Nuovi ancoraggi

nebbiaE’ da un po’ che non aggiorno il blog. Desideravo sì prendermi un po’ di tempo tutto per me, ma sono stato sopraffatto dagli eventi. Non è stato un buon Natale per me e per la mia famiglia. Un lutto ci ha colpiti proprio mentre ci apprestavamo a passare tutti insieme il 25 dicembre. Sono seguiti giorni non facili in cui interrogativi, dubbi, pensieri hanno avuto lo spazio di cui avevano bisogno. Quando mi trovo in queste situazioni so che posso solo vivermele e assecondare gli stati d’animo del momento, un po’ come essere in preda a un vento fortissimo che ti ha ormai sollevato da terra e ti ha fatto perdere ogni ancoraggio, ogni punto saldo. Dopo qualche tempo quel vento ti riposerà a terra, ma sarà un terreno diverso dove dovrai creare dei nuovi punti di riferimento. Al turbamento normale di un lutto si è aggiunto lo stacco del momento: il giorno della festa della speranza (la nascita di Gesù per il credente cristiano, la festa del ritorno della luce per le origini pagane del solstizio d’inverno) che si trasforma in uno dei giorni più bui in cui forti si fanno le parole di Sant’Agostino: «La tristezza calò buia sul cuore, e dovunque guardavo era la morte. E il mio paese divenne un patibolo, e la casa paterna m’era penosa e strana, e tutto quello che avevo condiviso con lui, senza di lui si convertiva in uno strazio enorme. I miei occhi lo cercavano invano dappertutto, e odiavo tutte le cose perché non lo tenevano fra loro e non potevano più dirmi “eccolo, viene”, come quando era in vita e mi mancava. Ero divenuto un enigma angoscioso a me stesso e chiedevo a quest’anima perché fosse triste e mi opprimesse tanto e lei non sapeva rispondermi. E se dicevo: “Spera in Dio” lei non ubbidiva, giustamente, perché quella persona concreta che le era tanto cara e che aveva perduta era migliore e più vera del fantasma in cui le si ordinava di sperare. Solo il pianto mi era gradito e aveva preso il posto del mio amico fra i piaceri dell’anima.»

Il segreto nell’oscurità

lama[La poesia] è la lama di luce che permette di scorgere per un breve istante il segreto che si cela nell’oscurità. È in questo che il poeta è simile al profeta, nel disperato tentativo di rivelare al mondo la verità. (Uno, doje, tre e quattro)

Vita nell’aria

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Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, 
talvolta vediamo la vita nell’aria.
E la chiamiamo polvere.

(Stefano Benni, Margherita Dolcevita)

Un viso inenarrabile dal sole

I momenti in cui si affrontano le ore buie e cupe del dolore; i momenti in cui si vive l’abbandono; i momenti in cui non si riesce a vedere un domani; i momenti in cui si cerca ovunque speranza. Le parole degli amici sembrano non dare sollievo, non bastare. Pare che l’uomo non sia fatto per sopportare questo ingombro nel cuore, per vivere questo stato. Eppure, scrive Luzi, si ritrovano le proprie orme, i propri riferimenti consueti, anche dietro le curve improvvise e impreviste. E lì riprende la speranza e l’attesa di uno spiraglio di luce. E che ognuno lo legga come crede: riferimento all’infinito se penso al sole, riferimento all’umano se penso al viso. In ogni caso incontro che porta all’inenarrabile.

Dove l’ombra procede e le strade ristanno

tra i fiori, ricordarmi le parole

e le grida dell’uomo è forse un inganno.sole.jpg

Ma sempre sotto il cielo consueto

ritrovo le mie tracce, il mio sole

e gli alberi remoti del tempo

fissi dietro le svolte. E sempre,

ancor che mi sia noto il dolce segreto,

sulla polvere quieta, tra le aiuole,

m’indugio ad aspettare che sporga

un viso inenarrabile dal sole.

(Dove l’ombra, Mario Luzi)

Una voglia di esitere

Una breve canzone di Paola Turci: I colori cambiano. In una giornata grigia come questa e come quelle che ci attendono, ci vuole un po’ di colore. E’ una canzone sulla speranza, quella di cui si ha bisogno quando le cose non girano e si vede tutto nero e buio. Paola Turci canta di una voglia di esistere che cresce dentro ogni croce, dentro ogni dolore, dentro ogni cosa che ci fa star male: anche lì ci sono segni di vita e, magari nascosta, volontà di andare avanti. Ogni possibilità che ci viene data può essere colta: l’incontro con persone, animali, esperienze, ci dà qualcosa (anche dolore, perché no?) e ha bisogno di essere percorso, capito, meditato, sedimentato, ricordato (anche per poi cercare di dimenticarselo…)… perché la vita ci propone sempre qualcosa di nuovo… i colori cambiano continuamente… Quanta resurrezione c’è in questa canzone…

In ogni angolo di mondo, in ogni sud, anche quello più lontano

dentro ogni croce nasce e cresce una voglia di esistere.

Ogni incontro ha bisogno di ascolto di cammino e di memoria.

Qualcuno dice che il tempo non aiuta io dico invece che il tempo fa sperare.

I colori cambiano continuamente… I colori cambiano continuamente…