Gemma n° 2049

“Come gemma ho deciso di portare una foto del mio cane. È una tra le mie foto preferite perché sembra come se si fosse messo in posa e abbia sorriso perché voleva che avessi una sua bella foto come ricordo. Il mio cane é il mio punto di riferimento, ogni volta che sto male lo capisce e viene sempre vicino a me per coccolarmi, la sera, invece, dorme con me per non farmi stare da sola. Ho avuto molti cani ma nessuno è come lui e non sono mai stata così legata ad un animale come a lui. Ogni volta che torno a casa, anche se sono stanca, mi fermo con lui a giocare perché per me è come un momento di svago e per staccare da tutto” (M. classe quarta).

Gemma n° 2048

“In questi ultimi anni ho veramente capito che la cosa che voglio portare avanti e continuare nella vita è decisamente la danza. Penso che negli ultimi tempi, e soprattutto durante la pandemia sia stata la cosa che, nonostante tutto, è riuscita a farmi andare avanti. Quando ballo non mi sento giudicata anche se magari lo sono. Riesco a sfogarmi e a buttare fuori tutte le energie negative che dominano quel giorno. Per fortuna ho questo tipo di sfogo ogni giorno. A danza c’è un bel clima, non di competizione ma di divertimento. Facciamo danza perché ci piace e non perché vogliamo essere migliori uno dell’altro. Poi magari prenderemo strade diverse perché siamo persone diverse ma ora come ora è la danza che ci lega. Spero di poter intraprendere questo percorso perché è veramente l’unica cosa che mi ha SEMPRE fatto stare bene. Grazie danza!” (M. classe terza).

Gemma n° 2047

“Ho deciso di portare “Someone to Stay” come gemma perché è una canzone molto importante per me, che mi ha accompagnato sia in momenti felici sia in quelli tristi. È la canzone che mi lega al mio gruppo di danza, soprattutto per la frase ripetuta varie volte nel testo “We all need someone to say” (Abbiamo tutti bisogno di qualcuno che rimanga). Io e il mio gruppo ci consideriamo come una seconda famiglia, ci siamo sempre l’uno per l’altro, un luogo dove ti puoi aprire a 360 gradi, senza avere paura di essere giudicato, dove puoi piangere, sfogarti, ma anche condividere la tua felicità e le tue “vittorie”. Venerdì scorso io e il mio gruppo abbiamo dovuto salutare T. (un mio compagno di danza) perché si è trasferito a Roma per frequentare il “Balletto di Roma” e il suo percorso durerà 4 anni. Venerdì è stato un giorno molto difficile per me perché T. è una delle poche persone vere che ho incontrato e che posso ritenere un AMICO. T., nel mio gruppo era il punto di riferimento, che ti dava la carica per affrontare al meglio la lezione, e c’era sempre per te quando avevi un problema o semplicemente per parlare e sfogarti. Venerdì per salutarlo abbiamo ballato questa canzone, un momento bellissimo che porterò sempre nel mio cuore.
Ho voluto raccontare questo “episodio” perché raccoglie, come ho detto all’inizio, tristezza e felicità: tristezza per averlo salutato e felicità per lui che sta realizzando il suo sogno” (A. classe terza).

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