“La mia gemma di quest’anno è la mia collana. Chi mi conosce sa che io non porto alcun tipo di gioiello se non un piccolo bracciale e questa collana. Non è una semplice collana, è la collana che rappresenta il mio primo amore. Me l’ha regalata il mio ragazzo ad aprile dell’anno scorso; inizialmente era solo la collana che si è comprato identica anche lui e poi il giorno del mio compleanno mi ha regalato la lettera che è la sua iniziale, fatta da lui. Lui ha la mia e io ho la sua. Questa collana rappresenta noi due ed è veramente l’unico gioiello che porto sempre e che non tolgo mai, anzi se la dimentico per caso sento che mi manca un pezzo. Ho deciso di portarla perché rappresenta una delle fasi più belle della mia vita: l’amore e il primo innamoramento. Questa collana è la sintesi perfetta dell’amore che io e lui proviamo l’uno per l’altra e non credo che potessi portare gemma migliore”. (E. classe quarta).
“Come gemma quest’anno ho deciso di portare questa foto di me ed una mia amica d’infanzia. In generale mi piace tantissimo riguardare le vecchie foto e i video per rivivere tutti i ricordi passati. Penso che questa foto sia una delle migliori che abbiamo insieme ed è per questo che ci sono molto affezionata. Ogni volta che penso alla mia infanzia mi viene in mente lei, dato che passavamo quasi tutti i giorni insieme a giocare e la consideravo quasi come una sorella. Nonostante oggi non ci vediamo più come una volta perché andiamo in scuole diverse, il nostro rapporto non è mai cambiato. Ogni volta che ci vediamo è come se tornassimo indietro nel tempo. Sono molto felice del fatto che siamo ancora amiche dopo così tanti anni e spero che lo saremo anche in futuro” (S. classe quarta).
“Quest’anno ho deciso di portare come gemma mia madre e per rappresentarla mostro questi orecchini regalati da lei. La considero una delle persone più importanti della mia vita e le sono assai grata se penso a tutto quello che ha fatto per me e per le mie sorelle. Da ormai un anno a questa parte il nostro rapporto è cambiato in meglio: sarà perché sono cresciuta e sono maturata, ma ora riusciamo a parlare e confidarci su tutto, senza sentirci giudicate. Mia madre è una donna forte e dal carattere deciso, che in quest’ultimo periodo le è servito perché in famiglia abbiamo affrontato esperienze non piacevoli. Lei però non si è mai arresa, anzi è sempre stata presente per me e per le mie sorelle, a volte anche trascurando un po’ se stessa. Con questo voglio concludere dicendo che auguro a tutti di avere una persona nella propria vita come mia madre, che vi sappia rendere felici e ascoltate”. (M. classe quarta).
“Come gemma per quest’anno ho scelto di portare la canzone di Billie EilishWhat was I made for uscita quest’estate all’interno del soundtrack ufficiale del film “Barbie”. Penso che questa canzone esprima esattamente cosa vuol dire essere donne, o meglio, per quanto mi riguarda, ragazze. Quello che trovo di bello in questa canzone è la delicatezza della melodia, accostata a dei versi forti e molto significativi. Personalmente la prima volta che l’ho sentita durante il film, sono rimasta senza parole da quanto era bella; di solito prima di emozionarmi per una canzone uno o più ascolti sono d’obbligo, con questa canzone invece è stata questione di pochi secondi. Ritrovare me stessa in questi lyrics per me è stato immediato. Una delle frasi che ho subito riconosciuto come mia è stata “when did it end, all the enjoyment”. Questo verso mi ricorda il distacco dall’essere bambine al diventare (non completamente) adulte. Ciò che prima era normale, come mangiare un piatto di pasta in più o essere rumorosa quando parli in pubblico, viene visto come fuori dal normale, come qualcosa di sbagliato. La leggerezza dell’essere bambine scompare, tutto il tempo che prima passavi a divertirti adesso lo spendi preoccupandoti di come uscirai vestita il giorno dopo o di quanto mangerai per evitare di sembrare ingorda o strana agli occhi degli altri. La leggerezza piano piano va via, per fare spazio alle paure e all’angoscia di non essere perfette (la stessa che si trova durante il film in Barbie). Concludo dicendo che tutti, maschi o femmine che siano, dovrebbero ascoltare almeno una volta nella vita questa canzone, aprendo il proprio cuore e lasciando che le proprie emozioni scorrano e si esprimano per ciò che sono” (I. classe terza).
“L’11 dicembre 2023 mi sono state dette quelle parole che un atleta non vorrebbe mai sentirsi dire da un medico: “il tuo crociato è rotto, la tua stagione è finita”. Non so neanche io bene come, ma non appena mi sono state pronunciate quelle parole sono riuscita a trattenere le lacrime, forse perché sotto sotto lo sapevo o forse solo perché volevo sembrare forte. Eppure questo infortunio mi ha portato un grande vuoto dentro. Era da mesi che combattevo contro un dolore al ginocchio senza che si riuscisse a capire bene che cosa io avessi. A giugno 2023 durante un allenamento è suonato quel primo campanello d’allarme, quel CRACK che a ripensarci mi vengono ancora i brividi. Durante l’estate si sono susseguite una serie di visite, ma nessuna risposta concreta, finché a settembre l’ortopedico che mi ha visitata mi ha detto che sarei potuta tornare a giocare. Ero contentissima, ma dentro di me sapevo che c’era qualcosa che non andava. Ho ripreso gli allenamenti e piano piano ho ritrovato la sicurezza che avevo perso a causa dell’infortunio. Fino a quando, SBAM, un’altra porta in faccia, un’altra ricaduta. Mi cede il ginocchio durante una partita. Non c’era più nulla da fare, avevo lottato fino a quel momento, ma la paura era riemersa. Decido di farmi visitare da un altro ortopedico il quale pronunciò quelle fatidiche parole. Nella mia testa, prima di quella visita, c’era ancora quella piccola speranza di poter tornare a giocare e di nascondere quella che sapevo fosse la verità, ma la verità ha avuto la meglio su quel piccolo spiraglio di luce. Nonostante il dolore e le lacrime sono grata a questo infortunio perché mi ha fatto capire che ci sono persone che ci tengono tanto a me, quanto io sia fortunata ad avere una squadra che mi supporta in questo momento difficile e degli allenatori che ci tengono veramente al fatto che io stia bene. Spero di non deluderli e di tornare più forte di prima. Non so cosa mi riserverà il futuro o se ritornerò a giocare, ma ciò di cui sono certa è che uscirò da questi 6 mesi un po’ più consapevole e sicura delle mie capacità”. (G. classe quarta).