Foglio bianco

matitaPenso che “Pochi inutili nascondigli” sia il libro che meno mi è piaciuto di quelli scritti da Giorgio Faletti. Tuttavia, vi ho trovato un bel passo, che voglio legare all’inizio dell’anno scolastico, a ogni inizio, al momento in cui a una persona viene chiesto di mettersi in gioco, di provare a immaginare e disegnare il proprio futuro, che sia alunno o insegnante.

Non sarebbe mai riuscito a spiegare a un profano che cosa era un foglio bianco per un disegnatore, quale e quanta speranza ci fosse ogni volta che si metteva di fronte allo spazio immenso di quel rettangolo immacolato da riempire di segni, sogni, colori, idee.
Forse Dio, se c’era, proprio quello aveva fatto. Prima l’universo era un grande cosmico foglio di carta bianco e lui con la stessa speranza e la stessa fantasia aveva chiuso un attimo gli occhi e poi si era messo al lavoro e aveva disegnato tutto.
Fece scorrere la copertina ripiegandola dietro al blocco ed ebbe anche lui davanti il suo piccolo universo da creare.
Si lasciò andare contro lo schienale della poltrona, impugnò la matita e guardò il mondo davanti a lui.”
Giorgio Faletti, Pochi inutili nascondigli, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2008, pag. 51