“Questa canzone l’ho scelta perché mi rappresenta, esprime quello che provo e che non riesco a dire a parole, come spesso sa fare la musica”. Questa la gemma di R. (classe seconda).
E’ un vero e proprio sfogo quello dei Simple Plan: “Ti sei mai sentito come se stessi crollando? Ti sei mai sentito fuori posto? Come se in qualche modo non fossi adatto e nessuno ti capisse. Vuoi mai scappare via? Ti rinchiudi nella tua stanza? Con il volume della radio cosi’ alto che nessuno ti sente urlare. No non sai com’è quando niente ti sembra a posto. No non sai com’è essere come me. Essere ferito, sentirsi perso. Essere lasciato fuori al buio, essere colpito quando sei giù. Sentirti come preso in giro, essere sul punto di crollare e non c’è nessuno lì a salvarti…”. Mi sento di citare Murakami, da Norvegian wood: “Smettila di tormentarti tanto. Ogni cosa segue comunque il suo corso, e per quanto uno possa fare del suo meglio, a volte è impossibile evitare che qualcuno rimanga ferito. È la vita. Faccio un po’ il grillo parlante ma è ora che tu cominci a imparare certi meccanismi della vita. A volte tu ti sforzi troppo di adattare la vita ai tuoi meccanismi. Se non vuoi finire anche tu in una clinica psichiatrica cerca di essere un po’ più aperto e di abbandonarti di più alla vita così come viene. Anche una donna debole e imperfetta come me ogni tanto arriva a rendersi conto di quanto meravigliosa sia la vita.”
Gemme n° 355
“La mia gemma è la parte finale de “L’avvocato del diavolo” in cui Al Pacino fa un monologo su Dio: penso faccia riflettere molto su una cosa che comunque non si saprà mai”. Così C. (classe quarta) ha dato il là alla propria gemma.
Riprendo il tratto saliente: “A Dio piace guardare, è un guardone giocherellone, riflettici un po’… Lui dà all’uomo gli istinti, ti concede questo straordinario dono e poi che cosa fa? Te lo giuro che lo fa per il suo puro divertimento, per farsi il suo bravo cosmico spot pubblicitario del film. Fissa le regole in contraddizione, una stronzata universale! Guarda ma non toccare, tocca ma non gustare, gusta ma non inghiottire… e mentre tu saltelli da un piede all’altro lui che cosa fa? Se ne sta lì a sbellicarsi dalle matte risate! Perché è un moralista! È un gran sadico! È un padrone assenteista ecco che cos’è! E uno dovrebbe adorarlo? No mai!”. Il vertice della lode a se stesso il diavolo (Al Pacino) lo tocca subito dopo: “Io sono un fanatico dell’uomo, sono un umanista… probabilmente l’ultimo degli umanisti. Chi, sano di mente Kevin, potrebbe mai negare che il ventesimo secolo è stato interamente mio? Tutto quanto Kevin! Ogni cosa! Tutto mio! Sono all’apice Kevin! È il mio tempo questo! È il nostro tempo!”.
Lascio qui una breve frase di Dostoevskij: “Qui il diavolo lotta con Dio, e il campo di battaglia è il cuore degli uomini”.
Gemme n° 354

“Ho scelto questa foto perché penso sia bella e perché rappresenta il mio amore per la danza. E’ un amore particolare perché lei mi odia; ultimamente ho avuto problemi fisici e penso che questo sarà il mio ultimo anno. Volevo mostrare questa passione che mi ha accompagnato per tutta la vita”. Così si è espressa V. (classe seconda) presentando la propria gemma.
Il web attribuisce all’attore Donald Sutherland queste parole: “C’è un poeta russo che durante un discorso ai ragazzi che si laureavano disse: “la vostra vita d’ora in poi diventerà molto noiosa, perché penserete a fare soldi e carriera. L’unica cosa che potete fare è rimanere appassionati, perché la passione è l’unico rimedio contro la noia.” E io sono appassionato di quello che faccio, amo molto il mio lavoro”. Chi era in classe ad ascoltare V., ha sentito vibrare nella sua voce e visto nei suoi occhi quella passione.
Gemme n° 353
“Come gemma porterei tutta la musica perché per me è fondamentale, ma ho dovuto scegliere. Questo brano lo ascolto sempre con mio padre ed è il mio preferito”. Questa la gemma di E. (classe quarta).
Non ho la minima intenzione di entrare nelle mille interpretazioni di Stairway to heaven. Resto sul testo e mi porto a casa le ultime parole perché ho sempre ascoltato questa canzone come un grido di speranza: “E, se ascolti davvero bene, alla fine la melodia verrà da te, quando tutti saremo uno ed uno sarà tutti, per essere una roccia e non per rotolare.”
Il resto? Fuffa.
Gemme n° 352

