Natale 2022

Chi è nel triennio ormai lo sa: tra gli stoppini prima (durante la DAD) e gli auguri poi, a Natale e a Pasqua ho preso l’abitudine di rivolgervi un pensiero scritto…
Non so che periodo vi aspetti, non so quali feste vi attendano. So che c’è chi aspetta con trepidazione le vacanze natalizie perché è un momento di gioia e condivisione e chi le attende con paura perché legate a momenti dolorosi, c’è chi le attende con indifferenza perché è tutto come gli altri giorni e chi le passerà da una festa all’altra. C’è in particolare chi le vivrà con il vuoto di chi non può più avere accanto fisicamente, e costoro le e li abbraccio con forza.
In mezzo a tutto questo, desidero farvi un augurio per il pranzo di Natale o di Capodanno o di un qualsiasi giorno delle vostre vite. Prendo spunto da una poesia di Franco Arminio:

Alzatevi durante la cena,
ditelo che avete un dolore
che non passa. Guardate negli occhi
i parenti, provate a fondare
davvero una famiglia
una federazione di ferite.
Ora che siete in compagnia
ditela la vostra solitudine,
sicuramente è la stessa degli altri.
E dite la noia, l’insofferenza
per il freddo, per il cappotto,
per la digestione.
Se scoppiate a piangere
è ancora meglio,
scandalizzateli i vostri parenti,
piantate la bandiera dell’inquietudine
in mezzo al salotto.
Fatevi coraggio, prendete un libro di poesia
leggete qualche verso,
loro per domani hanno programmato
il cinema.
Parlate dei morti,
parlate di voi e poi ascoltate,
sparecchiate, togliete di mezzo il cibo,
mettete a tavola la vostra vita.

Mi viene da aggiungere un piatto a questa tavola imbandita: quello della gioia, delle cose belle perché anche loro hanno bisogno di essere condivise, di essere portate alla luce, di essere consumate e digerite per diventare sostanza dei nostri giorni. Si tratta di mettere in tavola quello che conta, di mettere a fuoco l’essenziale. In una classe prima, quest’anno, è stato messo sulla cattedra il presepe della foto. Come nella foto, accade spesso anche nella vita che ci voglia un po’ per mettere a fuoco l’essenziale, la condivisione, l’io e il tu, il noi, l’amore…
A tutte voi, a tutti voi, alle persone che amate e che sono una benedizione nelle vostre vite, auguro buon Natale e, viste le parole che ho scritto… buon appetito!

Gemma n° 2188

“Questa volta ho deciso di portare un video per la gemma invece di un testo e un oggetto come ho fatto l’anno scorso. Ho creato un video recap del mio 2022 dei momenti in cui mi son sentita più spensierata e felice e che ho potuto condividere con gli amici che mi hanno aiutato tanto e che sono stati al mio fianco durante quest’anno particolarmente difficile” (E. classe quarta).

Gemma n° 2187

“Questa è la mia prima cuffia di nuoto. Pratico questo sport da quando avevo sei anni e ancora oggi coltivo questa passione, anche se con la pallanuoto. Ha un grande significato per me, perché mi ricorda i primi momenti passati in piscina, con il mio allenatore, con i miei amici…
Sono una persona molto sportiva, mi piace fare un po’ di tutto, ma il nuoto in tutte le sue forme, è stato lo sport che mi ha più interessato” (I. classe prima).

Gemma n° 2186

“Ho portato questa tartaruga che mi è stata regalata da un’insegnante delle elementari, che nonostante fosse per la maggior parte delle volte molto severa e seria, si preoccupava sempre per noi e potevamo parlarle liberamente di qualsiasi cosa anche non inerente alla scuola, alla fine delle lezioni chiaramente. In più questa tartaruga mi ricorda di quando andavo ancora alle elementari, un periodo per me bellissimo” (M. classe seconda).

