Wall Street

NON LEGGETE SE NON VOLETE SAPERE IL FINALE!!! 

1f9793173baae4c84af64ec2a3a93228.jpgBud Fox, un giovane ambizioso che lavora in Borsa con scarso profitto, volendo arricchire al più presto, riesce, dopo molti tentativi, a conoscere Gordon Gekko, un uomo d’affari molto ricco e potente, assolutamente senza scrupoli, e a fornirgli un tipo di informazioni riservate, che in America sono proibite dalla legge. Ottenuto qualche brillante risultato, si sente sicuro di sé: compra una casa di lusso e se la fa arredare in modo sensazionale da una ragazza bella e intelligente. Darien Taylor, presentatagli da Gordon, la quale presto diventa la sua amante. Il padre di Bud, un uomo assolutamente onesto, operaio e sindacalista in una fabbrica di aeroplani, disapprova il suo modo di agire, e, in un duro scontro, gli predice che Gekko si servirà di lui senza pietà. I due si lasciano in urto, e poco dopo il padre ha un infarto e viene ricoverato in gravi condizioni all’ospedale. Allora Bud si pente di ciò che ha fatto, anche perché ha saputo che Gordon sulla base delle sue informazioni, vuole comprare la piccola fabbrica in cui lavora suo padre, e poi rivenderla subito per speculazione, mettendo sul lastrico gli operai. Il giovanotto, allora, alleandosi con Larry Wildman il peggiore rivale di Gekko, gli fa perdere l’affare. Darien, per questo motivo, rompe la relazione con Bud, temendo la vendetta di Gordon. Nel frattempo Bud viene arrestato sotto l’accusa di aver violato in molti modi la legge. Quando Bud viene rilasciato provvisoriamente Gekko s’incontra con lui, lo aggredisce e con grande violenza, picchiandolo duramente, perché si sente tradito, e infine gli rinfaccia la sua ingratitudine per tutto ciò che ha avuto da lui: il successo, il denaro e perfino Darien, sua ex amante. Nella collera, però, Gekko rivela anche molte importanti notizie su di sé, che serviranno ad incriminarlo.

– OSCAR 1987 PER IL MIGLIOR ATTORE A MICHAEL DOUGLAS.

– DAVID DI DONATELLO 1988 PER MIGLIOR ATTORE STRANIERO A MICHAEL DOUGLAS.

Wall Street

NON LEGGETE SE NON VOLETE SAPERE IL FINALE!!! 

1f9793173baae4c84af64ec2a3a93228.jpgBud Fox, un giovane ambizioso che lavora in Borsa con scarso profitto, volendo arricchire al più presto, riesce, dopo molti tentativi, a conoscere Gordon Gekko, un uomo d’affari molto ricco e potente, assolutamente senza scrupoli, e a fornirgli un tipo di informazioni riservate, che in America sono proibite dalla legge. Ottenuto qualche brillante risultato, si sente sicuro di sé: compra una casa di lusso e se la fa arredare in modo sensazionale da una ragazza bella e intelligente. Darien Taylor, presentatagli da Gordon, la quale presto diventa la sua amante. Il padre di Bud, un uomo assolutamente onesto, operaio e sindacalista in una fabbrica di aeroplani, disapprova il suo modo di agire, e, in un duro scontro, gli predice che Gekko si servirà di lui senza pietà. I due si lasciano in urto, e poco dopo il padre ha un infarto e viene ricoverato in gravi condizioni all’ospedale. Allora Bud si pente di ciò che ha fatto, anche perché ha saputo che Gordon sulla base delle sue informazioni, vuole comprare la piccola fabbrica in cui lavora suo padre, e poi rivenderla subito per speculazione, mettendo sul lastrico gli operai. Il giovanotto, allora, alleandosi con Larry Wildman il peggiore rivale di Gekko, gli fa perdere l’affare. Darien, per questo motivo, rompe la relazione con Bud, temendo la vendetta di Gordon. Nel frattempo Bud viene arrestato sotto l’accusa di aver violato in molti modi la legge. Quando Bud viene rilasciato provvisoriamente Gekko s’incontra con lui, lo aggredisce e con grande violenza, picchiandolo duramente, perché si sente tradito, e infine gli rinfaccia la sua ingratitudine per tutto ciò che ha avuto da lui: il successo, il denaro e perfino Darien, sua ex amante. Nella collera, però, Gekko rivela anche molte importanti notizie su di sé, che serviranno ad incriminarlo.

