Gemma n° 2801

“Oggi  ho deciso di portare un libro che, a prima vista, potrebbe sembrare insolito. In realtà, dietro quella copertina semplice si nasconde una storia straordinariamente profonda e tenera, e non potevo non sceglierlo.
Me  lo ha regalato un’amica di mia nonna: si chiamava A. Quando penso a lei, mi torna alla mente il suo viso pulito, le guance paffute e rosate, e quello sguardo limpido e innocente di un’anziana che viveva ogni giorno con gratitudine, cercando di rendere più bella anche la vita degli altri. A. era esattamente così.
Mi ricorderò per sempre che, quando andavo a trovare mia nonna, incrociavo spesso gli occhi di A.: per strada mentre passeggiava con il suo cagnolino, oppure quando andava a dare da mangiare alle sue amate pecore. La sua casa era splendida, un po’ nascosta nel bosco, proprio come piace a me. Quando decidevo di andarla a trovare , provavo un piacere sincero nel sedermi su quella sua panchina e ammirare il panorama che da lì si apriva. Lei mi aspettava sempre con gioia.
Parlavamo di tantissime cose: mi raccontava una quantità infinita di aneddoti curiosi della sua vita, riuscendo ogni volta a coinvolgermi. È vero, a volte era stancante starle dietro, perché parlava così tanto che rischiavi di perderti qualche pezzo; ma in fondo adoravo quei momenti. Era come se mi prendesse per mano e mi portasse indietro nel tempo: quando ricordava suo marito, suo figlio, quando raccontava di quando da giovane insegnava ai bambini i nomi dei fiori e delle foglie…era stata un’insegnante d’asilo.
La cosa che amavo più di tutto, però, era sentirla parlare di libri: il suo argomento preferito. Qualsiasi discorso, prima o poi, finiva sempre lì. Ed era meraviglioso, mi perdevo sempre  nelle sue parole. Non dimenticherò mai il giorno in cui mi ha portata a vedere lo studio di suo marito mancato da alcuni anni, ma sempre vivo nei suoi pensieri: due poltrone molto antiche, coperte da un velo di polvere e appoggiate al muro con incredibile delicatezza; e poi libri, ovunque. Ogni volta che la salutavo tornavo a casa con una pila di volumi che,ad annusarli, avevano quell’odore di antico, di vissuto, di memoria.
Così era lei: gentile con tutti, sempre pronta ad aiutare, sempre capace di farti sentire accolta.
Ho scelto di portare questo libro in suo onore, per mantenere vivo il suo ricordo nell’animo di tutti voi. È venuta a mancare pochi giorni fa, mercoledì 26 novembre, e da quel momento ho sentito un vuoto improvviso farsi largo nel mio cuore. Per me lei era come una seconda nonna, una compagna di vita, di avventure, un’amica sulla quale potevi contare in ogni situazione, una persona che sapeva ascoltarti, darti consigli preziosi e dimostrarti tutto l’affetto che poteva darti attraverso i suoi libri.
Questo libro parla di pedagogia e racconta il percorso che porta a diventare un buon insegnante: proprio il lavoro che sogno di fare. Lei lo sapeva e mi ha sempre sostenuta in questa scelta. Quando le raccontavo che aiutavo tutti a scuola, mi diceva sempre: «Che bella questa cosa, tesoro. Sono molto grata di aver fatto l’insegnante, e sono felice che anche tu voglia seguire questa strada».
Questo libro sarà sempre con me, con la speranza che il suo ricordo continui a vivere non solo dentro di me, ma anche in chi ascolterà questa storia. Perché le persone come A. non se ne vanno davvero: restano negli sguardi, nelle parole, nei gesti gentili che ci hanno insegnato.
E questo è il mio modo di dirle grazie: per le sue parole, per la sua gentilezza, per tutto ciò che, senza saperlo, mi ha lasciato dentro. Oggi lei è qui con me ❤️.”
(M. classe quarta).