Gemma n° 2185

“Come gemma ho portato il mio peluche.
Me l’hanno comprato i miei genitori quando avevo circa 7 anni, forse anche meno. Anche se sembra imbarazzante, per me è davvero importante, è come se fossimo cresciuti insieme; ogni volta che ero giù (o sono giù di morale) mi bastava abbracciarlo, e magari non manderà via completamente quei sentimenti, ma sicuramente migliora la situazione; è come un peluche per il supporto morale.
Tra tutti quelli che possiedo, questo è il più importante” (N. classe seconda).

Gemma n° 2184

“Ho deciso di portare questa cartella come mia gemma, per me è molto importante. Voglio andare in Francia per imparare davvero bene il francese. Questa cartella mostra anche la mia voglia di svilupparmi e imparare le lingue perché questo è il mio obiettivo” (V. classe seconda).

Gemma n° 2183

“La mia gemma è questa collana.
Ce l’ho da molto tempo perché mi è stata regalata quattro anni fa per il mio compleanno da una persona molto importante per me: mia zia.
Purtroppo non la vedo molto spesso perché abita lontano, ci incontriamo solo una volta all’anno per Natale. Con lei ci sono sempre andata d’accordo perché caratterialmente siamo simili e in sua compagnia sto sempre bene. Questa estate si è sposata e vederla felice accanto alla persona che ama per me é stata una gioia immensa.
Lei é il mio esempio perché nella vita le sono successe molte cose brutte ma ha sempre saputo rialzarsi con una forza e determinazione che ammiro tanto e spero un giorno queste qualità possano appartenermi” (L. classe seconda)

Gemma n° 2182

“Come gemma ho scelto la canzone Ça plane pour moi di Plastic Bertrand. Ho scelto questa canzone perché è una delle preferite di mio padre visto che gli ricorda la sua adolescenza. Ogni volta che siamo in macchina la metto perché le mie canzoni gli fanno venire il mal di testa. Un’altra ragione per cui l’ho scelta è per festeggiare il suo ritorno questo sabato dopo essere stato via per lavoro” (L. classe seconda).

Gemma n° 2181

“La gemma che ho scelto è la canzone Bordeline di Tame Impala: questa canzone per me è importante perché io e il mio migliore amico siamo grandi fan di Tame Impala e ci riconosciamo particolarmente in questa canzone, perché nel ritornello il cantante si chiede se sarà mai amato, conosciuto e se c’è qualcuno di cui può fidarsi. E spesso ci ritroviamo a discutere di queste tematiche” (S. classe seconda).

Gemma n° 2180

“Ho deciso di portare come gemma la mia chitarra elettrica perché ha un significato molto importante per me. Io suono da quasi 6 anni e mi piace pensare a tutto il percorso fatto e a dove andrò con la musica. Quando ho visto per la prima volta questa chitarra, avevo la sensazione che fosse quella giusta, infatti, con lei, ho iniziato il mio percorso nella band e ho fatto i miei primi concerti. Parlando con amici, le ho trovato anche un nome “Stormy”, che significa tempestosa, perché ogni volta che la prendo in mano e la suono mi dà molta forza, come quella di una tempesta, e mi aiuta a estraniarmi dal mondo e superare momenti difficili” (B. classe seconda).

Gemma n° 2179

“Come gemma ho deciso di portare questa collanina. Può sembrare qualcosa di banale, ma per me è molto importante. Mi è stata regalata dalla zia di mia madre, però per me era come una nonna. Purtroppo è venuta a mancare poco prima che andassi alle elementari. Gli anni successivi non l’ho portata perché mi faceva troppo male indossare qualcosa che le appartenesse.
In seguito ho capito che se non avessi affrontato il dolore non sarei mai riuscita a superarlo. Perciò alle medie ho incominciato a metterla e adesso la tengo come portafortuna e per ricordarmi dei bei momenti passati con lei” (V. classe prima).