– OSCAR 1987 PER IL MIGLIOR ATTORE A MICHAEL DOUGLAS.

– DAVID DI DONATELLO 1988 PER MIGLIOR ATTORE STRANIERO A MICHAEL DOUGLAS.

Wall Street

 NON LEGGETE SE NON VOLETE SAPERE IL FINALE!!! 

1f9793173baae4c84af64ec2a3a93228.jpgBud Fox, un giovane ambizioso che lavora in Borsa con scarso profitto, volendo arricchire al più presto, riesce, dopo molti tentativi, a conoscere Gordon Gekko, un uomo d’affari molto ricco e potente, assolutamente senza scrupoli, e a fornirgli un tipo di informazioni riservate, che in America sono proibite dalla legge. Ottenuto qualche brillante risultato, si sente sicuro di sé: compra una casa di lusso e se la fa arredare in modo sensazionale da una ragazza bella e intelligente. Darien Taylor, presentatagli da Gordon, la quale presto diventa la sua amante. Il padre di Bud, un uomo assolutamente onesto, operaio e sindacalista in una fabbrica di aeroplani, disapprova il suo modo di agire, e, in un duro scontro, gli predice che Gekko si servirà di lui senza pietà. I due si lasciano in urto, e poco dopo il padre ha un infarto e viene ricoverato in gravi condizioni all’ospedale. Allora Bud si pente di ciò che ha fatto, anche perché ha saputo che Gordon sulla base delle sue informazioni, vuole comprare la piccola fabbrica in cui lavora suo padre, e poi rivenderla subito per speculazione, mettendo sul lastrico gli operai. Il giovanotto, allora, alleandosi con Larry Wildman il peggiore rivale di Gekko, gli fa perdere l’affare. Darien, per questo motivo, rompe la relazione con Bud, temendo la vendetta di Gordon. Nel frattempo Bud viene arrestato sotto l’accusa di aver violato in molti modi la legge. Quando Bud viene rilasciato provvisoriamente Gekko s’incontra con lui, lo aggredisce e con grande violenza, picchiandolo duramente, perché si sente tradito, e infine gli rinfaccia la sua ingratitudine per tutto ciò che ha avuto da lui: il successo, il denaro e perfino Darien, sua ex amante. Nella collera, però, Gekko rivela anche molte importanti notizie su di sé, che serviranno ad incriminarlo.

– OSCAR 1987 PER IL MIGLIOR ATTORE A MICHAEL DOUGLAS.

– DAVID DI DONATELLO 1988 PER MIGLIOR ATTORE STRANIERO A MICHAEL DOUGLAS.

Ecologia

3e29786195628f33d8c8288bb1bd589d.gifPer le 5e in particolare: è uscito in libreria il nuovo numero di Limes ed è tutto sull’ecologia. Inoltre, sul sito di Limes, vi sono degli articoli non presenti nella rivista e diponibili solo on line. Buona lettura

Accoglienza?

Don Federico è un caro amico ed è il sacerdote che ha sposato Sara e me e vive in un camper-furgone nel CampoNomadi di Udine da 6 anni. Mi ha inviato questa lettera che ha indirizzato alla Chiesa e che ora posto sul blog.

Lettera alla Chiesa.rtf

Verso dove stiamo andando?

FINLANDIA:STRAGE AL LICEO ANNUNCIATA SU ‘YOUTUBE’
adc10b400e7088d5fab8cfd7117f934d.jpgTUUSULA (FINLANDIA) – E’ salito a otto morti il bilancio della strage nella scuola di Tuusula, in Finlandia. Lo dice la polizia, che rivela anche che il killer, un alunno della scuola, ha tentato il suicidio, sparandosi, ed e’ ora ricoverato in ospedale in gravi condizioni.