“Ho portato come gemma la scena di un film: è un po’ forte per i termini utilizzati. Il film parla di una ragazza che vive una storia con un ragazzo, ma poi incontra una ragazza di cui si innamora e con la quale vorrebbe iniziare una relazione ma il giudizio delle amiche la blocca. Secondo me viene rappresentata la realtà di oggi con la non accettazione delle persone per quello che dicono e che sentono.” Così S. (classe seconda) ha presentato e commentato la propria gemma.
Il film è tratto dal fumetto “Il blu è un colore caldo”. Ne riporto una breve sequenza dalla quale emerge l’importanza di poter parlare con qualcuno che possa capirci.

Gemma n° 351
https://www.youtube.com/watch?v=22eR4DS3vkU
“La mia gemma è composta di due parti diverse. Prima un video legato ai fatti di Parigi: mi ha colpito la consapevolezza del bimbo che ci siano persone cattive, benché il papà lo rassicuri dicendogli che basta poco per potersi proteggere. Rispondere con la guerra non penso sia il modo giusto.
La seconda parte invece è una cosa personale: un mese fa ho visto una foto, ci sono stata male, poi una persona mi ha mandato un messaggio inaspettato che mi ha colpito molto per l’amicizia dimostratami.” Questa è stata la duplice gemma di M. (classe quinta).
Non mi sento di commentare un video come quello del bambino che racconta la sua paura. Ricordo che alcuni anni fa ho letto un libro sui bambini nelle guerre e sul tentativo di raccontarsi attraverso dei disegni. Non ho parole.

Gemma n° 350
“Ho deciso di portare questa canzone perché parla del tempo che passa sempre più veloce; le giornate sono sempre più uguali con ritmi definiti e prestabiliti, resta poco tempo per noi stessi e per realizzare quello che ci piacerebbe. Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti affermava: “Il tempo è la sostanza di cui è fatta la vita”. Ma il tempo della nostra vita coincide veramente con quello dell’orologio? Le ore dei nostri giorni corrono all’impazzata o sembrano non finire mai. E’ come se il tempo si fosse staccato da quello convenzionale scandito dalle lancette. Ma nonostante esso sia presente in noi o comunque ci circonda, rimarrà sempre irraggiungibile persino alle tecnologie più avanzate. Le nostre esperienze quotidiane contano veramente, è il tempo dentro di noi che ci condiziona. Secondo lo scrittore Stefan Klein, sta a noi scoprire come prenderci cura del tempo e di conseguenza di noi stessi. Inoltre egli afferma: “Possiamo vivere dietro la paura di affondare nel vortice del tempo ma siamo noi che abbiamo la possibilità di imparare a nuotare e dominare il suo scorrere”. Secondo me, nonostante giorni monotoni e vita di corsa, dobbiamo riuscire a trovare il tempo per noi stessi perché siamo noi che dobbiamo realizzarci”. Questa è stata l’articolata gemma di G. (classe quarta).
In pochi giorni è la seconda gemma che tratta del tempo e del suo uso da parte dell’uomo. Lascio qui due frasi. La prima è di Borges: “Il tempo è la sostanza di cui sono fatto. Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume; è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre; è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco.” La seconda frase, invece, è di Tiziano Terzani, e aiuta a gettare uno sguardo a una questione che affronteremo in quinta… non voglio dire altro… “L’inizio è la mia fine e la fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è un’illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e che si va avanti, che c’è progresso. Non c’è. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti. Si ripete, gira intorno a sé. Il tempo è circolare. Lo vedi anche nei fatti, nella banalità dei fatti, nelle guerre che si ripetono.”
Gemme n° 349