Gemma n° 2178

“Ho scelto di portare come gemma questo portachiavi che mi ha regalato il mio migliore amico una volta tornato da New York. Ha scelto di portarmelo non con la “A” ma con la lettera “G”  l’iniziale del nome con cui mi soprannomina sempre. Non ho portato questo portachiavi per l’oggetto in sé, che è sì un bellissimo regalo, ma per la persona che me lo ha regalato, appunto, il mio migliore amico, che anche oltremare si è ricordato di me. Con questo mi collego al motivo per cui ho portato quest’oggetto ovvero l’amicizia tra maschio e femmina; secondo me è importante avere un migliore amico maschio che a volte la pensa diversamente, che guarda le cose da un altro punto di vista e che certe volte, anche se non lo dimostra, potrebbe tenere a te più di quanto tu lo pensi” (A. classe prima).

Gemma n° 2177

“Come gemma ho deciso di portare mia mamma.
Lei rappresenta la mia famiglia e l’ho sempre vista come un’amica mancata, ma allo stesso tempo un punto di riferimento stabile.
Ad oggi lei è una tra le poche persone che riescono a rendermi felice davvero e con cui so di poter parlare liberamente. Certamente, non le racconto proprio tutto di quello che succede, ma come è giusto che sia.
Non sono molto brava e non mi piace molto esprimere i miei sentimenti e parlare di ciò che prvo, ma ho capito nel corso del tempo che un gesto vale molto di più di mille parole.
Sono una persona alla quale non piacciono i gesti eclatanti o ricevere abbracci, ma piuttosto quella che li dà per far sentire meglio gli altri.
Anche mia mamma è abbastanza simile a me, ma molto più premurosa e affabile; lo è sempre stata.
E’ sempre riuscita a farmi vedere la luce nel buio e a spronarmi per raggiungere i miei obbiettivi quando avevo un po’ perso quella voglia.
Ci sono stati periodi durante i quali i ruoli sono diventati gli stessi e quindi sono maturata, per permettere a entambe di vedere quella luce che tanto ci veniva annebbiata.
Non saprei esprimere a parole, ma neanche a gesti, l’amore che provo per mia mamma, ma so che lei sarà sempre lì a sostenermi e io ci sarò sempre a sostenere lei.
Una persona, se quella giusta, riempie il vuoto che hanno lasciato altre venti”

(G. classe prima).

Gemma n° 2176

“Come gemma ho scelto di portare la danza, non tanto lo sport in sé stesso, ma il perché mi rappresenta. La pratico fin da quando ero piccola, come testimoniano il body e il gonnellino rosa nella foto, e mi ha sempre appassionato molto. La danza è una disciplina in cui non c’è solo il divertimento, ci sono delle regole da seguire e ci vogliono, oltre che passione, impegno, sacrificio, serietà e soprattutto costanza. Queste caratteristiche rispecchiano una parte del mio carattere perché sono una persona seria, costante e nelle cose ci metto impegno. Da un anno finalmente siamo riuscite a mettere le punte e da quel momento il mio desiderio si è avverato perché quando alle prove o alle esibizioni guardavo le ragazze dei gruppi più grandi speravo, un giorno, di diventare come loro e avere la stessa opportunità. Sicuramente non è una passeggiata e ci vuole molto sacrificio, ma questo non mi ha scoraggiato e al primo balletto mi sono sentita orgogliosa di me stessa. Ballare, per me, non è solo fare dei passi con i piedi e dei movimenti con le braccia, ma è un modo per esprimermi, è un momento di svago, in cui libero la mente, anche solo nell’ora e mezza di lezione. Per me è anche importante condividere una cosa che mi piace con le persone che mi circondano, per questo ho instaurato un bellissimo rapporto con le mie compagne, fatto sì di risate, ma anche di impegno, a lezione e altrettanto nelle uscite. Non sono orientata a diventare una ballerina in futuro, ma i numerosi incontri con ballerini famosi e la danza in tutte le sue forme, classica, moderna e perché no hip hop, rimarranno sempre parte di me e costituiranno un tassello che ha contribuito a farmi diventare ciò che sono adesso” (A. classe prima).

