
“La mia gemma è il “Il menefreghismo selettivo”. Ho sempre vissuto preoccupandomi degli altri: delle loro opinioni, dei loro giudizi, dei loro sentimenti; cosa normale effettivamente: finché non apprezziamo noi stessi cercheremo approvazione da ciò che ci circonda.
Ma chi ci circonda? un mondo colmo di anime buone e non, persone pronte ad aiutarci al primo inciampo e altre pronte a fare di tutto per ostacolarci.
Nei miei primi 14 anni di vita ho rincorso e pregato gli altri per la loro approvazione, che è arrivata, ma non era mai abbastanza.
Dopo esperienze orrende che erano portate dalle persone che frequentavo, che allora pensavo fossero delle persone giuste per me, sane, mi sono resa conto di essere un agnello rinchiuso in una stanza piena di lupi.
L’effettivo “menefreghismo” non si attiva facilmente, perché tutti troveranno da ridire, attivandolo si cambia per ogni persona presente nella propria vita, anche per quelle buone, ma il difficile sta nel capire chi sono.
Il trucco? non dare seconde possibilità; “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, è così: nessuno cambia, se non dopo un lungo lavoro su se stesso.
Dopo che lo si ha attivato, tutto sarà più facile, nulla farà male come prima, niente ansie, niente paura del giudizio degli altri; ma ci si concentrerà sulle persone giuste e sulla propria felicità, imparando ad apprezzare se stessi e ciò che ci circonda senza filtri.
L’unica persona di cui non possiamo fare a meno siamo noi stessi” (G. classe prima).