“Ho portato come gemma D. (una compagna di classe), una persona a cui voglio molto bene. Siamo capitate in banco per caso, e lei da subito si è dimostrata gentile, carina; ha un modo unico di capire le cose, ha sempre battuta pronta, ti tira su il morale pur rispettando la tua luna storta. Non volevo portare una cosa scontata ma particolare; lei per me è speciale, è arrivata all’improvviso, è unica come una persona che si conosce da sempre.” Questa è stata la gemma di A. (classe quarta).
Tienila stretta quest’amicizia, coltivala, custodiscila, proteggila, alimentala. Scriveva Fedro: “Molti gli amici, l’amicizia rara. Socrate s’era fatto una casa così piccola che qualcuno del popolo gli chiese: “Come può un uomo della tua grandezza star pago di sì piccola dimora?”
“Oh, piaccia al cielo – gli rispose Socrate – che la possa colmar di amici veri!”