Scrive Michael su fb: “Il calcio dovrebbe essere come il basket, appena uno protesta contro l’arbitro un rigore alla squadra avversaria, se un mister viene espulso idem!! così ci si quieta un pò tutti!!”. Ho commentato il suo stato scrivendo che nel volley c’è ancora più rispetto, come nel rugby. La discussione poi è andata avanti, ma a me sono venuti in mente altri pensieri, che forse daranno fastidio e faranno dire “il solito moralista”… Il punto è che questi sono i pensieri che mi son venuti. Dopo Milan-Juve e le mille polemiche ho letto su internet molte frasi tipo questa: “… Buffon che, con grande onestà e sincerità, dopo la fine della partita ha detto di non aver visto se il pallone del tiro di Muntari fosse andato dentro la porta e che, comunque, se l’avesse visto, non l’avrebbe mica detto all’arbitro…” oppure la dichiarazione del “nostro” Pinzi (la mia fede è bianconera, bianconera friulana): “Credo che dietro queste polemiche ci sia tanta ipocrisia”. Insomma, Buffon onesto e sincero, chi polemizza ipocrita. Penso semplicemente che sia il caso di decidersi: perché continuiamo a dare il
premio fair-play? È il premio al corretto o al pollo? Tutti a complimentarsi con Simone Farina, premiato anche la sera della consegna del Pallone d’Oro e con la convocazione in nazionale, per aver rifiutato 200.000 euro per truccare una partita. “Eh, ma quella è un’altra cosa…”
Usciamo dallo sport: lamentarsi dell’evasione fiscale e lamentarsi dei controlli di Cortina sono lamentele che possono provenire dalla stessa bocca? E lo studente che protesta contro l’insegnante che l’ha sgamato a copiare? Chi si indigna per l’ubriaco investitore ma ogni weekend si disfa di alcol e si mette al volante… fintanto che va bene? L’elenco sarebbe lunghissimo. “Ma questo è un dito puntato!”. Sì, e con la perfetta antica consapevolezza che mentre quel dito è puntato, tre dita restano puntate contro di me.
