“Ho letto questo libro in estate: non leggo molti libri, ma quando leggo mi faccio prendere subito dalle vicende narrate. Qui ci sono 4 protagonisti principali, e vengono affrontati temi filosofici e varie riflessioni; numerose frasi fanno riflettere sull’amore e sull’esistenza. Mi fa piacere anche rileggerne alcune”. Questa la gemma di B. (classe terza).
Non ha letto alcuna citazione B. Allora ne scrivo una io, a commento della gemma: “È un amore disinteressato: Tereza non vuole nulla da Karenin. Non vuole nemmeno l’amore. Non si è mai posta quelle domande che torturano le coppie umane: mi ama? Ha mai amato qualcuna più di me? Mi ama più di quanto lo ami io? Forse tutte queste domande rivolte all’amore, che lo misurano, lo indagano, lo esaminano, lo sottopongono a interrogatorio, riescono anche a distruggerlo sul nascere. Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa (l’amore) dell’altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.”
Gemme n° 348
“Ho portato degli spezzoni degli ultimi due episodi del mio anime preferito: vengono affrontati discorsi interessanti. I riferimenti religiosi sono numerosi e se dovessi sintetizzare potrei dire che lo scopo finale è il perfezionamento dell’uomo.” Mi sono sentito di riassumere così la gemma di S. (classe quinta). In realtà lei si è soffermata sulla trama, ma temendo di commettere degli errori rimando alla pagina wiki di Evangelion. Le sequenze mostrate sono state poi numerose e io ne ho messo un breve estratto.
La gemma l’ho commentata subito in classe attraverso un racconto di Selma Lagerlöf letto camminando mentre andavo a scuola quella mattina stessa. Lo allego qui (questa la fonte). Il nocciolo? I miei gesti, il mio approccio al mondo, dipingono il mio mondo. Ho trovato delle assonanze.
Notte di natale Lagerlof
Gemme n° 347

“Questa è la foto di E., una bimba etiope. Lo scatto è del 2005, lei poi si è trasferita nel 2009, e non la vedo più da 6 anni e mi piacerebbe incontrarla perché era spesso da noi e per me era diventata come una sorella”. Questa la gemma di A. (classe seconda).
Non so se E. verrà mai a sapere di essere la protagonista di questa gemma. Sarebbe bello però, se non altro per sapere di essere stata al centro del pensiero di qualcuno. Essere pensati da qualcuno senza rendersene conto, bello 😀
Gemme n° 346
“Questa canzone l’ho scelta perché è stata la colonna sonora di una settimana passata in Sicilia durante la quale ho conosciuto degli amici. Da giugno non li vedo, ma siamo rimasti legati anche attraverso Skype, e forse ci troveremo a Torino. Questa è la nostra canzone”. Questa la gemma di M. (classe seconda).
E’ una canzone che parla di valori importanti, di amicizia, amore, fratellanza, famiglia, quei valori che durano anche quando la distanza, fisica o metafisica che sia, ci si mette di mezzo. “L’amore non potrà mai perdersi e quando la fratellanza arriva prima allora non sarà mai superata la linea stabilita da noi. Quando quella linea doveva essere disegnata e quella linea è quello che abbiamo raggiunto, così, ricordati di me quando sarò andato”.
Gemme n° 345
“Ascolto questa canzone da quando avevo 12 anni, significa tanto per me perché mi ha fatto uscire da alcune difficoltà”. Con queste parole F. (classe seconda) ha presentato la sua gemma.
Mi soffermo su un unico verso, all’inizio, sull’importanza di trovare qualcosa di significativo per cui alzarsi la mattina: “Cercando un modo migliore per alzarsi dal letto, invece di stare su Internet e cercare un nuovo successo”.
Gemme n° 344
“Quello che voglio mostrare non è un video dal valore particolare per me, ma ha a che fare con l’attualità. Al di là degli aspetti politici e di attualità, mi piace la frase in cui si dice che ci accorgiamo dei problemi solo quando è troppo tardi e ne siamo investiti; la cosa mi riguarda anche per la vita di tutti i giorni sui miei comportamenti personali.” Questa la gemma di A. (classe terza).
Non è un esercizio facile quello di mantenere l’attenzione su quanto succede nel mondo ed essere sensibili alle sorti degli altri. Vestire i loro panni, calzare le loro scarpe, immedesimarsi in una loro giornata, almeno provare ad assumere il loro punto di vista per capire il sapore che ci resta in bocca…
“Chuang-Tzu e Huizi stavano passeggiando lungo la diga delle cascate Hao quando Chuang-Tzu disse, “Vedi come i pesciolini escono dall’acqua e saltano dove gli pare! Questo è quello che davvero piace ai pesci!”
Huizi disse, “Tu non sei un pesce – come fai a sapere quello che piace ai pesci?”
Chuang-Tzu disse, “Tu non sei me, quindi come fai a sapere che io non so quello che piace ai pesci?”
Huizi disse, “Io non sono te, quindi di sicuro non so quello che tu sai. D’altro canto, tu di sicuro non sei un pesce – quindi questo continua a provare che non sai cosa piace ai pesci!”
Chuang-Tzu disse, “Torniamo alla nostra domanda originale, per favore. Tu mi hai chiesto come faccio a sapere cosa piace ai pesci – quindi tu già sapevi che io lo sapevo quando mi hai posto la domanda. Lo so stando qui accanto alle cascate Hao”.”
Gemme n° 343
https://www.youtube.com/watch?v=yXR608rEvvQ
“La mia gemma è la scena finale di un film su due piloti di Formula 1 degli anni ’70, Niki Lauda e James Hunt: erano agli opposti, considerati da tutti dei rivali. Usavano rivalità per spingersi oltre i limiti; in fondo si piacevano e ammiravano. Penso che a questo serva la rivalità: a migliorarsi”. Queste le parole con cui P. (classe quarta) ha presentato la sua gemma.
Nell’800 Pierre-Marc-Gaston de Lévis affermava che “L’invidia rivela la mediocrità; i grandi caratteri non conoscono che le rivalità”. Personalmente penso sia un esercizio difficile ma anche stimolante quello di sfruttare una rivalità per crescere e migliorarsi senza cadere appunto nell’invidia e nel godimento della sconfitta dell’altro.
Gemme n° 342

