è successo quel che è successo. Un rapporto molto profondo ci univa: da piccolo passavo molto tempo con i nonni perché i miei lavoravano e mia zia abitava a Venezia ma quando ci veniva a trovare era sempre una grande festa. Stare con lei e passare del tempo con lei era bello e mi manca tanto. Mi ha trasmesso una grande passione, quella per la montagna e mi ha regalato uno dei miei primi libri. Avevo pochi mesi e lei mi ha dato questo libro sulle Dolomiti: da piccolo lo sfogliavo spesso guardando le foto e poi ho iniziato a leggerlo. Il libro racchiude anche la passione che lei aveva per la lettura e anche quella mi è stata trasmessa in gran parte da lei perché mi piace tantissimo leggere. Durante le vacanze estive lei e i nonni passavano uno o due mesi in montagna in Austria o in Alto Adige. Io spesso facevo una, due o anche tre settimane con loro: era bello, ero felice con lei. Ecco, volevo parlare di questo perché non voglio dimenticare quello che ho passato con lei in questi anni”.

Questa la gemma di R. (classe seconda). Mi ha fatto fare un tuffo nel passato, gliel’ho detto anche in classe. Il ricordo è andato ad una mia prozia, con la quale ho passato numerose sere della mia infanzia, quando i miei, per vari impegni uscivano e mi lasciavano alla sua custodia (non sempre vigile: erano più le volte che si addormentava che quelle in cui restava sveglia). Quando ero al liceo e lei era ormai ammalata le avevo dedicato delle parole che oggi sono andato a rispolverare:
“Occhi chiusi dalla pesantezza degli anni, mani tremanti che non appena toccano le mie trovano pace e si calmano, grande dolore nel cuore che trova sollievo solo nel sonno, un sonno profondo e rumoroso. Non lasciarti andare, zia: ricordi? Ero piccolo e con te salivo e scendevo le scale della scuola, giocavo a carte e ti imbrogliavo: non sapevi giocare, ma per te il mio divertimento era più importante. Mi portavi a messa con te la domenica nel quinto banco a destra. Scherzavi con me: ti lasciavi suonare quel curioso neo che hai ancora sulla fronte raggrinzita. La sera venivi a farmi compagnia quando ero a casa da solo e se ero malato, volevi starmi vicino. Mi chiamavi a casa tua per riempirmi le mani di caramelle, e a Natale e Pasqua, sotto il piatto, ci mettevi sempre le tue 20.000 lire in quella anonima busta bianca. Grazie di tutto, zia: ma non lasciarti andare, perché ti voglio bene”. Hai ragione R.! Mantenere le persone nei ricordi, parlare di loro, scrivere di loro fa sì che non siano dimenticate.

Gemme n° 349

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Ho letto questo libro in estate: non leggo molti libri, ma quando leggo mi faccio prendere subito dalle vicende narrate. Qui ci sono 4 protagonisti principali, e vengono affrontati temi filosofici e varie riflessioni; numerose frasi fanno riflettere sull’amore e sull’esistenza. Mi fa piacere anche rileggerne alcune”. Questa la gemma di B. (classe terza).
Non ha letto alcuna citazione B. Allora ne scrivo una io, a commento della gemma: “È un amore disinteressato: Tereza non vuole nulla da Karenin. Non vuole nemmeno l’amore. Non si è mai posta quelle domande che torturano le coppie umane: mi ama? Ha mai amato qualcuna più di me? Mi ama più di quanto lo ami io? Forse tutte queste domande rivolte all’amore, che lo misurano, lo indagano, lo esaminano, lo sottopongono a interrogatorio, riescono anche a distruggerlo sul nascere. Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa (l’amore) dell’altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.”

Gemme n° 152

cio-che-inferno-non-e-900Ho portato il libro “Ciò che inferno non è”; l’ho appena iniziato, quindi non posso emettere un giudizio. E’ che non prendevo in mano un libro dalla terza media, mentre questo mi ha catturato immediatamente. Questo non è gran periodo per me, tuttavia attraverso quest’opera «vedo meglio»”. Queste sono state le parole di B. (classe seconda).
Amo leggere ed è una gioia sentire una studentessa, uno studente, dire di aver scoperto o riscoperto il piacere della lettura. Un proverbio cinese recita “Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca”.