Gemma n° 2369

“Quest’anno, come gemma, ho deciso di portare questo Diario di una Schiappa. E’ un libro che mi rievoca molti momenti allegri della mia infanzia, e mi riporta alle vacanze passate al mare, o con mio cugino, una persona che mi è stata molto cara, e lo è tutt’ora. Lui è sempre stato un elemento molto importante della mia infanzia, anche se negli ultimi tempi, purtroppo, riusciamo a vederci soltanto una o due volte all’anno.
Il primo dei tanti diari di una Schiappa, mi è stato regalato al mio settimo o ottavo compleanno, ed è stato il primo libro “complesso” che ho letto al di fuori dei testi che ci facevano leggere alla scuola elementare, e al quale mi ero appassionato molto. Anche a mio cugino, che aveva due anni più di me, piaceva molto leggerlo, il tempo passava veloce mentre io lo leggevo in italiano, e lui in tedesco, essendo nato in Germania, e ogni tanto ci fermavamo e facevamo un commento e una risata sul pezzo al quale eravamo arrivati. In genere questo accadeva mentre eravamo insieme in Ungheria, ma è capitato anche durante le vacanze al mare a Bibione. Dopo questo primo libro, entrambi, li abbiamo continuati ad acquistare man mano che ne uscivano di nuovi, ed entrambi abbiamo costruito una vasta collezione. Essendo cresciuti, di questi momenti purtroppo non ne accadono più molti, ma sono stati dei momenti davvero spensierati e allegri per me.
Avendoli già letti tutti, probabilmente, la mia collezione la passerò al mio fratellino, sperando che anche lui li possa apprezzare”.
(G. classe prima).

Gemma n° 2224

“Ho deciso di portare come gemma il libro Io uccido di Giorgio Faletti. Ho letto questo libro l’anno scorso e mi ha davvero colpita. Nonostante il titolo sia così forte, mi ha in realtà colpita in senso positivo. La storia verte sull’avvenimento di alcuni omicidi ambientati a Montecarlo, e quindi della psicologia dietro l’assassino e tutti gli altri aspetti legati alle indagini. Quello su cui però mi soffermo è che, a parte il fatto di essermi ritrovata travolta e immersa nella storia, mi sono anche rivista dal punto di vista dello scrittore: nello specifico, la visione che lo scrittore ha della singola persona che poi compone la società. Questo aspetto mi ha emozionata nel primo paragrafo del libro, che appunto apre il sipario della storia.
L’uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l’impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili.
A volte la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire che l’unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia. Tutto intorno è un continuo inseguirsi di facce e ombre e voci, persone che non si pongono nemmeno la domanda e accettano passivamente una vita senza risposte per la noia o il dolore del viaggio, accontentandosi di spedire qualche stupida cartolina ogni tanto.

(E. classe terza)

Gemma n° 2218

“Come gemma ho portato questo libro che ho letto quest’estate: contiene 20 storie che parlano della vita vittoriana. Anche se sono storie non positive in quanto raccontano lati oscuri di quel periodo, per me è importante perché adoro l’epoca vittoriana e perché l’ho letto durante un brutto periodo e mi ha aiutata a distrarmi” (V. classe seconda).

Prof! Che libri ha letto in questi tre mesi?

Siccome so che la domanda ci sarà tra quindici giorni, metto qui la risposta insieme alle mie opinioni, con il link alla libreria su Anobii, così se qualcuno vuol chiedermi in prestito qualche libro lo può trovare

Aisha newIl mondo di Aisha. Storie di donne dello Yemen
Di Ugo Bertotti
Finito il Aug 27, 2014
Metti un autore di fumetti nato a Trento e che vive in Romagna (Ugo Bertotti); metti una fotoreporter che finisce in Yemen per raggiungere il marito che lavora per il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Agnes Montanari). E hai questo bel libro che ho divorato in poco tempo. Non l’ho trovato il classico libro di denuncia di lesione dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne. Ho avuto per le mani un testo che descrive storie e realtà certamente molto lontane e diverse dalla nostra. E a testimoniare il dato di realtà ci sono anche le foto che fanno capolino tra le vignette (e che chi vuole trova anche qui http://agnesmontanari.photoshelter.com). Emergono i punti di vista diversi. Scrive, nelle ultime pagine Agnes Montanari: “Camminando per le stradine della città vecchia di Sana’a si ha l’impressione di incrociare degli uccelli misteriosi, delle ombre nere, che solo la taglia permette di distinguere. E poiché queste donne non mostrano il viso, elemento essenziale di conoscenza e riconoscimento nelle nostre società occidentali, si conclude rapidamente che esse non esistano”.
Poche righe sotto Aisha afferma: “Qui gli uomini non sono abituati a vedere le donne con il viso scoperto e noi ci sentiamo a disagio. Questo non ha niente a che vedere con la religione”
Conclude la Montanari: “Alla fine del mio soggiorno, il velo per me non esisteva più. Benché coprisse sempre il loro viso, era diventato trasparente. Io sapevo che dietro di esso si celava una donna fatta di carne, di intelligenza e di emozioni.”

