“Ho scelto di portare questo brano non perché Elisa sia la mia cantante preferita, ma perché sono rimasta colpita dalle parole. Anche se la canzone è dedicata alla figlia, io ho interpretato il testo come un invito a guardare il futuro e a cercare di andare avanti anche se si presentano delle difficoltà e rialzarsi sempre.” Questa è stata la gemma di V. (classe terza).
Durante la mia adolescenza ho letto una buona parte della bibliografia di uno scrittore amante del volo: Richard Bach, diventato famoso soprattutto per Il gabbiano Jonathan Livingston. In un altro dei suoi testi, Biplano, scrive: “Se io non compissi il dovere elementare di curarlo quando le sue ruote sono sul terreno, non avrei mai il diritto di chiedergli un favore speciale, una volta ogni tanto, quando è in volo, Il favore, forse, di andare avanti anche se la pioggia si abbatte come un solido muro sul suo motore, o di resistere con i suoi tiranti e i suoi montanti ai vortici improvvisi e furiosi dei venti di montagna. E magari anche l’estremo favore di sfracellarsi sulle rocce di un deserto durante un atterraggio di fortuna, lasciando però che il suo pilota ne esca incolume.”