Visto che in terza stiamo parlando di etica… Abel Mutai ha vinto la medaglia di bronzo nei 3000m siepi alle recenti olimpiadi di Londra. Il 2 dicembre partecipa al cross di Burlada, una gara di corsa campestre tra colline, fango ed erba spagnoli. Sta vincendo facile, anzi, è convinto di aver vinto facile e di aver già passato la linea del traguardo, rallenta, alza le braccia al cielo. Da dietro arriva il corridore locale Iván Fernández Anaya: lo può sorpassare, ma non lo fa; capisce la situazione, quel che sta succedendo, appoggia la mano sulla schiena di Abel Mutai e lo invita a fare quei pochi metri che mancano alla vittoria… “Anche se mi avessero detto che la vittoria mi avrebbe garantito un posto nella squadra spagnola per i campionati europei, non l’avrei fatto. Perché oggi, con il modo in cui vanno le cose in tutti gli ambienti: nel calcio, nella società, nella politica, in cui sembra che tutto sia permesso, un gesto di onestà è anche più importante”.