RagionevoliRagionevoli dubbi
Di Gianrico Carofiglio
Finito il Aug 26, 2014
Citare o meno un collega avvocato a dispetto delle consuetudini?
Difendere o meno la persona che venticinque anni prima ci ha turbato l’adolescenza?
Andare o meno al di là della possibile ragionevolezza per lasciare spazio a una remota possibilità?
Questi alcuni dei dubbi dell’avvocato Guerrieri nel terzo romanzo della serie di Carofiglio, di cui apprezzo sempre lo stile e le scelte musicali e letterarie citate.

armataL’armata dei sonnambuli
Di Wu Ming
Finito il Aug 22, 2014
La scrittura del collettivo per me è sempre piacevole. Ho trovato eccessivi lo spazio e il rilievo dati al magnetismo e al mesmerismo, mentre mi è piaciuto tuffarmi nell’atmosfera confusa, complessa, oscura della rivoluzione francese, del periodo del terrore. La sensazione più netta che mi ha accompagnato durante la lettura di tutto il libro è la possibilità del ribaltamento delle sorti: da vittima a carnefice, e viceversa, in un amen. Bella l’idea della strutturazione dei capitoli in atti e l’intercalarli coi documenti.

ad occhiAd occhi chiusi
Di Gianrico Carofiglio
Finito il Aug 11, 2014
Non mi ha deluso il secondo libro di Carofiglio che vede per protagonista l’avvocato Guerrieri: sempre scorrevole, avvincente, piacevole. Amo poi le numerose citazioni discografiche (se poi son vinili meglio ancora) e letterarie; a volte le uso come sottofondo per la lettura. Mi è molto piaciuto l’incipit dedicato allo smettere d fumare, o meglio, al non smettere di fumare.

frannyFranny e Zooey
Di J.D. Salinger
Finito il Aug 6, 2014
Lettura molto piacevole quella di questo breve romanzo. E’ diviso in due capitoli, ma preferisco scinderlo in tre dialoghi: quello tra Franny e Lane, quello tra Zooey e la madre, quello tra Franny e Zooey. Il primo è quello che amo di più, vivace e frizzante. Il secondo è quello che più mi ha colpito, tutto ambientato nella ristrettezza di un piccolo bagno. Il terzo è quello che rileggerei per complessità e profondità.
Riporto una chicca: “Non dirmi che Mosè lo sapeva. Era un brav’uomo, era sempre in contatto col suo Dio e via di seguito: ma è proprio qui il punto. Lui doveva tenersi in contatto. Gesù invece capì che non c’era separazione da Dio.”
Alto il numero di sigarette e sigari accesi in questo libro, alto anche quello di sigarette e sigari consumati senza essere fumati con i loro aspiranti fumatori persi dietro a pensieri e parole capaci di conquistare il lettore e inchiodarlo alla poltrona. Il modo in cui scrive Salinger merita da solo la lettura.

le scelteLe scelte che non hai fatto
Di Maria Perosino
Finito il Aug 2, 2014
Vi sono libri che se vengono letti in determinati periodi della propria vita, possono dire molto. Dalle recensioni molto positive che leggo qui su “Le scelte che non hai fatto”, immagino che questo non era per me il periodo giusto per leggere questo libro. L’ho trovato noioso e devo ammettere che se non fosse stato per la brevità, ne avrei abbandonata la lettura che ho condotto sbuffando non poco. Letta la presentazione, avevo delle aspettative che non hanno trovato soddisfazione. Alcuni passi divertenti come anche il personaggio di Orsetta, ma nulla più.

la reginaLa regina scalza
Di Ildefonso Falcones
Finito il Jul 29, 2014
Un altro tuffo in un periodo storico del passato. Questo è quello che cercavo nell’ultimo libro di Falcones. E l’ho trovato. Secondo me è sempre notevole la capacità di questo scrittore di far entrare il lettore nelle atmosfere che racconta. Pare proprio di essere lì, di percepire il calore di quella strada, il puzzo di quelle fogne, il suono di quella musica. Non nascondo di essere andato alla ricerca di musica gitana mentre scorrevo le pagine del libro. Non mi ha affatto deluso.