La strage in una scuola di Tuusula, in Finlandia, era stata annunciata in un video pubblicato sul sito Youtube. Nel video, intitolato ”Jokela High Scholl Massacre” e pubblicato con la firma ”Sturmgeist89”, con un sottofondo si musica hard rock, si vede prima la scuola, poi un individuo il cui volto e’ pero’ difficilmente identificabile, che si mette in posa davanti alla telecamera con un’arma da fuoco. Nel suo blog ”Sturmgeist89” si definisce un ”esistenzialista cinico” e si dice ”pronto a morire per la causa”, cioe’ la eliminazione di ”tutti coloro che considero indegni della razza umana”.

Arrivederci

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“Io credo che il compito della televisione è parlare alla gente e parlare della gente. Non esiste per noi problema di rapporti. Il politico o il farmacista o il collega: trattiamo tutti con lo stesso rispetto”

Chiuso per ferie

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Chiuso per ferie

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Chiuso per ferie

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La solitudine

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Ecco le frasi sulla solitudine con cui abbiamo lavorato in classe.

Frasi sulla solitudine.doc

La solitudine

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Ecco le frasi sulla solitudine con cui abbiamo lavorato in classe.

Frasi sulla solitudine.doc

La solitudine

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Ecco le frasi sulla solitudine con cui abbiamo lavorato in classe.

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La solitudine

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Ecco le frasi sulla solitudine con cui abbiamo lavorato in classe.

Frasi sulla solitudine.doc

 

Pakistan

Raid e arresti a Lahore contro Giustizia e pace e la Commissione diritti umani

di Qaiser Felix

Lo denuncia Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione episcopale giustizia e pace, che invita a mantenere saldo l’impegno contro la dittatura militare. Nadeem Anthony, membro del Consiglio della Commissione per i diritti umani del Pakistan, ha telefonato ad AsiaNews durante il suo arresto. Da allora è sparito.

63a564a1569b6f70e73d213f132a0a75.jpgLahore (AsiaNews) – Durante il neo-proclamato stato di emergenza, i soldati dell’esercito pakistano hanno attaccato anche gli uffici della Commissione pakistana per i diritti umani, ed arrestato uno dei membri della Commissione episcopale Giustizia e Pace, Irfan Barkat. Al momento, è difficile viaggiare e comunicare all’interno del Pakistan, così che molti impegni della Commissione sono stati annullati. Lo denuncia ad AsiaNews Peter Jacob, segretario esecutivo dell’organismo.

Secondo Jacob, “la situazione attuale è preoccupante: la Commissione è molto colpita da quello che è successo sin dal colpo di Stato del presidente Musharraf. Le televisioni private e straniere sono state staccate, e tutto quello che si sente è propaganda pro-regime”.

Lo stato di emergenza, continua, “è stato formalmente proclamato per fermare i militanti e gli estremisti, ma in pratica vengono arrestati attivisti per i diritti umani e persone comuni, magari contrarie al governo. Noi cerchiamo di tenere sott’occhio la situazione ed adottare la miglior strategia possibile, ma dobbiamo cercare di mantenere alto anche il nostro impegno contro la dittatura militare, e lavorare per una vera democrazia”.

Fra gli arrestati delle ultime ore vi è anche Nadeem Anthony, membro del Consiglio della Commissione per i diritti umani del Pakistan, che ha telefonato ad AsiaNews durante il raid della polizia nei suoi uffici. Nel corso della telefonata, ha confermato che “oltre 50 persone della Commissione, fra cui anche donne, sono state arrestate”. Subito dopo, si è udito l’ordine di chiudere il telefono, e da allora non se ne hanno più notizie.

poche sono le parole

Poche sono la parole in questi casi, se non che non vi è parola…

Così scrive Agostino in occasione della morte di un caro amico:

“Ormai quell’uomo errava con me nell’animo e la mia anima non poteva stare senza di lui. Ed ecco che tu, che incombi alle spalle dei tuoi fuggitivi, “Dio delle vendette” e nello stesso tempo fonte di ogni misericordia, che ci converti a te in modi stupefacenti, ecco che lo togliesti da questa vita, dopo che aveva trascorso un anno appena nella mia amicizia, per me dolce al di sopra di tutte le dolcezze di quella mia vita. Da questo dolore il mio cuore fu ricoperto di tenebra, e tutto ciò che vedevo era morte. E la patria era per me un supplizio, e la casa paterna una incredibile infelicità, e tutto ciò che avevo messo in comune con lui, senza di lui si era mutato in una sofferenza lacerante. I miei occhi lo cercavano dovunque, e non lo trovavano; e odiavo tutte le cose perché non avevano lui, e non potevano più dirmi: “Eccolo, verrà”, come quando da vivo non era lì. Io stesso ero divenuto per me un grosso punto interrogativo, e chiedevo alla mia anima perché fosse triste, perché mi tormentasse tanto, e non sapeva rispondermi niente. E se le dicevo: “Spera in Dio”, giustamente non mi obbediva, perché era più vero e migliore quell’ uomo carissimo che aveva perso, di quel fantasma in cui le ordinavo di sperare. Solo il pianto mi era dolce. Ed io continuavo ad essere per me un luogo di infelicità, dove non potevo restare, dal quale non potevo fuggire.”

Giochiamo insieme

CINA

Giocattoli Disney sotto accusa per lavoro coatto e mal pagato

Una ditta di Dongguan sfrutta gli operai con lunghi orari di lavoro e bassi salari. Nel Guangdong gli operai chiedono aumenti e migliori condizioni e molte ditte spostano altrove la produzione. Sospesa la licenza a 764 fabbriche di giochi “non in regola”.4db974ed73804a718b483a184da3d561.jpg

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Per fare i giocattoli di Natale della Disney, centinaia di operai nella fabbrica Tianyu Toys a Dongguan (Guangdong) sono costretti a lavorare fino a 16 ore al giorno, dalle 8 di mattina fino a oltre mezzanotte, ricevendo 3 yuan l’ora per lo straordinario, meno della metà del minimo di legge. Jenny Chan di Studenti e docenti contro le aziende scorrette, gruppo di Hong Kong per la tutela dei lavoratori, denuncia che a settembre gli operai hanno scioperato, ma sono solo riusciti ad avere un aumento a 3,5 yuan l’ora per gli straordinari. Il gruppo dice anche che molti operai ricevono salari mensili di appena 5-600 yuan (66-80 dollari).

La ditta respinge l’accusa e Alannah Gross, portavoce della Disney, si limita a promettere “accurati accertamenti”.

Grazie al basso costo della mano d’opera, in Cina sono prodotti la gran parte dei giocattoli mondiali. Ma ora gli operai chiedono migliori condizioni e sempre più ditte portano altrove la produzione. La ditta leader giapponese Tomy ha il 90% della sua produzione in Cina, ma l’1 novembre ha detto che vuole spostare altrove (forse in Vietnam e Thailandia) entro 3 anni almeno il 30% della produzione cinese.

Dopo gli scambi di denunce dell’estate tra la multinazionale Mattel (che ha ritirato dal mercato mondiale oltre 18 milioni di giochi accusando le fabbriche cinesi di non avere rispettato i requisiti di sicurezza) e le fabbriche cinesi (che hanno risposto che le carenze dipendevano soprattutto dai progetti della Mattel), resta alta l’attenzione mondiale sulla sicurezza dei giocattoli. Nei giorni scorsi la ditta Toys “R” Us Inc. ha richiamato circa 16mila giochi per l’uso di vernice con eccessiva quantità di piombo. Il 31 ottobre il governo del Guangdong ha revocato o sospeso la licenza di produzione a 764 fabbriche di giochi per “problemi sulla qualità” e ad altre 690 ha dato un termine “per rinnovare gli impianti e migliorare la qualità dei prodotti”.

