Gemme n° 449

Così C. (classe quinta) ha presentato la propria gemma:
Non sapevo cosa portare come gemma, poi ho pensato a qualche scena di film perché ritengo che il cinema sia un buonissimo mezzo di comunicazione. Alla fine ho optato per questa scena da La tigre e la neve perché penso che Benigni sia una persona fantastica e sia bello farsi stimolare dalle cose che dice; penso che lui abbia capito quale sia la bellezza della vita. Fa pensieri profondi e mi piacerebbe arrivare a quel livello di consapevolezza o influenzare in modo positivo la gente. Mi ricorda anche un po’ Robin Williams, altro attore che stimo”.
Penso che la poesia o qualsiasi altra forma di espressione artistica siano parte della bellezza della vita. Riuscire a dirsi, a esprimersi, a raccontarsi a far nascere qualcosa da sé. Fiorire.

Gemme n° 80

Ho proposto una canzone sulla capacità di stupirsi: spesso le nostre giornate si succedono molto simili e penso sia importante dare rilievo anche a piccole cose, magari a stupidaggini, che hanno la capacità di renderci felici”: sono le parole con cui S. ha commentato questo brano di Povia:

E’ vero, S., a volte basta veramente poco, anche solo un modo diverso di vedere le cose:

Gemme n° 54

La sequenza de “L’attimo fuggente” che E. (classe seconda) ha scelto di proporre alla classe è una delle più famose del film: “In questa scena del film si dice di cogliere il momento, di non aspettare troppo tempo, di essere anche un po’ impulsivi per afferrare ciò che si vuole”.

Stacco un po’, cogliendo solo un aspetto del “cogliere il momento”: ci sono volte in cui la propria decisione di prendere il treno che sta passando possa essere giusta. Può capitare però che ad essere sbagliato sia il treno su cui si è saliti… E’ quello che mi è venuto in mente ascoltando la recente “Magnifico” in cui Fedez si è fatto accompagnare da Francesca Michielin (lasciando perdere il video decisamente banale, a mio avviso): “Sorridi quando piove, sei triste quando c’è il sole, devi smetterla di piangere fuori stagione. Dai proviamo e poi vediamo che succede, per ogni mia parte che ti vuole, c’è un’altra che retrocede… Quante volte ad un “Ti Amo” hai risposto “No, non posso”, hai provato dei sentimenti e non ti stanno bene addosso. Parliamo allo stesso modo ma con diversi argomenti, siamo nello stesso hotel ma con due viste differenti.” E quindi? Desistere? Continua Fedez: “L’amore è un punto di arrivo, una conquista. Ma non esiste prospettiva senza due punti di vista. Anche se poi tutto è magnifico”.

Felicità, Poesia, Amore

In quarta guardiamo assieme questa sequenza

Guardarla ora sarà diverso, per me. Inoltre, ero al liceo, in seconda, quando la nostra prof. di italiano ci ha accompagnati al cinema a vedere, nel pomeriggio, “L’attimo fuggente”. Inevitabile, la mattina dopo, farci trovare sui banchi con lei che diceva “Che scemi che siete!”. E mi torna anche alla mente il film che mi ha fatto scoprire Robin Williams: “Good morning, Vietnam”.
Good-Morning-VietnamStamattina Veronica, una mia ex studentessa, ha scritto così su fb: “Solitamente sono refrattaria a simili annunci, eppure non posso fare a meno di richiamare alla mente le mille e più volte in cui ho riso, pianto, sorriso, riflettuto e apprezzato maggiormente la vita grazie all’intensità e alla misura di Robin Williams, attore a tutto tondo che come pochi ha saputo suscitare in me riflessioni di cui non posso che essere eternamente grata. Che sia soltanto questione di sceneggiatura o opportunità, poco importa; sono intimamente convinta che trasmettere un messaggio sia possibile soltanto se si crede davvero nel suo contenuto: le parole non trapassano silentemente e facilmente lo schermo, a meno che non siano di notevole rilevanza concettuale…eppure il professor John Keating e il dottor Sean McGuire hanno travalicato ogni mia riserva mentale, raggiungendo il più profondo del cuore, lì dove covano sentimenti, passioni, emozioni, pulsioni latenti. Fra dialoghi di straordinaria potenza espressiva e interpretazioni autenticamente sentite, ho compreso sin da bambina insegnamenti che difficilmente ho sentito espressi ma che fortunatamente ho assimilato e racchiuso nell’Es del mio essere, per portare un po’ di ordine e pace laggiù, dove scalfire l’impalpabile è quasi sempre un’impresa…quasi. Il linguaggio del cinema, universale per definizione, non è rimasto inascoltato, e anzi è riuscito spesso e volentieri a entrare in zone inesplorate, suonando le mie corde più dolci e al contempo quelle dal suono più screziato, grazie a perle dell’arte visiva come “L’attimo fuggente” e “Good Will Hunting”… Ho appreso che la vita va guardata adottando angolazioni differenti, che un uomo senza libertà è soltanto una sincope, che l’autoconsapevolezza dei propri desideri e delle proprie emozioni è la chiave per il raggiungimento della Felicità, che la Poesia non è semplicemente questione di metrica e figure retoriche, che l’intelligenza scolastica e/o accademica nulla ha a che vedere con l’esperienza esistenziale e con la capacità sensoriale, che l’empatia (ciò che più si avvicina alla saggezza umana) non si impara sui libri, che il talento non può giacere a lungo sottaciuto da convenzioni e imperativi sociali (prima o poi si sprigionerà con tutta la sua forza con effetti più o meno desiderati e desiderabili), che l’Amore rende sublime e grande anche l’uomo più comune…
Un piccolo omaggio a una delle persone che più fra tutte mi ha saputa emozionare, permettendomi di veder lontano e, così facendo, tracciando una via nel firmamento…”

Grazie a Veronica e a tutte le anime che si lasciano interrogare e a chi, quegli interrogativi, pone.