il puntoIl punto di vista del cavallo. Caravaggio
Di Vittorio Sgarbi
Finito il Jul 23, 2014
Quando finisco un libro pensando felicemente “Dimmi qualcosa di più” è un ottimo segno. Scritto in modo semplice, si porta dietro la comodità delle immagini, senza costringere a ricerche su internet. Amavo già Caravaggio, ora ho aggiunto motivi alla mia passione. Infine, prediligo il Vittorio Sgarbi cartaceo, rispetto a quello televisivo.

dentiDenti bianchi
Di Zadie Smith
Finito il Jul 14, 2014
E’ un libro ricchissimo. Di personaggi, di atmosfere, di episodi, di fantasia, di freschezza, di contrasti, di conciliazioni. Si passa da frasi folgoranti come questa “Mi ha sentito, signore mio? Non abbiamo la licenza per i suicidi, da queste parti. Questo posto è halal. Kosher, capisce? Amico, se ha veramente intenzione di morire qui, tempo che prima dovrà essere svuotato di tutto il sangue” a passi profondi come questo: “In sé il dolore è solo Dolore. Ma Dolore + Lontananza può essere = Intrattenimento, voyeurismo, interesse umano, cinéma verité, una bella risatina di pancia, un sorriso pietoso, un sopracciglio inarcato, un disprezzo contenuto”. Immigrazione è l’argomento centrale, ma vi si parla anche di religioni, fondamentalismi, famiglia, adolescenza, memoria, ricordo, radici, origini, convivenza, nuove città, scienza, etica. Un libro che tratta di melting pop, essendolo.

maleMale – È possibile vivere senza il male?
Le domande della filosofia, 4
Finito il Jun 27, 2014

testimoneTestimone inconsapevole
Di Gianrico Carofiglio
Finito il Jun 26, 2014
L’ho letto tutto d’un fiato, sono rimasto incollato alle pagine. Scrittura gradevolissima, sia la parte giallistico-giudiziaria, sia quella sulle relazioni del protagonista e il suo approfondimento psicologico. Fa venire voglia di leggerne subito un altro. Uno dei passaggi preferiti: “Ci si affeziona anche al dolore, persino alla disperazione. Quando abbiamo sofferto moltissimo per una persona, il fatto che il dolore stia passando ci sgomenta. Perché crediamo significhi, una volta di più, che tutto, veramente tutto finisce”.

i comandamentiI comandamenti. Io sono il Signore Dio tuo
Di Massimo Cacciari, Piero Coda
Finito il Jun 25, 2014

libertàLibertà – Quando si è davvero liberi? (Le domande della filosofia, 2)
Finito il Jun 25, 2014

 

il mondo

Il mondo di Anna
Di Jostein Gaarder
Finito il Jun 22, 2014
Una grandissima delusione questo nuovo libro di Jostein Gaarder, lontano anni luce dalla freschezza de “Il mondo di Sofia” e dalla fantasia de “L’enigma del solitario”. Se non fosse stato per la brevità del romanzo non penso sarei arrivato alla fine. Argomenti deboli e trama inconsistente, scontatezza e banalità. Purtroppo è uno dei libri più brutti e inutili che abbia letto negli ultimi anni. Il pensiero che ho avuto mentre procedevo nella lettura è stato: “Se non fosse a firma di Jostein Gaarder, un libro del genere sarebbe stato difficilmente pubblicato”. Tuttavia, il piacere che ho provato nel leggere altre opere dello scrittore norvegese mi spinge a dargli un’altra possibilità. Speriamo…

illmitzIllmitz
Di Susanna Tamaro
Finito il Jun 15, 2014
Ho scoperto solo alla fine del libro che si trattava dell’opera prima di Susanna Tamaro. E sono contento che l’abbia pubblicato. L’ho trovato accattivante e intrigante, con dei passaggi letterari molto belli: ho assaporato il puro e semplice piacere di leggerli (“Mi accontentavo di vivere la vita come una persona che mangia distratta”). E mi sono immedesimato molto in alcune parti, forse per le mie estati d’infanzia passate in mezzo a campi e vigne. L’ho trovato un bel viaggio introspettivo. Ecco, se dovessi trovare un elemento che non mi ha molto convinto è quello dei sogni raccontati, a parte l’ultimo…

