Un gesto di onestà


Visto che in terza stiamo parlando di etica… Abel Mutai ha vinto la medaglia di bronzo nei 3000m siepi alle recenti olimpiadi di Londra. Il 2 dicembre partecipa al cross di Burlada, una gara di corsa campestre tra colline, fango ed erba spagnoli. Sta vincendo facile, anzi, è convinto di aver vinto facile e di aver già passato la linea del traguardo, rallenta, alza le braccia al cielo. Da dietro arriva il corridore locale Iván Fernández Anaya: lo può sorpassare, ma non lo fa; capisce la situazione, quel che sta succedendo, appoggia la mano sulla schiena di Abel Mutai e lo invita a fare quei pochi metri che mancano alla vittoria… “Anche se mi avessero detto che la vittoria mi avrebbe garantito un posto nella squadra spagnola per i campionati europei, non l’avrei fatto. Perché oggi, con il modo in cui vanno le cose in tutti gli ambienti: nel calcio, nella società, nella politica, in cui sembra che tutto sia permesso, un gesto di onestà è anche più importante”.

Iván Fernández Anaya.jpeg

2 Replies to “Un gesto di onestà”

  1. Leggendo l’articolo mi è venuta in mente la scena del film “Cars, motori ruggenti”, il primo che hanno fatto. Qui, Saetta fa la parte di Iván Fernández Anaya, mentre Dog, la vecchia auto blu che sta partecipando all’ultimo campionato della sua vita, è Abel Mutai . Dog cade e si ammacca poco prima di finire la corsa e Saetta,che sta per vincere, lo vede e inchioda a meno di un metro dalla linea del traguardo. Ritorna indietro e spinge il campione di tutti i tempi fino al traguardo. Al termine Saetta conclude: “Il re doveva finire la sua ultima corsa”. Sono scene di vita che non si vedono spesso perchè come dice Ivan oggigiorno i “momenti di onestà” sono rari, ma fa piacere sapere che in questo mondo esistono ancora persone che danno importanza all’umanità e alla solidarietà , invece che essere solo attratti dalla fama e dalla gloria. Anche se credo che Ivan stia vivendo tutt’ora attimi di gloria per il gesto compiuto, provo ammirazione per persone del genere.

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  2. Grazie del commento, Valentina. Prendo spunto dall’ultima frase. E’ vero, forse Ivan sta vivendo attimi di gloria, ma è anche vero che durante la prestazione sportiva, per quanto animati dal miglior spirito, appunto, sportivo, non è facile lasciare spazio a questi aspetti umani e solidali di principio e correttezza. E te lo scrive uno che non ci sta a perdere neanche quando gioca a Uno con suo nipote :-)))))

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