Sono giorni grigi questi. Nebbie e brume avvolgono frequentemente i campi della bassa friulana di un tiepido inverno. Le ore di buio superano quelle di luce nei giorni del solstizio d’inverno. Le luminarie del Natale non sono luccicanti e splendenti, ma creano aloni diffusi. Sono atmosfere che mi inducono alla riflessione, al ricordo, alla memoria, alla dolce malinconia di quando penso a chi non c’è più. Nei giorni dello stare insieme, del festeggiare in compagnia, la mancanza di chi se n’è andato si fa più forte e scotta, ma scotta allo stesso modo del ghiaccio. Il buio sembra vincere, come fa la notte nei confronti del giorno a fine dicembre. Alberi di Natale, decorazioni luminose, candele, lucette sono tutti lì a dirci che l’oscurità non vince. Il credente trova in un bambino che, appunto, viene alla luce, in un Dio che condivide le sorti umane, il vagito di speranza, della vita; il non credente lo trova nel riposo che la natura si è presa per esplodere nel fragore primaverile. Entrambi possono incontrarsi nell’amore, nel sorriso reciproco del rispetto e della condivisione. Insieme, sommando luce a luce, con chi c’è, c’è stato e ci sarà. Buon Natale!
Buon Natale anche a Lei e alla Sua splendida moglie! A proposito, domenica 13 ho parlato di Lei con una Sua compaesana. Le sono arrivati i miei saluti?
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Lisa, perdonami se rispondo solo ora, mi sono preso una pausa dal blog per tutto il periodo delle feste. Spero tu abbia passato delle belle giornate. Purtroppo non mi sono arrivati i tuoi saluti 😦
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