il bordoIl bordo vertiginoso delle cose
Di Gianrico Carofiglio
Finito il Jun 13, 2014
Un uomo cerca di trovare il se stesso presente attraverso un viaggio fisico e mentale nel suo passato. Una storia narrata in seconda persona che si sdoppia fin dall’inizio tra un adulto di Firenze, scrittore diventato famoso per un unico libro pubblicato, e un liceale di Bari, invaghito della prof di filosofia. L’adulto si mette in viaggio verso Bari, alla ricerca della propria famiglia, delle amicizie, degli amori, del vero se stesso che fa fatica a trovare, mascherato nel passato, un po’ come fa fatica a trovare se stesso nel proprio presente di autore di libri sotto pseudonimo. Va alla ricerca di una nuova possibilità, ponendosi sul “bordo vertiginoso delle cose”, come se solo quello potesse essere il luogo del coraggio, delle scelte. Afferma un’amica del protagonista: “Nelle settimane precedenti mi ero detta continuamente che ero stata stupida, che avevo sprecato la mia vita e che se fossi potuta tornare indietro mi sarei comportata in modo diverso. Ed ecco che ero tornata indietro e avevo una possibilità, ma questo significava anche una responsabilità”. Gli auguro di trovare finalmente una meta, dopo tanto cercare, “Dopo l’ultima pagina, quando il romanzo finisce”.
Per me vi sono spunti e passaggi interessanti, ma è come se il libro incarnasse lo spirito del suo protagonista: una possibilità mancata, un’occasione persa.

bizzarrieBizzarrie della provvidenza
Di Erri De Luca
Finito il Jun 9, 2014
Classica e ormai periodica uscita di De Luca (a volte, forse, lui o l’editore potrebbero raccogliere un po’ di materiale in più per farci risparmiare qualche soldino…). Il libro è diviso in due parti, lo stesso vale per il mio giudizio: la prima, “Bizzarrie della provvidenza”, con una premessa e sette poesie, mi è molto piaciuta, come mi capita praticamente ogni volta che De Luca tocca personaggi e temi di cultura biblica; la seconda, “Gli improvvisi”, con venti poesie, non sono riuscito ad apprezzarla. Da qui si deduce il motivo delle due stelle. Tuttavia, c’è sempre, per me, un valido motivo per leggere De Luca, se non altro per chicche così:
La terra siamo noi
fatti di argilla
e di un soffio venuto da lontano
a riempire e poi scappare via.”
PS: la citazione, peraltro, è contenuta nella seconda parte del libro 🙂

107107 storielle di Žižek
Di Slavoj Zizek
Finito il Jun 8, 2014
Mi aspettavo di più da questo libro. Qualche spunto interessante, di cui l’autore, mi par di aver capito, è un divulgatore e non l’autore. Forse ci sono dei sottintesi che non sono in grado di cogliere e che non mi hanno permesso di cogliere la piena portata dell’opera (o forse dovrei semplicemente rivolgermi alle altre opere di Žižek). Avrei apprezzato qualche esplicitazione filosofica in più e qualche ripetizione in meno.

letteraLettera di una sconosciuta
Di Stefan Zweig
Finito il Jun 6, 2014
Un piccolo capolavoro, scritto benissimo, l’ho divorato lentamente, se si può dire. E’ una storia che si svela lentamente, pagina dopo pagina, giorno dopo giorno, anno dopo anno, non come l’amore che racconta, che si incendia immediatamente e si autoalimenta continuamente. E’ la storia di un’attesa che, seppur soddisfatta, resta attesa di un riconoscimento che non ci sarà mai: “L’indomani all’imbrunire ero di nuovo in umile attesa davanti alle tue finestre, in attesa, come lo sono sempre stata per l’intera mia esistenza, davanti alla tua vita che mi era preclusa.”

