welcome


benvenuti in 5Bl! partite da qui per scrivere quello che volete…

6 Replies to “welcome”

  1. non scrivo il cognome che tanto è impossibile sbagliare…! comunque siamo in 5a… siamo alla fine degli anni che ci hanno visto crescere davvero, che ci hanno visto ridere, discutere,pensare, arrabbiarci,innamorarci, credere di aver ragione qnd avevamo torto, che insomma ci hanno visto iniziare a vivere “da grandi”… e devo dire che mi sono accorto della mia maturazione nel passare degli anni dal fatto che ho capito come i professori, anzi, i PROFESSORI siano semplicemente e solo persone. potrà sembrare stupido, ma il/la prof visto con gli occhi del biennio è totalmente differente da quello del triennio… non è facile da spiegare, ma è come se la “sacralità” del docente scomparisse ad un tratto, per lasciar posto a una persona che DEVE INSEGNARCI QUALCOSA. e su questo punto devo dire di avere avuto abbastanza delusioni, perchè non capisco come certi individui possano avere avuto l’abilitazione all’insegnamento. rabbia, delusione e malcelata rassegnazione mi accompagnano durante le lezioni di certe materie,e mi chiedo come sia possibile che non sia stato preso alcun provvedimento… ora, potrò essere duro, ma non posso accettare che 5 anni di lezioni siano state completamente inutili e non riesco ad accettare il fatto che alla maturità sarò IO ad essere esaminato, non LORO. e mi chiedo, se in quelle materie gli esaminatori, soprattutto se esterni, noteranno che TUTTA la classe non è preparata, non sarà possibile fare nulla? non si può(o poteva) eseguire qualche verifica sul metodo di insegnamento? non possiamo noi studenti farci sentire? non possiamo mandare via coloro che non meritano di insegnare, che non SANNO insegnare?perchè secondo me, indipendentemente dalla persona, per essere un insegnante vero servono cuore e palle, e qualcuno non li ha. per nulla.

    Prof, lei che pur essendo “dall’altra parte della cattedra” è il più vicino a noi, sia per l’ età sia perchè ciò che ama è “parlare con persone più giovani di me, cercando di trasmettere qualcosa che risponda al nome di rispetto, sensibilità, riflessività, coscienza, dialogo, confronto, apertura, fiducia, speranza, coraggio, gioia” che ne dice? può capire la mia rabbia?
    grazie prof, ci vediamo mercoledi.

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  2. Ciao Andrea. Sì, posso capire la tua rabbia, soprattutto se ti racconto che ho fatto il liceo scientifico e tutta la classe durante il triennio era a ripetizioni di mate e di biologia e chimica non mi è stato spiegato nulla… Durante i due anni di scienze geologiche ho recuperato, ma quanta fatica! C’eravamo mobilitati, tutti insieme; con una lettera firmata avevamo ottenuto che il preside riuscisse a far venire gli ispettori, i quali tuttavia avevano avvisato l’insegnante che quindi si era ben preparata e dunque… nulla di fatto. Oggi non ci sono neppure gli ispettori visto che non ci sono fondi. Purtroppo penso che nella storia scolastica di tutti ci siano 1 o 2 prof sui quali stendere un pietoso velo è doveroso. Quindi arrendersi e tacere? No, sai bene che non fa parte del mio modo di vedere le cose. Bisogna agire secondo le possibilità che vengono date: segnalare, scrivere, non darsi per vinti e possibilmente muoversi compatti. Lamento tuttavia un aspetto in generale, non rivolto al tuo caso specifico: se l’esame di stato fosse rimasto come 2 anni fa, quindi con la commissione interna, ci sarebbe stata ancora la preoccupazione di non essere ben preparati in certe materie, o avrebbe fatto comodo avere 1-2 materie in meno da preparare?
    Quindi, sì, sono cose negative che mettono al buio anche gli insegnanti che lavorano bene e tanto e continuamente si aggiornano; cerco di guardarne il lato positivo, quello della responsabilizzazione di ogni studente, magari motivato dalla rabbia o dalla sete di sapere non soddisfatta… Bye

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  3. Buonasera Prof,
    ho cominciato a leggere il libro che mi ha prestato oggi in classe… quante rivelazioni in meno di 50 pagine!!! quanti intrighi, complicazioni, interessi e implicazioni di ogni genere dietro a quello che noi, in maniera ingnorante direi, chiamiamo semplice business. ciò che mi ha lasciata a bocca aperta è stato lo scoprire come, partendo dagli albori della pubblicizzazione dei prodotti e dal brandingm ancora nascente, si sia giunti all’impostazione sociale (mi riferisco sempre e comunque al mercato) in cui noi oggi viviamo. e pensare che la diffusione dei marchi piuttosto che dei prodotti è ufficialmente iniziata solo negli anni ’80 del secolo scorso!
    penso che questo libro-guida mi riserverà ancora molte sorprese nelle prossime pagine, dato che non ho mai scavato molto a fondo in questo duro terreno! mi sono sempre fermata alla superficie!
    buona serata! e buon week-end, dato che inizia domani!

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  4. Ciao Eleonora. Quando si inizia a entrare nel mare degli argomenti che riguardano globalizzazione e mondialità si corre il rischio di perdersi: sono tantissimi e c’è il pericolo di fermarsi a livello superficiale. Si potrebbe dedicare al tema un intero anno e non sarebbe sufficiente… Penso che una delle cose importanti da fare proprio a livello di atteggiamento nei confronti della realtà di ogni giorno sia quella di mantenere alta la capacità critica (anche verso il libro stesso che ti ho prestato). E’ sufficiente pensare a quante diverse opinioni date da esperti attendibili ci sono sul clima… Chi ha ragione? chi ha torto? o meglio, chi ha più ragione?
    Buona lettura

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