2 novembre

Riporto l’editoriale di oggi su Avvenire:

LA MEMORIA DEI DEFUNTI
 SIAMO SOFFIO ACCENTO D’ETERNO

  DAVIDE RONDONI

O
ggi la notizia è la morte. Ma non co­me tutti gli altri giorni. Quando la morte di uno o di tanti ci arriva come no­tizia, violenta e penosa, e pur così con­sueta, triturata e quasi predigerita per il fatto stesso d’esser divenuta titolo o ar­ticolo sui giornali o in tv. No, oggi la mor­te arriva come notizia che ci riguarda. Siamo una società dominata dalla mor­te, dal suo sentimento e dalla sua spet­tacolarizzazione. Nutriamo depressioni e sensi opprimenti del limite, nell’arte spesso esibiamo corpi in preda ad ana­tomie o autopsie. E notiziari e vari you­tube pullulano di immagini di morte. Di sorella morte, come la chiamò rispetto­so e familiare il primo grande poeta e santo italiano, facciamo spesso carne­vale e commedia, esorcizzando. A volte simpaticamente. A volte, con più bana­le e oscura ovvietà, seguendo mode e mi­sere magie.
  Fissata in un tempo in cui non c’erano giornali e tv, la ricorrenza della memo­ria dei defunti arriva a ricordarci la noti­zia della nostra stessa morte, che per co­sì dire inizia e più ci duole in quella dei nostri amati. Arrivava sui calendari e og­gi sui giornali la notizia che portiamo scritta nelle ossa, nel correre del sangue, tra le linee della mano: siamo qui prov­visori. Siamo meno di un soffio: così a­vrebbero dovuto titolare oggi i giornali. E forse avrebbero offerto, una volta tan­to, un colpo salutare. Un salutare scora­mento, un venir meno di sicurezze cri­stallizzate, una ferita. Siamo un soffio in un turbinoso e vasto movimento di astri e millenni. Ben prima che la scienza ce lo facesse vedere, e analiticamente cal­colare, i salmisti e i poeti da sempre di­cevano che la vita di un uomo è un ‘qua­si’ niente nel gran teatro della vita. No­tizia dunque che ben più di altre abbat­te la nostra superbia e la ubriaca alacrità con la quale tutti, o quasi tutti, sembria­mo presi dal breve giro degli affanni, dei tornaconti immediati. E notizia che ben più di altre innalza la nostra dignità: non siamo fatti solo per misurarci e compierci in un soffio d’anni, ma per confrontarci con il grande mare dell’eterno che si a­pre dietro a quella porta.
  La morte è un problema della vita. Un laicissimo e religioso problema della vi­ta. Come dire: un ragionevole problema. Da come guardiamo la morte – altrui e nostra – si capisce come guardiamo la vita. Siamo quasi niente. La morte dun­que è la conferma del nostro niente? O al contrario la conferma, del nostro es­ser ‘quasi’ niente? In altre parole, è una sorta di coperchio finale che cala sulla nostra esistenza breve o lunga, e sigilla nel nulla tutto quel che abbiamo vissu­to e sentito? O è una specie di accento fi­nale, di intonazione ultima data alla vi­ta, di accordo trovato tra il tempo e l’e­terno, tra il finito e l’infinito? Mille e mil­le sono i modi con cui gli uomini hanno immaginato di trovare questo accordo. Mille i modi con cui hanno cercato di modulare questo accento, di lanciare il ponte tra tempo e durata oltre di noi. Mo­di religiosi e modi idolatri.
  Oggi prevale la cura della fama, come se essa piccola o grande che sia, assicuras­se un merito alla vita. Durare sì, nelle chiacchiera degli uomini o nelle intito­lazioni delle strade. I famosi sembrano i più fortunati e forti tra gli uomini. Ma ‘l’uom s’etterna’ solo perché la sua fa­ma dura oltre la sua fine? O forse, come ha espresso Dante, la fama è la preoccu­pazione un po’ isterica di intellettuali co­me Brunetto Latini, una finta, una ma­lacopia dell’eterno? Solo l’incontro con Beatrice, con una presenza amata e pie­na di grazia, introduce l’uomo a speri­mentare la vertigine e il mistero buono dell’al di là, dell’eterno che inizia nel tem­po e ci chiama. Senza quell’incontro, la memoria dei morti diventerebbe solo un incubo, un farsi amaro sangue, un’om­bra da cui dopo breve sosta fuggire, co­me nelle struggenti epigrafi antiche.
  Invece oggi li ricordiamo, i nostri cari morti, con dolente desiderio. Sapendo che l’aggettivo cari è più importante e duraturo di quell’altra parola lì accanto.

don Benzi

Traggo dal sito di Misna:

 

SCOMPARSO DON BENZI, FONDATORE DELLA COMUNITÀ GIOVANNI XXIII

Si è spento nella notte don Oreste Benzi, presidente e fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII, guida di numerose attività a favore dei giovani, degli emarginati e della pace. Don Benzi si è sentito male nella sua abitazione a Rimini, a causa di un attacco cardiaco. Il sacerdote accusava un malessere già da un paio di giorni ed oggi avrebbe dovuto vedere un medico. “È stato sorridente fino alla fine, ci ha lasciato col sorriso” ha detto Giampiero Cofano, della segreteria dell’associazione che è stato accanto al sacerdote nei suoi ultimi momenti. “Instancabile apostolo della carità” come lo ha chiamato papa Benedetto XVI nel suo messaggio di cordoglio, don Benzi aveva fondato la comunità nel 1968 ed aperto la prima ‘casa famiglia’ nel 1972: oggi l’associazione, attiva in 15 nazioni oltre l’Italia, comprende 200 case d’accoglienza, 15 cooperative sociali in cui sono inseriti soggetti svantaggiati e portatori di handicap, 32 comunità terapeutiche per tossicodipendenti ed etilisti, strutture di accoglienza per i poveri. Tra le iniziative d’avanguardia sostenute dal don Benzi anche l’‘Operazione Colomba’, un’associazione a sostegno dell’obiezione di coscienza in cui gli obiettori, debitamente selezionati e formati nelle pratiche della non violenza, erano inviati “a stendere ponti e lenire ferite” tra la popolazione civile in zone di guerra. Dal 1991 il sacerdote aveva scelto di difendere le prostitute, vittime della tratta internazionale che seguono le rotte dell’immigrazione. Nel 2003, anche per sollecitare l’attenzione delle istituzioni e risvegliare la coscienza pubblica su questo problema, don Benzi andò da Papa Giovanni Paolo II con una prostituta africana salvata dalla tratta ma già malata di Sida/Aids, in un incontro che commesse il Pontefice e l’opinione pubblica. Proprio la drammatica condizione delle donne costrette a vendersi sulle strade italiane è stato l’ultimo pensiero pubblico espresso da don Benzi, e riportato oggi da più di una testata. La camera ardente verrà allestita oggi alle 12,00 nella parrocchia La Resurrezione in via della Gazzella, mentre il funerale si svolgerà lunedì alle 10,30 nel Duomo di Rimini.

Dalai Lama

PECHINO: “SERIE RIPERCUSSIONI” SE IL DALAI LAMA INCONTRA IL PAPA
Il leader buddista dovrebbe essere a Roma il prossimo 13 dicembre. Pur non avendo relazioni diplomatiche con la Santa Sede , il ministero cinese degli Esteri minaccia danni ai rapporti bilaterali in caso di incontro fra Benedetto XVI ed il Dalai Lama.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha minacciato ieri il Vaticano di “serie ripercussioni” alle relazioni bilaterali se il Papa dovesse incontrare il Dalai Lama, che dovrebbe essere a Roma il prossimo 13 dicembre. Al momento, Pechino e la Santa Sede non hanno rapporti diplomatici.
 

Liu Jianchao, portavoce del ministero cinese degli Esteri, ha detto: “Speriamo che il Vaticano non faccia nulla che possa colpire i sentimenti della popolazione cinese, e mostri sincerità nel migliorare i rapporti con la Cina intraprendendo azioni concrete”.

Pechino ha sempre sostenuto che il Dalai Lama non è un leader religioso, ma un pericoloso separatista che cerca l’indipendenza del Tibet, invaso dalle truppe cinesi nel 1950. In quest’ottica, il governo cinese ha condannato con forza i recenti incontri fra il leader tibetano ed i vertici politici di Stati Uniti, Canada e Germania avvenuti nell’ultimo anno.

Il governo americano, inoltre, ha conferito al Dalai Lama la medaglia d’oro del Congresso, la più alta onorificenza civile del mondo statunitense. In risposta, Liu ha sostenuto che “quei Paesi che decidono di trattare bene il capo dei separatisti tibetani, danneggiano la propria immagine”.