pallinePalline di pane
Di Paola Mastrocola
Finito il Jun 5, 2014
Begli scorci, bei passaggi, belle idee. Questo mi porterò dietro di “Palline di pane”. Di certo non mi porterò dietro, anzi, sono felice di aver abbandonato, l’antipatia di Emilia, la protagonista del romanzo, che mi dà l’impressione di un’eterna inconcludente che fa propria una delle frasi del libro: “L’arte di rimandare le scelte, possibilmente di non farle mai: sottile convinzione, deliziosa, che poi all’ultimo qualcosa o qualcuno intervenga a provocarla la scelta, a renderla in qualche modo obbligatoria. Bontà delle scelte oggettive. O della necessità: molto meglio i fatti necessari, rispetto a quelli volontari o casuali”.
Spesso mi capita di essere d’accordo con il punto di partenza dei personaggi della Mastrocola, molto meno con il punto d’arrivo. “Ma noi non chiediamo più nulla ai figli, neanche «come stai». Abbiamo paura di disturbare. Di interrompere il loro sonno chiamato giovinezza. Quando gli chiediamo di studiare, siamo patetici. Glielo chiediamo così, perché si fa, perché ci è rimasto dalla tradizione che un figlio deve studiare, ma non lo sappiamo più bene neanche noi perché; e loro lo sentono che glielo chiediamo senza uno scopo, sentono che dietro quella richiesta c’è il vuoto. Perché in fondo non c’è più niente che vogliamo da loro. I miei genitori invece lo sapevano bene, i miei volevano che io andassi avanti, che io li superassi. Continuare la loro corsa, ecco; loro si fermavano a un certo punto perché di più non potevano, e a me chiedevano di oltrepassare quel punto. Era molto chiaro. Ed era anche molto commovente. Si piangeva il giorno della laurea, ad esempio. Si piangeva di una commozione che aveva in sé tutto: mio padre piangeva perché per lui era un sogno che la figlia di un operaio si laureasse in Lettere e Filosofia; mia madre piangeva perché aveva passato la vita a badare a me, in casa tutto il giorno a fare, come si dice, la casalinga e a risparmiare persino sull’aria che si respirava; e io piangevo perché non lo so, mi sembrava di avere il mondo in mano e che sarei diventata non so cosa.” Ho letto due volte questo passo perché sentivo che in me c’era qualcosa che suonava rotto… Mi sono immedesimato nell’unica delle due esperienze che fino ad ora ho vissuto sulla mia pelle: quella di figlio. E mi son detto: dipende da che genitori hai… Se tuo papà ha vinto il Nobel per la letteratura e tua mamma quello per la medicina, hai voglia a superarli… Fuor di facile banalizzazione: a che punto i genitori hanno collocato l’asticella del superamento? A che punto si sono fermati per fissare il sorpasso? E’ lì, immagino, che il genitore può dimostrare di essere veramente in gamba: spronarti, stimolarti, pungolarti ma desiderare per te, essenzialmente, il tuo essere felice, reale ed autentico, al di là dell’altezza dell’asticella e del punto di sorpasso.

Leggere

Leggo su “Il Piccolo” che “il Friuli Venezia Giulia è la regione d’Italia più forte per lettura di libri: il 56,4% dei residenti legge almeno un libro all’anno, rispetto alla media nazionale che è del 43 per cento. Il dato è stato diffuso dall’Associazione Italiana Editori (Aie)”. Il primo pensiero è che un libro all’anno sia davvero poco, pochissimo. Il secondo è che la metà degli italiani non legga neppure quello. Il terzo è una domanda: ma è un dato assoluto e certo o è una media? Perché avendo letto nel 2014 una ventina di libri, nel caso in cui si tratti di una media, significherebbe che una ventina di persone non ne hanno letto alcuno!
Approfitto per raccontare un piccolo episodio. Lunedì pomeriggio, in attesa che iniziasse il collegio docenti, stavo leggendo “Berlin. La città delle pietre” di Jason Lutes, un fumetto che racconta delle vicende storiche sulla Repubblica di Weimar. Non sono stati pochi i colleghi che, sbirciando immagini e nuvolette, appoggiandomi una mano sulla spalla, mi hanno detto: “Ah, ci diamo a qualcosa di facile, eh?”. Riporto qui sotto un passaggio (pag. 84) e una delle strisce che mi sono più piaciute, ambientata su un tram (pag, 74): “La storia dell’umanità è come un grande fiume, che trova il suo percorso nelle zone più basse del paesaggio, e ogni pagina è come una pietra. Viene lanciata senza scopo, solo per vedere il tonfo, però migliaia di pietre possono far salire il livello dell’acqua fino a far straripare il fiume. L’acqua si spande, la forza del fiume diminuisce, in breve diventa una palude. Ma se ogni pietra è posta attentamente e con un progetto, forse si può costruire qualcosa. Non per arginare la corrente, ma per deviarne il corso. Berlino è stata costruita su una palude. Spero ne resterà più di un mucchio di pietre”.
Io non riesco a non considerarla letteratura. E confesso che, a volte, una lettura sola non mi basta…

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