Gemme n° 66

hesse

Un libro di Herman Hesse è stato portato in aula da T. (classe quarta): “Narciso e Boccadoro”. “Ce l’aveva consigliato in estate la prof. Ero riluttante perché avevo i miei libri da leggere; poi a fine estate ho ceduto e ho scoperto un libro fantastico, che fa apprezzare il bello della vita, un bello legato alla spiritualità. Mi ha avvicinato anche alle arti figurative. Parla di donne, di amore. E’ scritto in un modo particolare, come se fosse distaccato dalla realtà, dai problemi, e questo mi mette serenità.”
Riporto due citazioni che amo particolarmente:

  • «Mai più!» Diceva imperiosa la sua volontà. «Domani ancora!» Supplicava il cuore singhiozzante.”
  • Talvolta scrivo una lettera greca, un theta o un omega, e girando appena un pochino la penna vedo la lettera che guizza; è un pesce, mi ricorda in un attimo tutti i ruscelli e i fiumi del mondo, tutto ciò che esiste di fresco e di umido, l’oceano di Omero e l’acqua su cui camminava Pietro; oppure la lettera diventa un uccello, mette la coda, rizza le penne, si gonfia, ride, vola via… Ebbene, Narciso, tu non dai molta importanza a lettere di questo genere, vero? Ma io ti dico: con esse Dio scrisse il mondo.”
  • Leggere

    Leggo su “Il Piccolo” che “il Friuli Venezia Giulia è la regione d’Italia più forte per lettura di libri: il 56,4% dei residenti legge almeno un libro all’anno, rispetto alla media nazionale che è del 43 per cento. Il dato è stato diffuso dall’Associazione Italiana Editori (Aie)”. Il primo pensiero è che un libro all’anno sia davvero poco, pochissimo. Il secondo è che la metà degli italiani non legga neppure quello. Il terzo è una domanda: ma è un dato assoluto e certo o è una media? Perché avendo letto nel 2014 una ventina di libri, nel caso in cui si tratti di una media, significherebbe che una ventina di persone non ne hanno letto alcuno!
    Approfitto per raccontare un piccolo episodio. Lunedì pomeriggio, in attesa che iniziasse il collegio docenti, stavo leggendo “Berlin. La città delle pietre” di Jason Lutes, un fumetto che racconta delle vicende storiche sulla Repubblica di Weimar. Non sono stati pochi i colleghi che, sbirciando immagini e nuvolette, appoggiandomi una mano sulla spalla, mi hanno detto: “Ah, ci diamo a qualcosa di facile, eh?”. Riporto qui sotto un passaggio (pag. 84) e una delle strisce che mi sono più piaciute, ambientata su un tram (pag, 74): “La storia dell’umanità è come un grande fiume, che trova il suo percorso nelle zone più basse del paesaggio, e ogni pagina è come una pietra. Viene lanciata senza scopo, solo per vedere il tonfo, però migliaia di pietre possono far salire il livello dell’acqua fino a far straripare il fiume. L’acqua si spande, la forza del fiume diminuisce, in breve diventa una palude. Ma se ogni pietra è posta attentamente e con un progetto, forse si può costruire qualcosa. Non per arginare la corrente, ma per deviarne il corso. Berlino è stata costruita su una palude. Spero ne resterà più di un mucchio di pietre”.
    Io non riesco a non considerarla letteratura. E confesso che, a volte, una lettura sola non mi basta…

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    Respiro libri

    lettori“Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?” (Harper Lee, Il buio oltre la siepe)

     

    Trame di libri, trame di vita

    1012224_531858746869589_181333710_n.jpgCi sono libri che restano negli anni e nei secoli, capolavori direi quasi oggettivi. E poi ci sono i capolavori dell’anima, quei libri che ti fanno entrare nelle loro pagine, sembrano parlare a te e di te, ti fanno vibrare cuore e testa. Li leggi e senti brividi caldi, gli occhi si arrossano, il respiro accelera, le mani sudano, e non puoi smettere. Le loro trame si intrecciano con quella della tua vita, del tuo passato e del tuo futuro. Sembra che le scarpe indossate dai personaggi camminino sui tuoi stessi passi, la lettura rallenta, resta quasi sospesa mentre la mente si stacca dalle pagine e inizia a viaggiare. Gli occhi avanzano e devi tornare indietro perché hai letto con le pupille ma non con la testa. Un ringraziamento a tutti i cocchieri e aurighi che ho incontrato nella mia vita e mi hanno guidato e mi guideranno in questi viaggi di carta dentro di me.

    Tempo d’estate

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    In questo tempo d’estate appoggio qui queste parole di un canto irlandese, che va bene anche per tutto il resto dell’anno…

    “Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza.

    Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.

    Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.

    Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.

    Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.

    Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere.

    Trova il tempo d’essere felice: è la musica dell’anima”

    La foto, però, non è Irlanda, ma Friuli… (laghi di Fusine)

    L’attesa per ciò che potresti trovare

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    “Non c’è niente come il profumo di una libreria… in parte gli scaffali, in parte i libri, e in parte l’attesa per ciò che potresti trovare…” (Kathryn Fitzmaurice).

    Il piacere di leggere…

    In alcune classi ho spiegato che ho aperto un account su Anobii e ho iniziato a inserire i miei libri. In fondo alla colonna di sinistra trovate uno scaffale con 10 libri: sul piede dello scaffale potete decidere di trasferirvi su Anobii per vedere tutta la libreria o se sfogliarla con la freccetta restando sul blog. Se poi trovate qualcosa di interessante potete scrivermi una mail per chiedermi in prestito il libro. Penso possa esservi utile…

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