Gemme n° 175

Questa canzone fa parte della colonna sonora del film Cenerentola, l’ho sentita al cinema. A casa sono sempre stata trattata come una principessa, ma il mondo reale non è così bello come mi era stato dipinto; ora è il momento in cui appaiono le difficoltà della vita, ma mi piace pensare che resta sempre la possibilità di una via d’uscita”. Questa canzone è la gemma di A. (classe quinta).
Mentre lei parlava, quando ha accennato alla principessa, mi è venuta in mente un altro tipo di principessa che proviene dal mondo leggendario dell’Estremo Oriente, la Principessa Mononoke. Prendo da Internet: Giappone, era Muromachi (1392-1573). In un remoto villaggio tra le montagne, Ashitaka, l’ultimo guerriero del quasi estinto clan degli Emishi, è costretto a uccidere un mostro per proteggere il suo villaggio. Scopre, troppo tardi, che quella creatura sotto forma di cinghiale, è in reltà, un demone. Uccidendolo Ashitaka ha attirato su di sé una maledizione simboleggiata da una cicatrice sull’avambraccio destro che lentamente si espande. Così il giovane si mette in viaggio per scoprire il mistero della maledizione. Nel corso del viaggio incontra Mononoke San, una ragazzina selvaggia allevata dai lupi che lo aiuta a compiere la sua missione. Racconto di vita, di crescita, di scelte.

Gemme n° 174

Attenzione: spoiler grande come una vita! Il video sottostante è la scena finale di Pulp Fiction”!

Ho scelto questa scena perché mi piace il film e per il messaggio: ognuno dovrebbe scegliere il suo ruolo, da che parte stare tra bene o male”. Ecco la gemma di R. (classe terza).
Adoro Quentin Tarantino. Se danno in tv per la decima volta un suo film, per la decima volta lo vedo: non posso farne a meno, è più forte di me, anche se sono le 2.00 di notte… E allora rilancio il concetto sottolineato da R. con una citazione da Kill Bill Vol. 2.

Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e un suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Waine, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman, quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede; e quali sono le caratteristiche di Clark Kent?! È debole, non crede in sé stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana. Più o meno come Beatrix Kiddo è la moglie di Tommy Plympton”.

Gemme n° 173

Quello a cui mi fa pensare questa canzone è che la vita è abbastanza breve, si deve cercare di godersela senza arrabbiarsi per stupidaggini; a volte si perde la pazienza per scemenze, bisogna apprezzare quello che si ha perché magari ci sono problemi ben più gravi di quelli che stiamo vivendo”. “It’s my life” è la gemma di A. (classe seconda). Mi è venuta in mente un’altra canzone di Bon Jovi, Everyday, in cui canta “Ero solito essere il tipo di ragazzo che non avrebbe mai lasciato guardarsi dentro, avrei sorriso quando stavo piangendo, non avevo niente ma molto da perdere anche se avevo molto da provare. Nella mia vita non c’è alcun rifiuto, addio a tutti i miei passati, addio, così lungo, sono sulla mia strada. Ne ho abbastanza di piangere, sanguinare, sudare, morire, ascoltami quando dico che vivrò la mia vita ogni giorno, toccherò il cielo, aprirò queste ali e volerò. Non sono qui per giocare, vivrò la mia vita ogni giorno […] imparare a come vivere la mia vita, imparare a come scegliere le mie lotte, a prendere un colpo mentre sto ancora bruciando…”.

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