Gemma n° 2175

“Era lo scorso inverno e stavo tornando a casa da una passeggiata. Ad un tratto un’anziana signora mi fermò e iniziò a farmi alcuni complimenti sul mio aspetto. Ero molto sorpresa perché non mi era mai capitato che uno sconosciuto mi fermasse per farmi un complimento, specialmente nel paese poco abitato dove vivo io. Mentre la ringraziavo ed ero sul punto di riprendere il cammino verso casa, estrasse una mano dal suo cappotto dandomi un braccialetto che teneva in mano. A quel punto le chiesi perché me lo stesse dando e lei mi rispose che ce l’aveva da tanto tempo, quindi me lo donava volentieri, aggiungendo il fatto che sarebbe stato più bello indossato da una ragazzina. Dopo questo accettai di tenere il braccialetto e la signora se ne andò salutandomi con un sorriso. Da quel giorno conservo il braccialetto come un tenero ricordo” (G. classe prima).

Gemma n° 2174

“Come gemma ho portato questa foto dove ci siamo io e mio papà. Per me è una persona molto importante e fin da piccola ho avuto un bellissimo rapporto con lui. Soprattutto in questo periodo, quando non mi sono sentita tanto bene, mi è stato sempre accanto e l’ho apprezzato veramente tanto perché per me è molto importante sapere di poter contare su una persona quando sto male sia che sia un familiare sia che sia un amico. Quando ho dei momenti di sconforto dove mi sembra che non mi vada niente bene vado da mio papà e passo un po’ di tempo con lui e anche solo stare lì mi tranquillizza e mi rassicura. Una cosa che ci accomuna è la musica; fin da quando ero piccola mio papà mi faceva ascoltare le canzoni che gli piacevano e le metteva in macchina, questa è una cosa che facciamo tutt’ora; infatti mi piace molto viaggiare in macchina con lui perché questi per me sono dei momenti dove riesco a distrarmi e a stare tranquilla, cosa che per una persona ansiosa come me è un po’ difficile” (A. classe seconda).

Gemma n° 2173

“Come gemma ho deciso di portare il “Pumo”, che è un oggetto tipico pugliese nello specifico salentino. Solitamente si regala alle persone che hanno appena comprato casa e/o per portare fortuna. Io ho deciso di prenderlo perché mi piace e anche perché è un modo per ricordare le mie origini a cui sono molto legata” (E. classe seconda).

Gemma n° 2172

“Come gemma quest’anno porto Bambi, è il peluche del famoso cartone della Disney che ho sin da quando ero piccola. Mia mamma mi ha raccontato di avermi portata al negozio della Disney insieme alle mie sorelle e che appena entrata mi sono diretta verso di lui afferrandolo e chiedendole di comprarmelo. Non mi sono mai separata da Bambi e tutt’ora lo tengo accanto a me di notte” (F. classe seconda)

Gemma n° 2171

“Come gemma ho deciso di portare il valore che ha per me viaggiare e conoscere cose nuove. Da quando sono bambina i miei genitori hanno reputato il viaggio una parte fondamentale della crescita sia mia che di mia sorella: esso mi ha aiutata a sviluppare un certo senso di tolleranza verso il diverso, che comprende verso città e culture nuove, ma soprattutto verso le persone. Amo viaggiare anche perché in qualsiasi posto dove io sia stata sono andata alla ricerca dell’arte e dell’architettura, cose che porterò nella gemma del prossimo anno. Partire rappresenta anche un momento per unire la mia famiglia dato che per la scuola non passo tanto tempo con loro.
Ho scelto questa foto perché rappresenta il primo viaggio che ho fatto senza restrizioni per il covid.
Durante il periodo della quarantena e poi di tutte le restrizioni tra regioni ho sofferto parecchio il distacco da quella che ormai era diventata un’abitudine. Questa è una foto che ho scattato a Sappada, luogo molto caro a me e tutta la mia famiglia perché era una delle mete predilette dei miei nonni. Mi ricorda quindi tutti quei momenti che non potrò più passare con loro ma allo stesso tempo mi torna in mente la felicità di quegli attimi” (G. classe quarta).

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