Ci sarà qualcosa


Amare oltre ogni evidenza. Questo mi sembra uno dei significati di “Sogno” di Gianna Nannini. La notte è il luogo del rifugio, il posto in cui vivere il sogno di ciò che non si ha e non si può avere (inconsistente come la neve a ciuffi del primo verso). La canzone parla di un amore che non può essere vissuto (“A te che te ne vai”) e infatti è descritto con immagini lontane dalla serenità: baci allontanati, urlo di bambino intrappolato, gioco cominciato e già finito, bosco di frattaglie, fondi. Resta la possibilità di coltivare il rapporto solo in sogno, un sogno che illuda, stordisca e comunque faccia cogliere qualcosa per cui valga la pena vivere. Viene accettata l’idea che l’amore non ci sia, che se ne sia andato, ma non si rinuncia alla possibilità, magari autolesionistica, di viverlo nel sogno di una notte che a quel punto è illusione e ossessione.

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