“La mia gemma è la cintura di karate, uno dei traguardi più importanti raggiunti a livello sportivo e personale. Segna gran parte della mia vita in quanto ho iniziato da piccola ed è rilevante sia per me che per i miei che volevano intraprendessi uno sport che mi insegnasse a come sapermi difendere in questo mondo. Ho imparato molto, soprattutto l’autocontrollo. Il karate mi ha insegnato a prendere tutte le cose da un’altra prospettiva. Uno dei traguardi è questa medaglia; sono sempre stata molto determinata, cercando di arrivare oltre il secondo o il terzo posto. Poi ho lasciato lo sport ma spero di riprenderlo presto.” Ecco la gemma di G. (classe seconda).
“Proprio come uno specchio che riflette le immagini senza distorsioni, come in una tranquilla vallata che rimanda l’eco, così uno studente di karate deve purgare se stesso da pensieri egoistici e malvagi poiché solamente con una mente ed una coscienza chiara e limpida (vuota) egli potrà capire ciò che sta ricevendo… la forma fondamentale dell’universo è Kara (Il vuoto) e quindi il vuoto è esso stesso forma”.
Gemme n° 341

La gemma di B. (classe quarta) è consistita nella lettura di un brano di cui purtroppo ha perso ogni traccia prima di potermelo inviare per riportarlo qui sul blog. Sono rimaste le cose dette in classe: “Le parole che ho fatto leggere al prof le ho scritte io, sono parte di uno dei miei racconti. La mia passione è scrivere; penso che qui il messaggio sia bello, anche nella difficoltà delle cose da affrontare. Penso sia importante avere sempre delle cose, anche piccole e banali, che ci facciano stare bene. Anche io devo imparare a farlo e scrivere mi aiuta in questo.”
Due citazioni, secondo me bellissime, a commento di questa gemma di B. (classe quarta):
“La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.” Charles Bukowski, Hollywood, Hollywood!
“Scrivere è un po’ come fare i minatori di se stessi: si attinge a quello che si ha dentro, se si è sinceri non si bada al rischio di farsi crollare tutto addosso.” Andrea De Carlo, Due di due
